Bodies: recensione della miniserie britannica Netflix

La recensione della miniserie thriller-fantascientifica che Paul Tomalin ha tratto dall’omonima graphic novel di Si Spencer. Dal 19 ottobre 2023 su Netflix.

Quattro detective, quattro linee temporali e un solo cadavere. Stesso modus operandi e medesima scena del crimine. Sarebbe sufficiente questo concept per svegliare l’appetito e chiamare a raccolta gli intenditori di mistery particolarmente esigenti e dal palato fine. Così è stato e così sarà. Si gioca dunque sui numeri e i tanti colpi ad effetto la partita vincente di Bodies, la miniserie fanta-thriller britannica che Paul Tomalin ha tratto dalla graphic novel omonima del compianto Si Spencer del 2015 targata DC/Vertigo, per la regia del tedesco Marco Kreutzpaintner e della cinese Haolu Wang. Bastano infatti questi numeri e il meccanismo a orologeria a incastro che ne scaturisce a dare vita a una partita entusiasmante e coinvolgente che si consuma nel giro di otto episodi da 60 minuti cadauno. Un arco narrativo che dal punto di vista della fruizione andrebbe coperto dallo spettatore di turno tutto d’un fiato e con i pit stop fisiologici strettamente necessari a spezzare il meno possibile la suspense e il flusso d’adrenalina che scorrono nelle timeline. Un livello febbrile di tensione e una sapiente costruzione dell’attesa che derivano in primis dall’efficacissimo utilizzo del cliffhanger al termine di ciascun episodio, con la visione che letteralmente ti lascia appeso a un precipizio, creando una vera e propria dipendenza. Ecco allora che diventa non più un’opzione bensì una scelta necessaria la modalità binge watching con cui divorare i capitoli che vanno a comporre una delle migliori serie ad oggi presenti nel catalogo Netflix, rilasciata dal broadcaster a stelle e strisce sulla propria piattaforma il 19 ottobre 2023.     

In Bodies la fitta trama mistery si fonde con gli elementi cardine della fantascienza distopica

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Si va così stratificando e alimentando la linea orizzontale di Bodies con le sue verticalità al seguito, che come vedremo non si limita a sviluppare una fitta trama gialla, ma la fonde geneticamente con la fantascienza distopica chiamando in causa quello che è uno dei temi cardine della Sci-Fi legato al fattore tempo. Ma non andremo oltre per evitare fastidiosi spoiler, così da permettere allo spettatore di dipanare la rete tessuta così abilmente da Spencer prima e da Tomalin poi che ci scaraventa senza rete di protezione in un vicolo del Longharvest Lane, nell’East End di Londra. Qui viene rinvenuto il cadavere di un uomo, con le medesime sembianze e i medesimi segni distintivi, in ben quattro epoche diverse, ovvero nel 1890, 1941, 2023 e 2053. In ognuno di questi contesti temporali chi viene chiamato a indagare si trova a fare i conti su un cold case che sembra non avere senso ma soprattutto che si scopre ripetersi ciclicamente nel corso della storia, nel giro di due secoli. Ma non è tutto perché dietro a quello che sembra un intricato omicidio a cui dovere trovare un colpevole si nasconde una storia fatta di psicologia, riflessioni sulla vita e sull’immortalità, ma anche di conflitti personali irrisolti e sociali su larga scala.

Bodies è un puzzle da mettere insieme per creare un quadro complesso e coinvolgente

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Si assiste quindi a un palleggio insistito e sistematico tra le one-lines che scorrono parallele per poi andare a mescolarsi una volta che i punti di connessione tra i casi e la verità verranno finalmente a galla, con i primi barlumi che iniziano a materializzarsi a partire dal giro di boa del quarto episodio. Il continuo switch da un’epoca all’altra e il caos che ne poteva scaturire erano senza alcun dubbio il pericolo più grande in cui incappare, quello che avrebbe fatto crollare l’intera architettura. Per fortuna lo showrunner lo ha scongiurato operando di fino su ogni tassello del mosaico, al fine da rendere la concatenazione degli eventi sempre scorrevole e mai forzata. In questo modo, il fruitore e la serie stessa non perdono mai la bussola e l’orientamento. Tuttavia consigliamo caldamente di prestare sempre molta attenzione ai passaggi di un puzzle da mettere insieme per creare un quadro complesso, avvincente, a tratti da brivido ma davvero spettacolare grazie a scene più dinamiche dove l’azione fa capolino.

Un thriller fantascientifico di ottima fattura sia dal punto di vista della scrittura che della confezione

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Il risultato è un mosaico audiovisivo fatto di tasselli che via via trovano la rispettiva collocazione sino a restituire il quadro generale di un thriller fantascientifico di ottima fattura sia dal punto di vista della scrittura che della confezione. Da una parte il sapiente utilizzo degli stilemi e degli ingredienti fondanti dei generi di riferimento, uniti alla capacità di intrecciare con un unico filo una serie di fatti di sangue apparentemente lontani per ambientazione e contesto storico attraverso un chirurgico lavoro di cucitura narrativa e drammaturgica, hanno creato delle solide basi sulle quali impostare il processo di messa in quadro. Quest’ultima è il riflesso ed espressione pratica di competenze tecniche ed artistiche di grande qualità, che trovano tanto nel crew quanto nel nutrito cast il prezioso compendio.       

Bodies: valutazione e conclusione

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La graphic novel omonima di Si Spencer ha rappresentato una base solidissima sulla quale costruire le fondamenta di una miniserie che crea dipendenza grazie a un altissimo livello di coinvolgimento. Lo showrunner fa tesoro dell’esplosivo concept della matrice e affida alle mani dei registi Marco Kreutzpaintner e Haolu Wang un thriller fantascientifico a orologeria dall’alto tasso di spettacolarità. Il risultato ha nella scrittura, accurata e stratificata, oltre alla confezione e alle performance corale del cast i punti di forza di uno dei migliori show di genere presenti su Netflix.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.2

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