Andropausa: recensione della serie turca Netflix
Yusuf è un uomo che scopre di essere in andropausa: la sua vita sarà rivoluzionata
Andropausa è un serial disponibile dal 7 ottobre 2022 su Netflix, diretto dai registi turchi Yağmur Taylan (1966) e Durul Taylan (1969), meglio noti come The Taylan Brothers.
Molto spesso oggi si parla di film o serial che introducono aspetti poco frequentati dall’audiovisivo in generale, applaudendo gli autori che riescono ad illuminare con il loro obiettivo zone oscure della quotidianità: e non sempre l’applauso è meritato.
Gli argomenti da scoprire in Andropausa
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Netflix è una piattaforma che mette in evidenza realtà produttive sconosciute, esportando show e realtà narrative inedite che difficilmente riuscirebbero ad avere la giusta rilevanza.
Uniamo queste due circostanze, ed ecco che Andropausa merita tutta l’attenzione possibile.
Nel florilegio di serie e nell’aumento spropositato della serialità in ogni parte del mondo, le 10 puntate della serie turca sono una boccata d’aria fresca: la storia è quella di Yusuf, un bravo padre di famiglia che ha appena scoperto di essere entrato in andropausa.
Si tratta di un cambiamento particolarmente traumatico anche se, e forse proprio perché, inevitabile, che spinge l’uomo ad accontentare sempre di più la sua adorata moglie cambiando alcuni aspetti della loro vita insieme.
Quando si trasferiscono allora nella casa che hanno sempre sognato per loro, Yusuf si trova a dover affrontare Mahmut Timucin, il padrone di casa, e Svetlana, la sua amante, oltre alle figlie gemelle della prima moglie; e inaspettatamente anche la propria sorella e il marito.
Immagini e dialoghi brillanti e malinconici
Andropausa ha un andamento lieve e malinconico, ed è servita benissimo dall’attore protagonista Engin Gunaydin, una sorta di Ugo Tognazzi turco che riesce ad esprimersi in una gamma infinita di emozioni, esplorando l’universo maschile attraverso un’ottica realmente inedita, nel cinema di oggi, come in poche altre occasioni.
L’andropausa viene affrontata senza nessun tipo di remora o freno: e proprio per questo, con una sincerità che trova corrispondenza in una malinconia di sottofondo struggente e delicata.
Le prime immagini del primo episodio sono una vera e propria dichiarazione d’intenti: Yusuf corre in biciletta spensierato, poi all’improvviso sbanda e cade rovinosamente per terra. Ma niente nella sequenza restituisce ansia o tensione, perché la luce serve la fotografia e ammorbidisce la geografia del luogo e quella dell’anima sfumando il racconto con una dolcezza continua, tutto concentrato sul volto luminoso di Gunaydin che resta al centro della scena in quello che è uno straordinario one man show.
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Le dinamiche interpersonali che mette in moto la crisi del personaggio principale si sommano, quasi interamente, sulla famiglia, di Yusuf e della sua nemesi drammaturgica, Mahmut: in questo modo, Andropausa prende in contorni del dramma famigliare che si colora come una commedia dell’assurdo, sempre scritta in punta di penna, sempre accarezzando i suoi personaggi, sempre a latitudini emotive altissime.
Bravi i registi, Yagmur e Durul Taylan, efficaci nell’avere l’intelligenza di mettere nella giusta proporzioni le diverse anime dello show, senza perdere mail il filo della storia e senza far perdere il ritmo alla narrazione grazie ad una sceneggiatura (scritta insieme a Gunaydin) brillante e mai scontata, attenta alle emozioni e alle evoluzioni esistenziali, sempre naturali.
Citazione meritata anche per il ricco cast di contorno: Tamer Karadağlı, Derya Karadaş, Turgut Tunçalp, Gülçin Santırcıoğlu, Şebnem Hassanisoughi, Yuliia Sobol, Doğa Zeynep Doğuşlu, Ergin Torun e Melissa & Merih Dilber.