Brooklyn Nine-Nine – stagione 5: recensione

La recensione della stagione 5 di Brooklyn Nine-Nine, serie TV comedy poliziesca con protagonista Andy Samberg che torna a far ridere come prima.

Niente di nuovo sotto il sole per la quinta stagione di Brooklyn Nine-Nine, disponibile su Netflix Italia dal 26 settembre. I personaggi sono quelli che ormai conosciamo benissimo, così come le loro relazioni interpersonali: Jake, Amy, Charles, Rosa e tutti gli altri compongono ormai un panorama di personalità uniche e irripetibili, le cui vicende si intrecciano tra loro rendendo difficile anche la semplice divisione in stagioni, tanto omogenea è la narrazione offerta.

Tanto lineare quanto coerente, Brooklyn Nine-Nine si conferma un format solido e stabile, che trova nei personaggi protagonisti il suo punto di forza e che sa continuare a convincere nonostante l’imperterrita iterazione di uno schema molto rigido, che alterna i casi del momento alle dinamiche amorose e amichevoli tra colleghi. La quinta stagione di Brooklyn Nine-Nine è quella del coronamento del sogno d’amore che tutti si aspettano, Charles primo fra tutti, che dà modo agli sceneggiatori di approfittare di ogni aspetto topico di un grande evento: dagli addii al nubilato e celibato fino alla cerimonia di per sé, tutti gli step della preparazione delle nozze diventano uno spunto per un ricamo di nuovi casi e indagini.

Brooklyn Nine-Nine - Cinematographe.it

Brooklyn Nine-Nine: la rinascita della serie di Andy Samberg

Brooklyn Nine-Nine è una produzione molto rigida, ma che trova proprio in questa ferrea solidità la sua forza maggiore. La struttura è sicuramente ripetitiva, ma continua a dimostrarsi capace di trovare nuove forme per costruire e portare avanti il racconto delle storie dei singoli personaggi declinando all’interno del luogo di lavoro i retroscena delle individualità che vivono il Distretto a tempo pieno. La quinta stagione è, al pari delle altre, avvincente e frizzante, che sa risollevare le sorti di una narrazione che a partire dalla terza stagione e con il culmine nella quarta aveva iniziato a stagnare o comunque ad apparire rallentata.

Nelle stagioni precedenti infatti il continuo rimandare del coronamento dell’amore tra Jake e Amy aveva prevedibilmente portato a una sorta di frustrazione spettatoriale che si traduceva in una visione puramente affettiva da parte del pubblico,  ormai deciso a seguire Brooklyn Nine-Nine probabilmente più per abitudine che per reale interesse. A partire dalla quinta stagione invece, l’inversione di rotta è ben definita: si iniziano a rimettere in moto i principali motori narrativi con nuovo carburante. Dal già citato amore tra Jake e Amy alla carriera di Terry, dalle idee rivoluzionarie di Gina fino alla strampalata famiglia di Charles, passando per la diatriba tra il Capitano Holt e la sua acerrima nemica Capitan Wuntch, ogni piccolo tassello riprende colori vividi per donare a un mosaico già ben sistemato sulla base un nuovo aspetto.

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La forza narrativa e comica, aspetto da non tralasciare, di Brooklyn Nine-Nine riprende vita, con il risultato che la quinta stagione è tra le migliori di tutta la serie, rientrando a pieno titolo nella Top 3 delle tornate di episodi più convincenti. Perché di fatto sa giocare su una serie di “ritornelli narrativi” che affiliano gli spettatori, richiamano alla memoria episodi passati e tornano a far ridere come la prima volta.

Inizia da questa stagione una sorta di album dei ricordi che apre la possibilità ai personaggi di evolversi e smarcarsi dai ruoli singolarmente definiti in maniera molto rigida; da questo punto di vista la costruzione diegetica fa valere il fatto suo, dimostrando di conoscere ottimamente la tempistica necessaria ai suoi spettatori per andare aventi e svilupparsi in maniera profonda e, allo stesso tempo, di non avere paura di andare in quella direzione, con tutti i rischi del caso.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 2
Recitazione - 4
Sonoro - 2
Emozione - 3

3