American Horror Story: Delicate – recensione del primo episodio della serie
Il primo episodio di American Horror Story: Delicate risulta un buon inizio!
Arriva il primo episodio della prima parte (composta da 5 episodi) di American Horror Story: Delicate il 29 novembre 2023 su Disney+ con appuntamento settimanale. Questa prima parte dà inizio all’era post Ryan Murphy, American Horror Story: Delicate, basata sul libro di Danielle Valentine Delicate Condition, ha come showrunner Halley Feiffer. Cosa ci si deve aspettare da questo nuovo “viaggio”? C’era qualcosa di seducente in American Horror Story, ora che cosa accadrà? L’antologia cruenta di Ryan Murphy aveva scelto di raccontare storie che si costruivano su Jessica Lange, Angela Bassett, Kathy Bates, adesso con questo primo episodio a che punto siamo? Mentre le stagioni precedenti dello show incominciavano da un’idea o da un’ambientazione semplice per poi espandersi, questa prende ispirazione da un romanzo e ha un focus ben preciso. Anna Alcott (Emma Roberts) e il fidanzato Dexter Harding (Matt Czuchry) cercano di avere un bambino tramite l’inseminazione artificiale ma lei continua ad avere sogni, visioni spaventose che riguardano la maternità e il suo desiderio di diventare madre. Lo scenario è distopico, inquietante, come sempre per questa acclamata serie, non a caso infatti la novità è Kim Kardashian nel ruolo dell’amica e addetta stampa di Anna, Siobhan Corbyn.
American Horror Story: Delicate. Anna e il sogno della maternità
Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli…”
Genesi 3:16
Gravidanza e maternità sono temi molto usati nel cinema e ancor di più nel cinema horror, dunque non si tratta di una “terra inesplorata”, offrono possibilità che prendono ispirazione da un’iconografia stravagante a disposizione. Halley Feiffer e Jessica Yu giocano con questa iconografia, su immagini spaventose e misteriose, lavorando su i cliché del body horror. Anna vuole con tutta se stessa un bambino, lo desidera, nonostante intorno a lei ogni cosa sembra dirle di no, vuole essere madre di un figlio dell’uomo che ama, vuole riempire quel vuoto che lei sente tra loro, vuoto che potrebbe essere “riempito” solo da una creatura. Dexter ha un passato con una donna senza macchia, amatissima, morta giovanissima, che è per Anna una sorta di Rebecca la prima moglie, metro di tutte le cose, uno specchio in cui riflettersi, che mette in evidenza ogni mancanza. Il marito sembra perfetto, sembra dolce, tenero, apparentemente affabile e comprensivo ma in pochi movimenti del viso, in poche parole fatte scivolare tra un sorriso e l’altro, appare figura ingombrante che riesce a indirizzarla nelle scelte pur non facendolo fattivamente – o anzi peggio facendola sentire in colpa.
Anna deve fare delle visite per la fecondazione e intanto ha un appuntamento per fare un’ospitata in tv, per la prima volta da sola, grazie al buon lavoro dell’amica Siobhan Corbyn, donna senza scrupoli che non guarda in faccia nessuno e cerca di fare il colpaccio.
Quando la donna inizia ad avere incubi, visioni “terrorifiche”, quando inizia a comportarsi in maniera strana e crede che qualcuno o qualcosa stia minacciando la gravidanza, l’uomo pensa a sé, al suo lavoro. Durante una mostra che lui ha preparato con dedizione e impegno, evento di fondamentale importante per gli sforzi organizzativi fatti, le dice, parafrasando, “questa è la mia serata”, mentre lei è visibilmente sconvolta perché ha trovato segni di presenze “nemiche” in casa.
American Horror Story: Delicate. Un inizio in medias res che porta lo spettatore nella storia di Anna
Il primo episodio si apre in medias res, in modo inquietante: Anna è a letto, sta riposando, sente una mano sul suo ventre che la stringe, crede di vedere Dexter, invece c’è una figura misteriosa incappucciata che fugge nella notte inseguita dalla protagonista. quando poi Anna torna in casa, convinta che la persona sia andata vita, è terrorizzata con le mani inspiegabilmente insanguinate. Dopo streghe, fenomeni da baraccone e case infestate, American Horror Story scende alle origini del male e trova l’orrore lì dove non dovrebbe esistere mostruosità, ma spesso nell’orrore, il ventre, il corpo femminile può essere l’ambiente più convenzionale. Chiaramente il centro del primo episodio e della prima stagione è la maternità. Di minuto in minuto, Anna è dentro questo vortice, di speranza e paura, fatti misteriosi accadono intorno al suo concepimento, ricordando un cult del genere, Rosemary’s Baby.
