Asunta: recensione della serie true crime Netflix
Asunta è una serie crime bilanciata e oscura, sei episodi di puro orrore e mistero
Asunta è la nuova serie spagnola disponibile in streaming su Netflix a partire dal 26 aprile 2024. Un real horror che ha le sue radici in uno dei casi di cronaca nera più controversi e mediatici della storia spagnola. Gli eventi mostrati nella serie sono davvero avvenuti, nel 2013, gettando un’ombra indissolubile sul paese e sulla copertura del caso. La verità è, nella realtà così come nella serie, una nebulosa e illusoria chimera, un ideale che scava e si scontra con la psicologa dei protagonisti.
Asunta, un viaggio nell’oscurità della mente umana
Immersa nell’oscurità dei segreti familiari e degli enigmi irrisolti, Asunta si propone e distingue come una serie televisiva avvincente che trascina gli spettatori in un viaggio emozionante e pieno di suspense alla ricerca della verità. Basata su una storia vera che ha sconvolto l’opinione pubblica spagnola nel 2013, la serie si concentra sul misterioso caso dell’omicidio di Asunta Basterra, una dodicenne adottata dalla Cina. Il 21 settembre di quell’anno, il corpo di Asunta viene ritrovato in una foresta vicino a Santiago de Compostela, un evento che ha scosso la Galizia e ha suscitato domande inquietanti su cosa sia successo realmente alla ragazzina.
Il caso, caratterizzato da dettagli inquietanti, violenza e shock, merita di essere raccontato in una serie che esplora la complessità delle dinamiche familiari e dei segreti sepolti. Le indagini si concentrano rapidamente sui genitori adottivi di Asunta, Rosario e Alfonso Basterra, catapultando il pubblico in una storia basata che di un crimine reale ha l’inquietante purezza della sua enigmaticità, un mistero rimasto tutt’ora insoluto, senza risposta o spiegazione. L’atmosfera irrisolta e insensata del caso, un vero e proprio cold case, permea ancora tutta l’opera, avvolta in un alone di austerità e oscurità.
La serie esplora le circostanze sospette che circondano la scomparsa della ragazza e le prove che portano i suoi genitori adottivi all’ incriminazione per omicidio. Dai presunti motivi dietro l’omicidio alle dinamiche familiari complesse, Asunta offre uno sguardo intenso e coinvolgente sulla psicologia dei personaggi e sulle sfide dell’adozione internazionale.
Il giudice istruttore Malvar vorrebbe chiudere velocemente il caso, tuttavia, a causa della scarsità delle prove, la questione si fa sempre più contorta, culminando in un clamoroso processo mediatico e in una condanna per omicidio.Il caso dell’omicidio di Asunta Basterra ha catalizzato l’attenzione dei media spagnoli e internazionali, alimentando discussioni animate e dibattiti accesi sulla natura della verità e della giustizia. Attraverso una ricostruzione fittizia degli eventi e il talento degli attori protagonisti, la serie offre uno sguardo profondo e avvincente sul misterioso caso, invitando il pubblico a riflettere sul potere delle apparenze e sulle inquietanti verità che spesso si nascondono dietro una facciata di perfezione.
La regia, affidata a Carlos Sedes e Jacobo Martinez, si distingue per la sua capacità di creare un’atmosfera avvolgente e intensa, guidando gli spettatori attraverso le intricate vicende del caso con maestria e sensibilità.
La sceneggiatura, solida e accurata, si attiene rigorosamente ai fatti, evitando eccessi nel raccontare questa tragica vicenda. Gestita con precisione chirurgica e utilizzando un tono freddo e privo di edulcorazioni, la serie riesce a essere incisiva e obiettiva senza mai perdere di vista il suo scopo: fare luce su un caso controverso e mediatico.
Il cast, composto da talentuosi attori tra cui Candela Peña, Tristán Ulloa, Javier Gutiérrez e María León, offre performance sorprendenti e coinvolgenti, portando alla vita personaggi complessi e sfaccettati che catturano l’attenzione dello spettatore. La realtà, a differenza dei film thriller in cui tutti è preordinato e attinente ad una trama scritta, è imprevedibile, ineffabile e contraddittoria. Lo show riesce a cogliere alla perfezione questa dimensione buia e potenziale, in cui ogni cittadino normale può sviluppare le condizioni psicologiche ed emotive di un killer senza pietà. L’uomo appare nudo e al contempo indecifrabile, un coacervo di pensieri bestiali e capacità di evoluzione verso il basso, ma anche una ammirevole capacità di auto preservazione davanti alla legge morale, ai fatti nudi e crudi.
Asunta è terribile, anche se spesso lento, sta nei tempi del caso e della vita senza ricercare la frenesia farlocca dei film, in cui i protagonisti vivono una vita condotta dai soli momenti topici della loro quotidianità. La lentezza lo rende ancora più realistico e – visto l’argomento trattato – ancora più terribile.
Asunta: valutazione e conclusione
Asunta si presenta come una serie TV che va oltre il semplice intrattenimento, offrendo una profonda immersione nella complessità di un caso di cronaca avvolto da mistero e tragedia. Con una regia magistrale, una sceneggiatura ben costruita e un cast eccezionale, la serie promette di tenere incollati gli spettatori fino all’ultimo episodio, gettando nuova luce su uno dei casi più discussi degli ultimi anni.