Apache: La vita di Carlos Tevez – recensione della serie TV Netflix
Apache: La vita di Carlos Tevez si rivela un prodotto universale, capace sia di accontentare i fan del fuoriclasse argentino che di descrivere con amarezza e lucidità un ambiente tossico e malsano.
Fra i tanti fuoriclasse argentini sbarcati in Europa, Carlos Tevez è sicuramente uno dei più atipici. L’Apache, soprannome che deriva dal quartiere Fuerte Apache in cui è cresciuto, è infatti un calciatore dalla classe cristallina, capace sia di finalizzare il gioco della propria squadra sia di smarcare un compagno, ma possiede anche un’intensità agonistica più unica che rara, che lo porta a diventare un vero e proprio difensore aggiunto. Ma da dove arrivano quella grinta e quella voglia di lottare su ogni pallone, così lontane dallo stereotipo del fantasista estroso ma indolente? Ce lo spiega Apache: La vita di Carlos Tevez, serie argentina in 8 episodi disponibile da qualche settimana su Netflix.
Apache: La vita di Carlos Tevez – la genesi di un campione
Netflix rimpolpa una specifica nicchia del proprio catalogo dedicata al mondo del calcio (Maradona in Messico, First Team: Juventus e Griezmann: È nata una leggenda sono solo alcuni degli altri titoli disponibili nella piattaforma) con un biopic costantemente sospeso fra il dramma e il crime movie, che ci racconta la terribile infanzia di uno dei più grandi campioni degli ultimi anni. È lo stesso Carlos Tevez a introdurre ogni episodio di questa apprezzabile miniserie argentina, a cui il fuoriclasse ha contribuito in prima persona, dando consigli al piccolo protagonista Balthazar Murillo e insistendo affinché la produzione avvenisse proprio nel quartiere Ejército de los Andes, noto appunto come Fuerte Apache.
Ad aprire Apache: La vita di Carlos Tevez è la rappresentazione dell’evento che ha parzialmente sfigurato il campione argentino. Dopo pochissimi mesi di vita, il piccolo Carlos, già abbandonato dalla madre biologica, si ustiona accidentalmente con dell’acqua bollente, rischiando la vita e riportando terribili cicatrici su petto, collo e viso. Quelle cicatrici diventano uno dei tratti distintivi dell’Apache. Un simbolo non soltanto del trauma subito, ma di tutta la sua infanzia, segnata dalla convivenza con la droga e con la violenza, dalla ricerca di una vera e propria famiglia (a causa dell’abbandono da parte di padre e madre, Carlos è stato affidato agli zii materni) e dal calcio, unica ancora di salvezza in una situazione difficilissima.
Apache: La vita di Carlos Tevez – dentro e fuori dal calcio
Chi si aspetta il rigoroso e completo racconto della carriera del campione potrebbe rimanere deluso da Apache: La vita di Carlos Tevez. La miniserie diretta da Israel Adrián Caetano abbraccia infatti un arco temporale che va dalla selezione dell’Apache per le giovanili del prestigioso club del Boca Juniors fino al suo debutto in prima squadra. Nessun cenno al futuro professionistico di Tevez (che verrà forse affrontato in una possibile seconda stagione), ma è il calcio nel suo complesso a essere rappresentato come valvola di sfogo e possibilità di salvezza per tanti ragazzi talentuosi, strappati alla miseria e alla malavita. Sul terreno di gioco, ci vengono mostrati solo piccoli scampoli della classe di Carlos, nonché il suo temperamento grintoso, che lo porta a commettere molti più falli del normale.
Il cuore di Apache: La vita di Carlos Tevez è fuori dal campo, dove troviamo un ambiente a metà fra Narcos e Gomorra, fatto di regolamenti di conti, esecuzioni a sangue freddo e ragazzini impossibilitati a vivere una vita normale. Un mondo cupo e sregolato, da cui il piccolo Carlos riesce miracolosamente ad affrancarsi, ma che coinvolge molti dei suoi affetti: l’amico Danilo detto “El uruguayo” (basato sul vero personaggio di Darío “Cabañas” Coronel), altro ragazzo di talento che non è riuscito a compiere il percorso di Tevez, la madre biologica Fabiana e quella putativa Adriana, entrambe a loro modo genitrici e costrette ad accompagnare Carlos verso il suo destino e il padre putativo Segundo, primo sostenitore del suo campioncino.
Apache: La vita di Carlos Tevez – la strada verso il successo
Apache: La vita di Carlos Tevez si rivela quindi un prodotto universale, capace sia di accontentare i fan del fuoriclasse, sia di descrivere con amarezza e lucidità un ambiente tossico e malsano, capace di spezzare vite e speranze, ma anche di fare nascere splendide realtà come quella dell’Apache. Un racconto doloroso e mai accomodante, che ci ricorda una volta di più che non è solo il talento a creare un fuoriclasse, ma anche l’intelligenza, l’abnegazione, la fortuna e la caparbietà nel resistere alle tante difficoltà che si incontrano nella strada verso il successo.