Billionaire Island: recensione della serie TV Netflix

Billionaire Island è la chicca di Netflix, una serie TV norvegese girata con sapienza e senso del ritmo, in grado di incollare alla sedia

Immaginate di combinare il lusso sfrenato di Succession con l’eleganza tagliente di Dallas, ma trasportate tutto sulle coste mozzafiato della Norvegia. Billionaire Island, la nuova serie Netflix firmata dai creatori di Lilyhammer, Anne Bjørnstad e Eilif Skodvin, è un tuffo nei gelidi mari dell’Atlantico, dove l’oggetto del desiderio non è il petrolio o i media, ma il pesce. Il salmone, per la precisione. E chiunque pensi che non si possa fare un dramma intrigante attorno a un’industria ittica, si sbaglia di grosso. La premessa della serie può sembrare bizzarra o poco attraente a un primo sguardo, ma i creatori di Billionaire Island hanno saputo costruire una trama che mescola abilmente satira, intrighi familiari e umorismo nero, conquistando lo spettatore episodio dopo episodio. La serie è disponibile in streaming a partire dal 12 settembre 2024.

Billionaire Island, un drama ricco di suspence dai risvolti sorprendenti

La storia si svolge sull’isola immaginaria di Brima, dove l’industria del salmone è il vero motore dell’economia locale. Al centro della narrazione c’è la famiglia Meyer, che da decenni domina il mercato del pesce, guidata dal vecchio Gjert Meyer, interpretato da Svein Roger Karlsen. Gjert è l’ultimo rappresentante di un’epoca in cui il potere si conquistava attraverso duro lavoro e relazioni personali, ed è ben deciso a mantenere il controllo della sua azienda, nonostante i crescenti problemi interni ed esterni. Tuttavia, il suo regno vacilla sotto la pressione di nuove forze, rappresentate da Julia Lange, una donna d’affari spietata e ambiziosa, interpretata da Trine Wiggen. Julia è tutto ciò che Gjert non è: giovane, moderna e pronta a usare qualsiasi mezzo per ottenere quello che vuole.

Fin dai primi episodi, Julia si impone come una figura centrale della serie. Il suo piano è chiaro: approfittare della debolezza di Gjert e della morte di un importante azionista della Meyer Corporation, esiliato a Dubai, per impossessarsi del controllo dell’azienda. È in questo contesto che Billionaire Island si sviluppa come una classica lotta di potere, dove la posta in gioco non è solo il denaro, ma il controllo totale di un intero settore industriale, in questo caso quello dell’allevamento del salmone. Tuttavia, la serie non si limita a esplorare i soliti temi di avidità e ambizione; ciò che rende Billionaire Island unico è la capacità di prendere in giro se stessa e i suoi protagonisti.

Il tono della serie è un equilibrio perfetto tra il dramma e la commedia nera. I creatori hanno fatto un lavoro eccellente nel ritrarre i protagonisti come personaggi complessi, ma allo stesso tempo spesso ridicoli. Gjert è un uomo dell’antico regime, abituato a una vita di privilegi e potere, ma è anche goffo e spesso fuori luogo nel nuovo mondo che si trova a fronteggiare. Il suo mondo, fatto di piccoli privilegi come un caffè gratis al bar del paese, sta lentamente crollando, e lui sembra non avere la forza né la capacità di fermare questa inevitabile caduta. Julia, d’altro canto, rappresenta la modernità, il capitalismo più aggressivo e senza scrupoli, ma anche lei, nonostante la sua freddezza calcolatrice, mostra momenti di incertezza e vulnerabilità che la rendono un personaggio interessante e sfaccettata. La serie, inoltre, è arricchita da una serie di personaggi secondari che aggiungono ulteriore profondità e umorismo alla narrazione. Dai membri più giovani della famiglia Meyer, che cercano di farsi strada nel complicato mondo degli affari, agli abitanti di Brima che osservano da lontano le lotte di potere con un misto di ammirazione e sarcasmo, ogni personaggio ha un ruolo ben definito nell’equilibrio generale della serie. Le dinamiche familiari sono complesse e ben sviluppate, con alleanze che si formano e si spezzano nel corso degli episodi, creando un continuo senso di incertezza e tensione.

Visivamente, Billionaire Island è uno spettacolo per gli occhi. Le ambientazioni sono magnifiche: l’isola di Brima, con i suoi paesaggi nordici incontaminati, offre un contrasto suggestivo con le trame oscure che si sviluppano tra gli opulenti uffici e le sontuose ville dei protagonisti. C’è qualcosa di profondamente ironico nel vedere questi scenari di pace e bellezza naturale fare da sfondo a giochi di potere così corrotti e spietati, e la serie gioca abilmente su questo contrasto. Un contrappunto visivo, stilistico e di tono davvero ironico, intelligente: la regia è studiata, la cinematografia cotta a puntino, tutto perfettamente coadiuvato da una colonna sonora incalzante e narrante.

Billionarie Island: valutazione e conclusione

Billionaire Island è una serie che riesce a mescolare sapientemente dramma, satira e commedia, creando un prodotto unico e accattivante. Anche chi non è interessato al mondo dell’industria ittica troverà nei suoi personaggi e nelle sue dinamiche una narrazione coinvolgente e a tratti esilarante. I suoi creatori dimostrano ancora una volta di saper creare storie originali e sorprendenti, e Billionaire Island si prospetta come una delle serie più interessanti del panorama televisivo attuale. Con solo sei episodi, la serie lascia lo spettatore desideroso di scoprire cosa riserva il futuro per la famiglia Meyer e Julia Lange, promettendo nuove stagioni cariche di intrighi e colpi di scena.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7

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