Che fine ha fatto Sara? – recensione della serie thriller di Netflix
Il 24 marzo ha fatto il suo esordio su Netflix la serie Che fine ha fatto Sara? Thriller messicano dal sapore intrigante e avvincente, con qualche pecca.
Agatha Christie nel suo racconto L’uomo nella nebbia scriveva: “Pochissimi di noi sono ciò che sembrano”. In ogni famiglia c’è un mostro. Cosa si nasconde dietro sorrisi e abbracci? Questo è il nodo del nuovo thriller messicano di Netflix, Che fine ha fatto Sara?, titolo originale ¿Quién Mató a Sara?, disponibile dal 24 marzo sulla piattaforma streaming e visibile anche su Sky Q.
Non c’è alcun dubbio, Netflix oramai punta sempre di più sul drama-thriller. Lo dimostrano Sparita nel nulla (Perdida) e Il caos dopo di te (El desorden que dejas) entrambe spagnole. Ora è la volta del Messico con Che fine ha fatto Sara?, un thriller che promette di tenere incollati allo schermo gli spettatori.
La serie in 10 episodi è stata creata e sceneggiata da José Ignacio Valenzuela – scrittore e sceneggiatore cileno, nonché autore di sceneggiature per soap opera nazionali e straniere tra cui Amor a domicilio, La familia de al lado, Dama y obrero e adattamento di Lola –, con la regia dai David Ruiz e Bernardo de la Rosa.
Che fine ha fatto Sara?, la trama
Alex Guzmán (Manolo Cardona/Leo Deluglio) è stato condannato a ben trent’anni di carcere per un omicidio che non ha commesso e ha sete di vendetta. Ha perso una delle persone più importanti della sua vita, sua sorella Sara (Ximena Lamadrid). Dopo una riduzione della pena a 18 anni, Alex esce di prigione per buona condotta. È un uomo diverso, più deciso e risoluto, pronto a tutto pur di avere la propria vendetta.
A stravolgere la sua vita tramutandola in un vero e proprio incubo, è stata la famiglia Lazcáno. Dovranno pagare per tutto ciò. Ha un sospettato, il ragazzo di sua sorella Rodolfo Lazcáno (Alejandro Nones/Andrés Baida). Tutto cambia, però, nel momento in cui Alex conosce Elisa , la figlia minore di Cesar Lazcáno (Ginés García Millán), pezzo grosso della mala messicana e proprietario del casinò più importante del Messico. Tra Elisa e Alex cresce l’intesa e insieme cercano di capire chi è il vero colpevole dell’omicidio di Sara.
Chi sarà il colpevole? Rodolfo? Cesar? Oppure una terza persona? Da qui partono le indagini, che si preannunciano ricche di colpi di scena.
Intrighi, segreti familiari, dramma e violenza. Un mix intrigante con qualche pecca
Che fine ha fatto Sara? è ricca di intrighi e segreti familiari, è condita da punte di dramma e violenza. La narrazione procede per flashback giocando sul continuo passaggio tra passato e presente. Il passato è legato all’omicidio: Alex unito da un’amicizia fraterna con Rodolfo di cui Sara è la fidanzata, insieme ad altri amici e agli altri membri del clan Lazcáno, si trovano nella villa al lago della famiglia, dove stanno passando le vacanze estive. Durante una gita in barca, Sara decide di provare per prima il nuovo paracadute e di fare parasailing. Sfortunatamente qualcosa non va, le funi e alcune parti dell’imbracatura erano rotte, difettose (forse manomesse?) e la giovane perse la vita. Il patriarca César stringe un patto con Alex: deve prendersi la colpa di non aver controllato l’equipaggiamento e passare poche settimane in prigione, in cambio l’uomo farà curare sua madre molto malata e in attesa di trapianto. Sconvolto e distrutto dal dolore, il ragazzo accetta. Peccato, però, che le poche settimane si trasformino presto in diciotto anni, e un’accusa di negligenza in quella di omicidio colposo.
Chi ha ucciso Sara e perché? la risposta inizialmente potrebbe sembrare semplice e alcuni episodi lo dimostrano, ma non è così. Diversi i colpi di scena. Nell’omicidio della giovane donna nessuno è davvero innocente. Nella ricerca di un colpevole, però, Alex si rende presto conto che i Lazcáno, nascondono molti pericolosi segreti.
Che fine ha fatto Sara? mixa le atmosfere del crime con quelle della soap opera, a volte sapientemente, altre volte calcando forse un po’ troppo la mano. Evidenti risultano le incongruenze nella trama, e ciò fa sì che una narrazione già ricca di eccessi come questa risulti ancor meno credibile, a scapito del coinvolgimento dello spettatore. Punto a suo favore sono invece la regia che punta molto sui primi piani e le espressività dei suoi protagonisti e le interpretazioni dei suoi attori. Due fra tutti: Ginés García Millán e Manolo Cardona. Il primo, nel ruolo di un viscido maschilista. Il secondo un hacker che con i suoi mezzi riesce ad entrare nelle vite altrui. Non male neppure la fotografia, dalle tinte cupe tipiche del thriller.
Che fine ha fatto Sara? è senza dubbio la serie del binge watching. Una nuova stagione è già stata preannunciata nei minuti conclusivi dell’ultimo episodio. Alex scopre un diario segreto della sorella morta e un cadavere sepolto nel giardino di casa. Ma chi era Sara e cosa nascondeva? Non resta che aspettare.