Beyond Goodbye: recensione della serie giapponese Netflix
Kasumi Arimura e Kentaro Sakaguchi sono protagonisti di questo dramma romantico sulle seconde chance. Disponibile su Netflix dal 14 novembre 2024.
Siamo tutti, o almeno in molti, ad essere affezionati ai k-drama. Ancora lontani dalla popolarità mainstream sono invece i j-drama, le serie televisive provenienti dal Giappone. Tra queste, nel catalogo Netflix di novembre 2024, ritroviamo la serie giapponese Beyond Goodbye, divisa in 8 episodi e con protagonisti gli attori Kasumi Arimura e Kentaro Sakaguchi (che recentemente è stato visto nel film The Parades, disponibile sempre su Netflix). Lo show segue l’intrigante e drammatica storia della giovane Saeko che, dopo aver perso il fidanzato Yusuke in un incidente, stringe un legame forte ed inspiegabile con uno sconosciuto di nome Kazu.
Beyond Goodbye e la strana soppravvivenza dell’amore nel corpo
Beyond Goodbye, diretto da Hiroshi Kurosaki e scritto da Yoshikazu Okada, si apre con la storia d’amore di una giovane coppia. Sono felici, Yusuke sta per fare ufficialmente la proposta di matrimonio alla sua amata Saeko, ma tutto cambia in un singolo istante. Basta una valanga di neve a travolgere il loro bus e le loro vite. Perché già nei primi 10 minuti della serie l’idilliaco amore tra Saeko e Yusuke si arresta con la morte di lui. Rincontriamo Saeko mesi dopo l’accaduto, è serena, continua a lavorare nell’azienda di importazione di caffè, grazie a cui riesce a tenersi occupata. La sua vita potrebbe tornare alla normalità, se non fosse per una lettera anonima di ringraziamento dalla famiglia di uno dei riceventi degli organi del fidanzato. E se non fosse per l’incontro casuale con uno sconosciuto sul treno, con cui sente quasi subito una forte connessione. Kazumasa, dal canto suo, è un uomo che può ritenersi fortunato, non solo perché è felicemente sposato con Miki, ma soprattutto perché gli è stata donata una seconda chance grazie ad un trapianto di cuore. Ma non è esattamente lo stesso uomo di prima, ora ama il caffé, ha una personalità più vivace e sociale, sa inspiegabilmente suonare il piano, e soprattutto ha flash di ricordi non suoi. E sarebbe tutto piuttosto semplice, se non fosse per il fulminante incontro con una pendolare sul treno.
Saeko e Kazu, quasi per destino, si trovano immediatamente attratti l’uno dall’altra, come magneti o come due anime affini. Legati dalla loro passione per il caffè, e viaggiando quotidianamente sullo stesso treno, i due diventano amici e confidenti. Quando la dura verità emerge tra loro e la loro connessione si fa più intensa, cresce anche il dilemma: è il loro legame sincero, o è solo frutto della connessione data dal cuore di Yusuke? Saeko prova veri sentimenti per Kazu, o sono solo conseguenza del lutto di lei e dell’attacamento emotivo che prova nei confronti del cuore del defunto fidanzato? E i sentimenti di Kazu, sono genuini o provengono dalla memoria del suo donatore? Può un cuore conservare le emozioni, la memoria, i ricordi di una persona, anche se questa non è più viva? Beyond Goodbye si pone proprio queste domande, sviluppando nel corso di 8 episodi una storia che va al di là di una serialità incentrata sul romanticismo, ma che tenta invece di esplorare temi quali il lutto, la malattia, la morte e l’amore.
