Blanca – stagione 2: recensione della serie TV Rai con Maria Chiara Giannetta

Il mondo di Blanca (Maria Chiara Giannetta), cieca a seguito di un incendio in cui ha perso la vita la sorella Beatrice e per cui è finito in carcere il fidanzato di questa, Sebastiano (Pierpaolo Spollon), è fatto di suoni amplificati (nello show, riprodotti in olofonia), che lei riesce a distinguere analiticamente. Il ‘dono’ di iperacusia l’aiuta nel suo lavoro di consulente di polizia e, in una sostituzione sensoriale, supplisce alla perdita dei colori: i rumori per lei assumono la consistenza di un cromatismo intenso, e non è un caso che la fotografia della serie adotti una palette brillante e netta, quasi nella direzione dell’animazione cartoon, dei suoi effetti di fiabesca surreltà.

Blanca 2: la Rai continua a raccontare la storia della profiler cieca che è capace di decodificare frequenze sottili di suono, ma è impreparata di fronte all’amore

Spiritosa, avversa al pietismo e agli eufemismi – non gradisce che la “cecità”, qualcosa in cui “non c’è nulla di male”, venga definita ipovisione o con simili attenuativi -, già dalla prima stagione Blanca è entrata nell’immaginario collettivo come una figura rivoluzionaria: una persona con disabilità (ma anche questa parola non le piace affatto) che vive la sua condizione non soltanto come limite, sofferenza, privazione, ma anche come occasione di fare le cose diversamente, talvolta persino di sentire di più. Blanca non nega le difficoltà, non disconosce le limitazioni a cui è soggetta, tuttavia non crede che il suo deficit organico debba rappresentare un alibi per sé stessa e una preoccupazione per gli altri, tantomeno una ragione per non voler essere vista, sessualmente desiderata, amata.

In Blanca 2, la protagonista si trova di nuovo al centro di un triangolo amoroso: da una parte, il solido ispettore Liguori, con cui continua a differire l’incontro erotico (ma fino a quando, sul desiderio, prevarrà il sentimento di inadeguatezza e la volontà di proteggersi, di mettersi al riparo dalla sua stessa vulnerabilità?); dall’altra, Nanni/Sebastiano, per cui si sente in colpa, anche se lui ha cercato di ucciderla (no spoiler: così terminava la prima stagione). Un sentimento che la obbliga a confrontarsi non solo con l’ambiguità morale ed emotiva degli altri, ma anche con la sua propria. Poi c’è Lucia, la ragazzina orfana di madre e con padre alcolista e abbandonico, con cui e per cui Blanca sembra cominciare un processo di maturazione, di assunzione di responsabilità quasi materna. C’è una donna che torna dal suo passato, il cui progressivo disvelamento di identità coincide con uno dei plot principali. Ci sono degli ordigni che esplodono e terrorizzano la città. E poi c’è proprio lei, Genova, protagonista al pari degli altri: valorizzata non soltanto scenograficamente, ma soprattutto drammaturgicamente, come testimone e specchio delle inquietudini dei personaggi che l’attraversano, ora cullandosi nella sua solare intensità, ora rifuggendone, eclissandosi nelle sue ombre.

Blanca – stagione 2: valutazione e conclusione

Blanca 2 ha un’anima pop in technicolor, a cui corrispondono anche registri interpretativi talvolta fin troppo sopra le righe, su cui forse sarebbe stato opportuno esercitare maggiore sorveglianza per preservare un comunque debito naturalismo, e un’anima nera, un incedere – e incidere – torvo proprio degli esiti più radicali del noir, con il suo portato di problematizzazione esistenzialista. In questa alternanza, e nella competenza artistico-tecnica con cui è resa attraverso fotografia e rappresentazione dello storytelling, si esprime il quid di una serie ingenua nel senso etimologico, e quindi più alto, del termine: dotata, cioè, di una sua autenticità, di un genio, pur nell’inevitabilità dei cliché, a suo modo originale.

Blanca – stagione 2 è disponibile con nove nuovi episodi a partire da giovedì 5 ottobre 2023.