Central Park – Stagione 3: recensione della serie in stile musical Apple TV+
La recensione di Central Park - Stagione 3, la serie in stile musical disponibile su Apple TV+ che vanta un ottimo senso dell'umorismo!
Abbiamo buone notizie per i fan di Central Park. La serie d’animazione in stile musical creata da Loren Bouchard (Bob’s Burgers), Josh Gad e Nora Smith, che porta sul piccolo schermo la vita non convenzionale nel castello di Edendale – a Central Park – di Owen Tillerman e della sua moderna famiglia, è tornata in forma smagliante con i nuovi, inaspettati e frizzanti episodi della sua terza stagione. I primi tre capitoli di Central Park 3, con durata di circa 24 minuti ciascuno, sono disponibili per la visione da venerdì 9 settembre 2022, in esclusiva su Apple TV+. A seguire, la programmazione continuerà con una puntata inedita a settimana, ogni venerdì.
Central Park diventa il set di una serie Tv poliziesca: teste mozzate e sangue ovunque
La velocità narrativa di Central Park 3 è funzionale al buon risultato estetico. La storia della famiglia Tillerman – Hunter ci viene narrata sempre con la consapevolezza della quarta parete. Non si rinuncia a split screen, movimenti all’indietro (a scoprire) e verticali dell’immagine, a dissolvenze incrociate, creando effetti di ritmo appropriati e calcolati con una grafica che si fa interessante soprattutto nelle scene musicali e d’azione. A chi volesse avvicinarsi per la prima volta a questo prodotto, ricordiamo che il parco è gestito dal capo famiglia Owen che è sposato con la giornalista Paige. La coppia di coniugi ha una figlia che si chiama Molly, che ama disegnare fumetti che vedono lei stessa come co-protagonista insieme al ragazzo dei suoi sogni; ma ha anche un maschio, Cole, un giovane emotivo che adora gli animali. Le loro vite iniziano a mutare quando l’anziana imprenditrice ereditiera Bitsy Brandenham, insieme alla sua assistente Helen costantemente maltrattata, pianificano di acquistare tutta la terra di Central Park per trasformarla in uno spazio di condomini, negozi e ristoranti.
In questo terzo ciclo di episodi ritornano i personaggi che già conosciamo. Nel pilot la famiglia Tillerman dà il benvenuto alla primavera mentre nel parco si svolgono le riprese di un episodio della serie TV poliziesca “Gina Tracker FBI”. La presenza ravvicinata della troupe cinematografica attira l’attenzione di Cole il quale cerca di convincere il regista ad affidargli una parte. Il pubblico viene chiamato poi a seguire i numerosi colloqui di Helen mentre cerca di trovare il lavoratore “perfetto” per la signora Bitsy…
Central Park – Stagione 3: contrappunti di qualità, armonia musicale e buon senso dell’umorismo ci fanno ritrovare i Tillerman-Hunters & Co nella loro forma migliore
Nei contrasti affiorano le qualità di Central Park 3 le cui immagini sono dominate da un colore rosso-violaceo che ha la meglio sulla combinazione cromatica di bianco e grigio. Frame dopo frame, grazie alla profondità di campo, il nostro occhio percepisce la scena come nitida. Relativamente a questo genere di serie Tv siamo soliti vedere discrete prime stagioni che lasciano il posto a cicli di episodi tali e quali o addirittura più noiosi, ma non è il caso di Central Park, che già dalla seconda stagione aveva mostrato dei miglioramenti netti sia nella colonna sonora (non più fine a se stessa e improduttiva, più utile a commentare finalmente lo stato d’animo dei protagonisti o ad anticipare i passaggi da una scena all’altra), sia per i personaggi che acquisivano più appeal. In sintesi, contrappunti di qualità visivi e musicali, personaggi più attraenti e un buon senso dell’umorismo ci consentono di ritrovare i Tillerman-Hunters & Co nella loro forma migliore. Ma la musica originale è l’elemento più immediatamente impressionante della nuova uscita della serie. Ritroviamo molti degli scrittori delle stagioni passate e le melodie sono stratificate, più vivaci e armoniose. Tra i brani più apprezzati da chi scrive ci sono Person to Worsen, All Lining Up e Hit The Sweet Spot. Grazie all’estetica della musica che provoca un’emozione, i personaggi acquistano maggiore profondità: Molly e Cole, ad esempio, affrontano questa volta alcuni problemi più seri ma sono ancora gestiti con un buon senso dell’umorismo; Abby (Kristen Bell) – la sorella di Paige – si trasferisce da Oshkosh a New York per inseguire finalmente il suo sogno di diventare un’attrice e viene travolta da emozioni contrastanti; anche le nevrosi di Paige e del marito direttore del parco sono realistiche e costringono chi guarda a vivere determinati momenti emotivi.