American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace – recensione 2×01
La genialità di Gianni Versace esplode in ogni sfumatura nella serie tv creata da Ryan Murphy. American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace è un affresco incredibile della vita, l'amore per i suoi cari e l'esuberanza artistica di una delle menti più brillanti del nostro tempo. In onda su FoxCrime dal 19 Gennaio ore 21.05.
Animato da un’inesauribile vena creativa, ha voluto Avedon per lanciare la sua moda, ha inventato il fenomeno delle top model, si è arredato residenze da re, ha disegnato costumi per il balletto e l’opera, ha capito che il rock era la colonna sonora del nostro tempo.
Carismatico e generoso, amabile e decisionista, ha sempre riservato un posto importantissimo alla famiglia, all’amore, agli amici.
Geniale, vulcanico, affamato di cultura, innamorato del bello, ha dato forma al sogno di una modernità che ha fatto della leggerezza e del glamour il proprio sogno di distinzione: Versace, l’immortale, il mito a cui è stata dedicata la seconda stagione di American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace.
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace: una trama che poggia sul reale
La trama della seconda stagione di American Crime Story è incentrata sull’omicidio dello stilista italiano Gianni Versace, ucciso a colpi di pistola sulla scalinata d’ingresso di Casa Casuarina, la sua villa a Miami Beach.
Colpevole dell’omicidio Andrew Cunanan, un tossicodipendente dedito alla prostituzione omosessuale, sospettato di aver assassinato in precedenza altre persone e per questo da tempo ricercato. La serie è tratta dal bestseller scritto da Maureen Orth Vulgar Favors, che ha esaminato la storia vera della furia omicida di Andrew Cunanan, incentrandosi dunque più sulla vita dell’omicida piuttosto che su quella della famiglia Versace.
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace: lo stile della serie tv
Che fosse una serie dedicata allo stile e più accattivante nell’estetica rispetto alla prima stagione lo si poteva intuire già dai teaser e dai trailer diffusi in rete, ma guardando il pilot della serie possiamo confermare che Ryan Murphy (in veste di regista e produttore esecutivo) ha letteralmente tenuto fede alla promessa visiva mostrataci: la serie è uno spettacolo per gli occhi.
I movimenti di camera sono ricchi di piani sequenza e dolci quando affrontiamo la vita di Gianni e della famiglia, quando entriamo nella sua casa, quando vediamo il suo modo di vestire e il suo pensiero legato alla Roma e Grecia antica proiettarsi tra le pareti dei suoi appartamenti.
Luci al neon e pieno stile anni ’90 (in un momento cinematografico in cui il revival anni ’80 la fa da padrone) sono invece la scelta adottata per i luoghi frequentati dallo stilista: che si tratti di teatri dell’opera, di strade, di discoteche e locali, con una strizzata d’occhio (seppur in modo più tenue) alle atmosfere viste nel mondo della moda di quel The Neon Demon tanto criticato quanto osannato allo stesso tempo. I colori e i neon la fanno da padrone.
Per le sequenze più adrenaliniche, legate al personaggio di Cunanan, si adottano inquadrature frenetiche, con camera a mano, a tratti claustrofobiche e ricche di toni pastello, scelta che si contrappone allo stile sfarzoso, vitale e con toni accesi scelto per le scene con Versace.
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace: i personaggi
Punto di forza della seconda stagione di American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace, così come nella precedente stagione, è la somiglianza tra gli attori e i personaggi realmente esistiti. Primo su tutti, Edgar Ramirez porta in scena un Gianni Versace maniacalmente riproposto sia nei movimenti, nella gestualità e anche nel modo di parlare; merito anche del trucco e dei costumi di scena magistralmente riproposti in ogni dettaglio.
La Donatella Versace di Penélope Cruz è una maschera di sofferenza davanti alla morte del fratello, ma fa anche trasparire una personalità forte con un grande carattere che per il bene della famiglia deve pensare anche all’azienda che porta il suo nome.
Anche Ricky Martin nell’interpretare Antonio D’amico, compagno dello stilista e disegnatore della linea sport Versace, è molto credibile, sebben non si possa fare un confronto diretto con il personaggio originale poiché attraverso tabloid o programmi televisivi è sempre apparso relativamente poco.
Stessa sorte è riservata a Santo Versace (interpretato da Giovanni Cirfiera), fratello maggiore di Gianni, che viene messo leggermente in disparte e oscurato dall’ombra della sorella Donatella per quanto riguarda le decisioni dell’azienda.
Ruolo scomodo ma magistralmente interpretato e dal sicuro impatto emotivo viene affidato a Darren Criss, interprete di Andrew Cunanan, una prova attoriale che fa trasparire tutta la follia omicida e il disturbo mentale “dell’uomo che voleva essere in voga”
Altro personaggio molto importante a cui viene dato risalto in questo primo episodio diAmerican Crime Story: The Assassination of Gianni Versace è Casa Casuarina, la villa di Versace a Miami Beach. La villa costruita negli anni ’30 è stata comprata da Versace per 10 milioni di dollari e ne ha investiti altrettanti 33 per la ristrutturazione totale; dopo la morte dello stilista, la famiglia Versace ha venduto la villa ed è diventata un hotel di lusso che contiene anche un ristorante chiamato Gianni’s.
I set della serie, quindi, non sono stati ricostruiti in studio ma sono realmente quelli della villa in cui Versace ha vissuto e in cui è stato assassinato: con uno stile rimasto invariato nonostante il passaggio di proprietà, una villa (e un personaggio) che riflette tutta la sfarzosa personalità di Gianni Versace.
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace: una serie tv eccelsa
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace si presenta in modo eccelso, con un ritmo che non annoia mai, con una colonna sonora che spazia dal classico (bellissimo il lungo intro dedicato agli ultimi minuti di vita di Gianni Versace accompagnato dall’adagio in Sol minore di Albinoni) al rock, con una fotografia azzeccata e ispirata e numerose simbologie sparse qui e là.
Giorgio Armani disse: “Quale ricordo conservo di Gianni Versace? Quello di una fantastica esuberanza, di un senso di allegria che tutto mescola – idee, tendenze, memorie, arte – con una specie di noncurante vitalità. Era un grande creatore, e il passare degli anni non fa che sottolineare quello che era il suo talento.”
Una serie che sicuramente non passerà inosservata che, seppure rimanendo narrativamente romanzata, sottolinea la perdita di una delle menti geniali più grandi del nostro tempo, una colomba bianca che ha trovato la sua fine troppo presto.
American Crime Story: L’Assassinio di Gianni Versace andrà in onda dal 19 Gennaio su FoxCrime.