Come in Rosemary’s Baby c’è una donna che ha la sensazione che qualcuno stia cercando di far del male al bambino non ancora nato, qui addirittura ancora prima durante il processo di inseminazione. Si sente l’eco di molte figure materne, di molti film orrorifici e di molte opere con una forte natura femminile, come ad esempio, Madre! (2017), The Babadook (2014) e Umma (2022). Non si può non pensare alla versione seriale di Dead Ringers – Inseparabili che prende le mosse dal film di Cronenberg, thriller psicologico su due sorelle gemelle che cercano di realizzare il loro sogno di una clinica parto sicura, anche qui si parla di fecondazione in vitro e i personaggi sono alla disperata ricerca di un bambino. Il primo episodio di American Horror Story: Delicate descrive in dettaglio i tentativi di Anna di rimanere incinta promuovendo al tempo stesso il suo nuovo spettacolo. La scena più vivida e memorabile dell’episodio è verso la fine, quando Anna viene messa sotto anestesia per il suo intervento chirurgico e le immagini replicano direttamente quelle del remake di Dead Ringers.
Medici in camice rosso affollano una stanza bianca mentre preparano Anna. La sua vista diventa offuscata e lo schermo diventa nero, il pubblico resta a chiedersi – proprio come Anna – se l’intervento è andato come previsto. Anna inizia a vivere un disagio tormentoso, è spaventata perché crede di essere osservata, pensa che una strana donna la stia seguendo, la vede in più di un’occasione e poi sparisce nel nulla. Sembra che qualcuno continui a fare confusione con gli appuntamenti sul calendario del suo cellulare, trova la foto dell’embrione, appesa sul frigo, rotta a metà, le cose in casa vengono spostate (ma non da lei). Dexter attribuisce le sue preoccupazioni allo stress e la rassicura con condiscendente benevolenza, con paternalistica tenerezza.
American Horror Story: Delicate. La maternità e la gravidanza, tematiche del cinema dell’orrore
Dexter fa intendere che Anna sia molto fragile in questo momento, a causa degli ormoni, dello stress, non la ascolta e anzi sembra irriderla. C’è in Anna la tensione di questo passaggio importante, se da una parte lei vuole un figlio, dall’altra teme il cambiamento proprio ora, mentre una bambola con le sue fattezze sta per essere venduta, mentre la sua carriera è in ascesa.
Esiste, anche grazie alla metafora della maternità, il racconto di una donna spaventata, quel corpo che non è più solo “proprio” ma diventa culla di qualcun altro può essere quasi “orrorifico”, in lei c’è anche un’altra “agonia”, quella che esiste in un corpo che si presume sia anche per altri. Lei mira a diventare famosa, star dello spettacolo, una pseudo barbie, ne copia le fattezze. Essere un’attrice le fa capire Siobhan, impassibile, è anche questo. Il fatto che Anna abbia scelto di diventare attrice e di sottoporsi alla fecondazione in vitro non fa altro che rendere più complicato il momento che sta vivendo e sono decisioni che non prende alla leggera, anzi. Tutto ciò che sta succedendo intorno a lei, tutti i piccoli segnali che vogliono impedirle di diventare madre, sono minacce al suo libero arbitrio.
American Horror Story: Delicate – valutazione e conclusione
Questa dodicesima stagione di American Horror Story: Delicate si apre con un episodio che getta le basi per una storia orrorifica che sente l’eco di molti cliché di genere. Rispetto alle altre stagioni, questa è iniziata con uno stile differente, forse i fan più accaniti della serie resteranno turbati dal cambiamento. Risulta dunque difficile dare un giudizio su un prodotto di questo genere che ha bisogno di tempo per carburare e maturare. Per ora il primo episodio di American Horror Story: Delicate risulta un buon inizio che desta curiosità nello spettatore.