Black Doves: recensione della serie spy Netflix con Keira Knightley
Keira Knightley è la protagonista di Black Doves, una spy story ambientata a Londra durante il periodo natalizio.
Keira Knightley è la protagonista di Black Doves, serie di spionaggio targata Netflix in arrivo il 5 dicembre 2024, in cui l’attrice britannica interpreta un ruolo inusuale. Siamo abituati a vederla recitare nei film in costume, dove si è fatta una lunga carriera, quindi risulta inizialmente difficile abitarsi a questi suoi nuovi panni. Helen Webb è una donna che si divide tra casa e lavoro, ma il suo impiego è molto particolare: è infatti una spia professionista che da dieci anni condivide i segreti del marito politico all’oscura organizzazione per cui lavora, le Black Doves. Quando Jason (Andrew Koji), il suo amante, viene ucciso, Helen si trova nel mirino di qualcuno che vuole eliminarla. A quel punto il suo capo, l’enigmatica Reed (Sarah Lancashire), si affida al cecchino Sam (Ben Whishaw), un vecchio amico di Helen, per proteggerla. I due uniscono le forze per scoprire chi ha voluto uccidere Jason, finendo per scovare una cospirazione su larga scala che coinvolge la malavita londinese e un’imminente crisi geopolitica.
Black Doves: una spy story dove a brillare sono Keira Knightley e Ben Whishaw
Black Doves è il connubio perfetto tra il thriller e la spy story, condita con un pizzico di umorismo. A brillare sono senza dubbio Keira Knightley e Ben Whishaw, i cui personaggi condividono una lunga storia di amicizia e lealtà, che prosegue anche nel presente in cui si svolgono gli eventi narrati. Helen è una donna che si ritrova quasi per caso a diventare una spia, scoprendo di essere nata per svolgere questo mestiere. Agisce perché motivata da valori molari quali l’amore e la famiglia: pur essendo una professionista del settore, maneggiando le armi e lottando a mani nude nella cucina di casa, Helen Webb non dimentica di essere una donna, una madre e una moglie. Sam, invece, è tormentato dai fantasmi del suo passato: è un assassino a sangue freddo, ma a volte si fa sopraffare dalle emozioni.
Black Doves ha un unico punto debole
I sei episodi di Black Doves scorrono in maniera dinamica ed è facile tenere il passo grazie al mix tra dialoghi, scene d’azioni, e qualche flashback. La serie di Netflix, però, presenta un unico punto debole: una trama che impiega un po’ a carburare e a dipanarsi sulla scena. La narrazione infatti a tratti è piuttosto lenta, oppure mette troppa carne sul fuoco. E come spesso accade in una storia di spionaggio, ci sono molti elementi che entrano in gioco. La ragnatela di alleanze, bugie, segreti e rivelazioni è fin troppo vasta, specialmente se ci si trova all’interno di una storia di crisi geopolitica. Lo specchio sul presente è palpabile, e tocca i rapporti tra le grandi potenze quali Gran Bretagna, Stati Uniti e Cina. L’intrigo politico diventa via via sempre più intenso che esplora quanto le relazioni tra i paesi siano davvero complicate.
In una storia di spionaggio, com’è prevedibile, il lavoro finisce per sconvolgere la vita privata. Helen e Sam legano fin da subito tra loro, come ci viene mostrato nei flashback, riuscendo a stringere una forte amicizia e alleanza che prosegue a distanza di anni. A legarli c’è anche il rispettivo passato da cui stanno cercando di scappare, ma che inevitabilmente bussa alle loro porte.
Black Doves: valutazione e conclusione
Black Doves è una serie spy thriller tra le più classiche con uno stile elegante che mescola il dramma, l’azione e un sottile umorismo. Keira Knightley si mette alla prova in un ruolo inedito, portando in scena un personaggio femminile complicato, che si divide tra casa e lavoro, restando ancorata al suo cuore. In coppia con lei c’è Ben Whishaw, a sua volta nei panni di un cecchino all’apparenza freddo e sarcastico, ma che non riesce a lasciarsi alle spalle il suo passato. Unico punto debole è una trama molto ambiziosa che tesse una ragnatela di intrighi politici fin troppo fitta e difficile da districare.