Arcane 2: League of Legends – Parte 1: recensione della serie Netflix

La serie TV Netflix, si conferma essere un gioiellino di scrittura e d'animazione.

Arcane è tornato e lo ha fatto nel migliore dei modi. Nel 2021, la prima stagione di Arcane è uscita su Netflix un po’ in sordina come fanno le serie d’animazione che non godono dello stesso trattamento dei film o delle serie tv più attese, ma ha catturato subito l’attenzione. Con una storia fatta di intrighi politici, discrepanze sociali, due sorelle come protagoniste e uno stile d’animazione originale, Arcane si è distanziata in fretta dal videogioco da cui è tratta, League of Legends, per diventare qualcosa di più.

Dopo tre anni, Arcane torna sui piccoli schermi con un’ultima stagione divisa in tre parti. Una strategia intelligente che permette allo spettatore di godere appieno di questi tre anni di lavoro senza incappare nelle dinamiche, spesso frenetiche, del binge watching. Un’ultima stagione che, stando ai primi tre episodi, merita di essere vista.

Potere, intrighi e politica la fanno da padrona in questi primi episodi

Arcane 2. Cinematographe.it

Una guerra tra “i ratti della superficie” e gli abitanti di una città sotterranea abbandonata a se stessa, una guerra che è soprattutto politica dominata da intrighi e dinamiche di sottomissione e potere, ma anche una magia instabile le cui regole sono difficili da decifrare. Così ci ha lasciato Arcane, con una Jinx completamente devastata dal dolore che punta il suo lancia missili contro il campidoglio dove è riunito il consiglio per decidere se dichiarare ufficialmente guerra o votare per la pace e l’indipendenza della città sotterranea. Una dichiarazione che non arriva però dai vertici, ma da una delle protagoniste più interessanti e sfaccettate che mancavano da molto nell’animazione occidentale. Inizia così una battaglia all’ultimo sangue che vede, come nella prima stagione, Vi e Jinx le perfette rappresentanti di come la guerra riduce le persone innocenti. Un cambiamento che è la vera linfa vitale di Arcane che dimostra ancora una volta come si scrive, e si mette in scena, una storia.
Se i primi episodi della serie si sono concentrati sul presentare il mondo narrativo, questa nuova stagione non si sofferma sul già detto, ma passa dritta all’azione. Gli autori Christian Linke e Alex Yee non si siedono sugli allori riproponendo una strategia che era risultata vincente, ma si dedicano ad approfondire le dinamiche tra i personaggi che occupano i vertici della scala sociale e gli intrecci politici senza però scordarsi di accrescere il world building che rimane uno dei tratti distintivi della serie.

Un gioiello d’animazione e scrittura

Arcane 2. Cinematographe.it

Anche dal punto di vista estetico, Arcane non delude e continua a regalare delle perle. I due diversi mondi – quello in superficie abitato dalla media borghesia, dagli accademici e dalla classe politica e quello sotterraneo, buio e degradato in cui vivono i reietti della società – continuano ad essere rappresentati visivamente in maniera egregia sia utilizzando gli stilemi classici, come l’utilizzo di colori cupi per la città nascosta e una palette più sfarzosa e luminosa per la capitale, ma anche grazie all’unione di diversi stili d’animazione e di disegno. Il classico viene rinnovato dall’incontro di uno stile dominato da tratti decisi, colori neon, diverse scuole d’animazione che si fondono e uno spiccato amore per l’estetica dei videogiochi.

Arcane 2: League of Legends – Parte 1: valutazione e conclusione

Arcane 2. Cinematographe.it

L’industria delle piattaforme streaming è satura e non riesce a tenere il passo con le serie di punta che lei stessa crea, finendo per impiegare anche molti anni tra l’uscita di una stagione e quella successiva. E spesso il risultato non vale l’attesa. Fortunatamente non è il caso di Arcane che torna con degli episodi splendidi sotto ogni punto di vista. Le scelte artistiche sono accompagnate da una penna che riesce a tratteggiare una società nei suoi più piccoli particolari, grazie soprattutto a dei dialoghi che centrano sempre il punto e a dei personaggi sfaccettati il cui punto di forza è l’originalità.

Regia 4.5
Sceneggiatura 4.5
Fotografia 4
Recitazione 4.5
Sonoro 4.5
Emozione 4
Voto 4.3

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