Beyond Goodbye: la ricerca di sé nella vita di un altro
Beyond Goodbye è una serie che inizia in modo intenso, catturando abilmente e immediatamente l’attenzione dello spettatore grazie alla storia piuttosto singolare. Poi, nel corso degli 8 episodi, lo show affronta in modo delicato e sincero i temi della morte, dell’elaborazione del lutto, delle seconde opportunità, dell’amore e del destino. Da evidenziare anche l’argomento della donazione degli organi. Nella serie, infatti, lo spettatore viene messo di fronte alle conseguenze e ai cambiamenti che un evento di tale portata può avere sulla vita delle persone, in particolar modo quella del ricevente. In questo caso, Kazu mostra sintomi tipici di chi ha affrontato un trapianto di organi… nuovi gusti, nuove abitudini, cambi di personalità, ma anche (e ci sono ricerche e studi che stanno studiando il fenomeno) avere memorie del defunto. E lo vediamo non solo affrontare la vita con nuovi occhi, ma anche cercare di conciliare la sua vecchia personalità con i nuovi sentimenti che sembrano provenire da Yusuke. E lo seguiamo mentre cerca incosciamente sé stesso nella vita di un altro. Perché non è più il Kazu di prima, ma è pur vero che non è nemmeno Yusuke. Ed è altrettanto vero che Yusuke è morto, e che una parte di lui è ancora viva e pulsante. Beyond Goodbye cerca di mettere sul piccolo schermo questo quesito, come questa realtà e questi due animi possono incontrarsi e scontrarsi? Una seconda occasione di vita per Kazu che può portare ad un nuovo inizio o anche ad una nuova fine.
Beyond Goodbye: una serie che trova forza nei suoi attori e nella fotografia naturalistica
Beyond Goodbye è uno show che, con tonalità e sfumature tipiche delle produzioni nipponiche, mette al centro i propri personaggi e i loro sentimenti, e tenta di indagare l’emotività umana e come essa può relazionarsi con l’anima, la morte e il destino. Nonostante la serie sia coinvolgente, a fare da deterrente per una totale fruizione è la lentezza del ritmo, che in alcuni casi diventa quasi soporifera. Nel corso della sua durata lo show perde colpi, non solo a causa del montaggio, ma anche dal punto di vista della sceneggiatura, che sembra troppo misurata e poco sciolta. Il racconto dei sentimenti, nel bene e nel male, è lasciato alla fotografia e ai volti degli attori, che emergono come punti focali della serie e senza i quali crollerebbe tutto. Dal punto di vista del reparto attoriale i due protagonisti Kasumi Arimura e Kentaro Sakaguchi sono i punti di forza della serie, riuscendo a tener viva la serie. In particolare Arimura nei panni di Saeko ci offre un personaggio femminile sicuro di sé, sincero, che non teme di mostrare i propri sentimenti e con cui si può empatizzare. Sakaguchi dal canto suo ha il personaggio più difficile della serie, ma riesce ad infondere vita nel ruolo di Kazu rendendolo tridimensionale e complesso. Altro attore da menzionare è Toma Ikuta, che nei panni di Yusuke porta sullo schermo un personaggio intrigante e affascinante, pieno di vita. Grazie al suo carisma lo spettatore si affeziona a Yusuke, nonostante il personaggio muoia nei primi 10 minuti e compaia solo in alcuni flashback.
Dal punto di vista tecnico uno degli aspetti più distintivi della serie è la sua fotografia, visivamente avvolgente, intrisa di sentimento e di poesia. Una fotografia che ama la natura e che trova ogni occasione per portare sullo schermo paesaggi smisurati, che si misurano con la finitezza dell’urbano e dell’essere umano. Immagini che osservano e inquadrano le attività dell’uomo, la loro quotidianità, i loro sentimenti, le loro debolezze e le loro fragilità. Dove la natura è mutabile ma anche eterna, e dove l’essere umano è solo una leggera brezza, un essere mutabile e finito.
Beyond Goodbye: valutazione e conclusione
Beyond Goodbye è una serie che fin dai primi episodi si dimostra essere avvincente soprattutto grazie alla trama non convenzionale che affronta la tematica delle donazioni di organi. Di spicco sono i temi annessi, come il lutto, il destino, e l’amore, che trovano spazio nella narrazione in modo organico e solido, senza risultare mai artificiali. Punto di forza dello show è il suo carattere intrisicamente appartenente e legato alle produzioni cinematografiche giapponesi, dove i sentimenti, i personaggi e la natura sono le fondamenta. Una produzione che mantiene l’attenzione grazie alla trama e soprattutto grazie alla bravura del suo cast principale, ma che invece trova nel montaggio e nella sceneggiatura il suo tallone d’achille.