Blocco 181: recensione della serie Sky con Salmo
In Blocco 181 i personaggi sono solo un pretesto per mostrare la vera protagonista della storia: una sconosciuta periferia milanese.
“Il dolore viene dopo la lotta” nel mondo della periferia criminale milanese rappresentato in Blocco 181, la serie Sky Original diretta da Giuseppe Capotondi (Suburra), Ciro Visco (Gomorra) e da Matteo Bonifazio, che debutta il 20 maggio 2022 e in streaming su NOW: una favola metropolitana e moderna dal cuore nero le cui emozioni vengono esaltate dalle musiche composte dal rapper Salmo, qui nelle vesti di produttore creativo, supervisore, produttore musicale, ma anche di attore. Blocco 181 racconta una faida tra bande criminali attraverso una love story intessuta a tre fili e fatta di libertà illusorie e di morbose attrazioni. Con i suoi otto episodi fa viaggiare lo spettatore sui binari infidi e sgangherati dell’illegalità e riesce straordinariamente a toccare anche corde poetiche (d’ispirazione bertolucciana, che assecondano i soli battiti e trasportano in una realtà che pare distante fino alla completa alienazione) nella quale non valgono le regole umane, ma ne vengono scritte di nuove da un trio quasi impeccabile di protagonisti: Laura Osma, Alessandro Piavani, Andrea Dodero nei rispettivi ruoli di Bea, Ludo e Mahdi. Osma, Piavani e Dodero interpretano tre anime (e tre corpi) in rivolta il cui unico rifugio è l’amore. In coda a ciascun doppio episodio dello show seriale ci sono dei brani originali contenuti in Blocco 181 – Original Soundtrack: l’album collaborativo ispirato alla serie in uscita il 27 maggio su tutte le piattaforme digitali (e negli store per Sony) che vede alla direzione artistica Salmo.
Blocco 181: un’inedita periferia di Milano fra criminalità e poliamore
Nel pilot di Blocco 181, che inizia con una gragnuola di percosse, siamo testimoni di quello che è essenzialmente il battesimo di un nuovo membro della gang della Misa. Il nuovo nome dell’ultimo arrivato è Pulga: il più giovane della famiglia guerrigliera dei pandilleros, che adesso ha anche un nuovo sangue, una nuova famiglia e soprattutto una nuova legge: la legge di più di un semplice clan. A ritmo di rap e reggaeton – fra feste-droghe-sesso-risse-violenze e nei meandri di un’amore a tre – in una Milano piena di colore e multicultural, che mostra un volto inedito, s’intravede l’anima criminale delle periferie: “un fazzoletto abbarbicato su un alveare di appartamenti abusivi e terreno quotidiano di sguardi truci e sospetti“. Da un lato ci sono i ragazzi del Blocco con a capo Nicola Rizzo (Alessio Praticò) che proteggono lo spaccio organizzato di cocaina; dall’altro i pandilleros della Misa: avidi, tatuati e pronti a morire per difendere la loro gang, guidati dal secondero Victor. Ma in entrambe le bande c’è almeno un personaggio insofferente, che aspira ardentemente a qualche altra cosa e che, soprattutto, ne ha abbastanza dei padroni: la sensuale e indomita pandillera della Misa Bea e il giovane protettivo Mahdi del Blocco nonché nipote del capo. Tra sostanze stupefacenti, pistolettate e colpi di machete – ma soprattutto grazie alla comune conoscenza di un festaiolo borghese di nome Ludo – il loro rapporto si evolve verso un ménage à trois intimo e passionale dalle infinite sfumature: sesso, amicizia e appartenenza reciproca a una nuova famiglia che li porterà a sfidare le regole dei clan, e a provare, lungo lo scontro tra italiani e sudamericani, a salire in cima al sistema criminale locale. Ma come sempre chi prova a vivere di “luce” propria infastidisce chi vive solamente nell’oscurità…
Salmo è Snake nella serie tv Sky Original
In Blocco 181 Salmo è Snake, armato braccio destro di Lorenzo, un dealer interpretato da Alessandro Tedeschi (Petra, Curon, Non Mentire), a sua volta amico d’infanzia e alleato di Rizzo, il boss del quartiere interpretato da Alessio Praticò (Il Miracolo, Il Cacciatore, Il Traditore). Salmo interpreta il personaggio di Snake, socio di Lorenzo nel business del coca delivery. Si presenta come uomo compiuto, che tempera la schizofrenia latente del suo capo con una meticolosa precisione e un carattere mercuriale. Al Blocco tutti lo rispettano perché sanno che il suo pugno è sempre pronto a tenere in riga cavallini e nemici. Estremamente intuitivo, Snake è ermetico e silenzioso, come il suo passato. Conosce le regole della strada e non elargisce il suo affetto a nessuno, se non al suo vecchio rottweiler. Come driver di Lorenzo e uomo d’azione, Snake non si cura dello sfarzo estetico, ma in lui si annida il desiderio di trovare una nuova intensità.
I personaggi sono un pretesto per mostrare la vera protagonista: l’anima nera e sconosciuta delle periferie milanesi, “perché il crimine se è invisibile non esiste”
In Blocco 181 i personaggi sono solo un pretesto per mostrare la vera protagonista della storia: una sconosciuta periferia milanese, “perché il crimine se è invisibile non esiste”. Nel complesso è un progetto che segue pienamente i canoni di Sky e che va a sommarsi ai lavori che continuano ad interessarsi alla mala delle periferie, ritrovando in essa le contraddizioni di una società che cambia inavvertitamente: indolenza eletta a norma di vita, sogni e libertà inesistenti, violenze e ricatti emotivi, un’organizzazione criminale specializzata nella consegna a domicilio di droga, eccetera. Blocco 181 offre uno spaccato di umanità in degrado capace di sminuzzare la complessità del significato di proprietà, che va ripensata a partire da se stessi. Siamo davvero capaci di vivere senza padroni? Bea, Ludo e Mahdi ci provano a mettersi in proprio, a condurre il gioco a modo loro, in questo prodotto contemporaneo già avviato verso il secondo ciclo, che intrattiene usando le leve forti di violenza e amore e che, affidando la direzione creativa e musicale a Maurizio Pisciottu (alias Salmo, rapper più controverso degli ultimi tempi), strizza l’occhio al pubblico più giovane.