Big Mouth – Stagione 7: recensione della serie animata Netflix
Big Mouth va al liceo: la stagione 7 si propone rinnovata e ricca di nuove ansie per i protagonisti della serie animata disponibile su Netflix dal 20 ottobre 2023.
Big Mouth torna dopo una lunga attesa con la sua stagione 7, disponibile in streaming su Netflix a partire dal 20 ottobre 2023. Dopo sei stagioni vissute tra i banchi della scuola media, i nuovi episodi della serie animata approdano finalmente alle scuole superiori. La scelta di crescere insieme ai protagonisti, seguendoli nelle loro ansie e paturnie della pubertà finché esse non si manifestino nella forma più acuta e dolorosa di adolescenza è una scelta vincente, testimonianza di un format che ha ancora molto da offrire da dare al suo pubblico.
L’entrata di Nick e dei suoi amici al liceo è preparata ad arte dai primi episodi, un vero e proprio assaggio di quello che rappresenta il meglio dello show: ironia smodata e nessun senso del limite per quanto riguarda le disgustose fasi della prima giovinezza. Gli ormoni, il sesso, le frustrazioni, il ciclo, sono come sempre al centro della narrazione: alla Zanzara dell’Ansia (Maria Bamfort), però, si aggiunge anche il mostro in stile Stranger Things chiamato Dread, ovvero Terrore (Patrick Page). La sua apparizione sancisce un nuovo mostro allo spettro emozionale già presentato nelle stagioni precedenti: fidatevi, è davvero terrificante!
Big Mouth – Stagione 7: una creatività che continua a offrire nuovi spunti sul disagio emotivo e le delicate fasi della crescita
Big Mouth 7 parla con originalità ed abilità di uno dei periodi di transizione più delicati della vita: il passaggio, la trasformazione, quella manciata di anni che sembrano non passare mai e in cui – invece – diventiamo le persone che poi saremo per il resto della nostra vita. E i creatori Nick Kroll, Andrew Goldberg, Mark Levin e Jennifer Hacket sono riusciti a farlo attraverso viaggi psichedelici in altre dimensioni, scambio di corpi, superpoteri. Gli ultimi episodi delle stagioni precedenti ci hanno sempre sorpreso con un twist inatteso, un plot sci-fi in grado di sconvolgere tutte le aspettative e un cliffhanger conclusivo che chiamava un impellente arrivo della serie successiva.
Un altro grande momento di gloria di Big Mouth, che trova il suo picco nella stagione 7, è l’episodio musicale: anche qui, la partecipazione di un big della musica come Megan Thee Stallion che impersona il Mostro degli Ormoni Megan mentre canta accompagnata da un coro di vagine è una chicca geniale ed imperdibile. I momenti di genio sono molteplici, così come il realismo dell’approdo finale: con otto episodi di preparazione al primo giorno di liceo ed un episodio finale che risulta credibile nonostante coinvolga il viaggio nel tempo, l’arrivo di Nick Birch (Nick Kroll) al liceo è una iniezione di nuova vita in questa serie intelligente ed esilarante.
Una stagione ricca di storie, complesse ed esilaranti come i suoi protagonisti
Le storie non mancano nei nuovi episodi di Big Mouth: per quanto durante le precedenti puntate si sia spesso giocato sulla carenza di contenuti ormai trattabili dallo show, è chiaramente una gag ideata dagli autori per prendere il giro il proprio pubblico. Le linee narrative offerte da questa stagione sono ricche di avvenimenti, originali e pregne di quell’umorismo irriverente e disgustoso che i fan non riescono proprio a smettere di amare. In una tematica liceale che ricorda prodotti considerati ormai vintage come The Breakfast Club o Geeks, Big Mouth mette i suoi protagonisti al centro di un coacervo emozionale difficile e intricato.
Nick, sentendosi trattato come un bambino dai propri genitori, decide di seguire il fratello in uno scambio di sostanze. Ne uscirà un viaggio psichedelico meraviglioso e creativo. Nick sarà l’unico ad andare in una scuola elitaria, mentre i suoi amici andranno insieme al liceo statale: il suo obiettivo è avvicinarsi alla futura compagna di classe Danni (Zazie Beetz), ma il tentativo disperato lo lascerà solo e vulnerabile. Questo svincolo di trama mostra quanto la natura dell’amicizia sia volubile e fragile. Ed è solo uno dei dolorosi temi affrontati da Big Mouth nel corso di questa sua settima stagione. Più spazio sarà dato al personaggio secondario Caleb (Joe Wengert), utilizzato spesso come stereotipo dei Disturbi dello Spettro Autistico in contrasto con la personalità spumeggiante e sicuro del suo amico e co-conduttore Matthew McDell (Andrew Rannells). La scoperta che Caleb vede Matthew come il suo migliore amico e spalla offrirà allo stesso personaggio uno spettro di sentimenti e sfumature molto più ampie della semplice malattia clinica che lo ha rappresentato finora.
Gli altri personaggi, in una adolescenza agonizzante, cercando di capire dove collocarsi sessualmente, emotivamente e socialmente. Missy Foreman-Greenwald (Ayo Edebiri) deve gestire l’asessualità del suo fidanzato Elijah (Brian Tyree Henry), mentre Jessi Glaser (Jessi Klein) si trova in un insospettabile triangolo amoroso. Tutti i disagi dell’adolescenza sono portati all’esasperazione dalle creature mostruose che continuano a tormentare i protagonisti: lontana dalle puntate più squisitamente disgustose e grafiche delle stagioni passate, la stagione 7 prova a rivelare la natura più complessa di questa serie TV. Con questa ricchezza di storie e significati, Big Mouth 7 si rivela un prodotto di qualità non solo per i fan del genere, ma in assoluto.
Big Mouth – stagione 7: valutazione e conclusione
Fragilità e adolescenza, sessualità e confusione, ma anche tanta sfrenata fantasia, rendono la stagione 7 di Big Mouth tutto ciò che ci aspettava da essa e anche di più. Con una tenerezza ed una profondità sconosciuta alle stagioni precedenti, porta i protagonisti al liceo con tutte le loro disgustose manie, la loro sessualità incerta e lercia, la loro inconsapevolezza sporca di istinti primordiali e ingiudicabili. Magari tutti i film di formazione riuscissero a raccontare questa età opaca e forsennata con tanto cuore, attenzione per le sue sfumature psicologiche e acuta intelligenza! Assolutamente promosso a pieni voti.