Coroner: recensione della serie poliziesca in onda su Sky Investigation
Coroner è una delle prime serie che ha inaugurato il canale Sky Investigation: un crime canadese che punta tutto sulla sua protagonista, medico legale che affronta casi d’omicidio mediamente articolati e mai banali, volti a ricercare la verità e non semplicemente a chiudere un caso.
Una serie che riesce a trasmettere una nuova immagine del medico legale, tutta al femminile, come figura chiave per la risoluzione di un delitto, che non si limita ad indagare i corpi ma anche il loro vissuto e le loro anime.
Coroner: la trama del poliziesco in onda su Sky Investigation
Jenny Cooper (Serinda Swan) dopo aver perso il marito, che ha lasciato dietro di sé qualche scheletro nell’armadio, ricomincia dal suo lavoro: si trasferisce a Toronto insieme al figlio Ross, e inizia la professione di medico legale. Psicologicamente è ancora molto scossa, e a ciò si aggiunge una visione ricorrente: quella di un cane nero che spesso le appare come reale nei momenti più inaspettati.
Jenny prova a ricominciare, mette in gioco nel lavoro tutta la sua professionalità e la sua umanità ma cerca un nuovo equilibrio con se stessa: ha bisogno di scoprire di più sul suo passato, in particolare su come sia morta sua sorella, per poter liberarsi di tutti gli interrogativi che affollano la sua mente.
Coroner: la protagonista vale tutta la serie, che osa poco
Jenny Cooper che ha lo sguardo profondo e gli occhi di ghiaccio di Selinda Swan, non diventerà un personaggio iconico – la serie non ha una portata tale – ma sicuramente il suo carisma colpisce, e non a caso è lei ad essere la vera anima e motore portante della serie. Gli altri personaggi infatti, pur se dettagliati al punto da avere i loro vizi e le loro virtù, sono al suo servizio, almeno in questa prima stagione e le fanno da supporto nel suo intento di sovvertire completamente le modalità di lavoro del dipartimento scientifico in cui è appena arrivata. Non creando quindi ostacoli al personaggio, la protagonista e il suo metodo d’indagine, umano e scrupoloso, resta il centro della serie, propiziato dalla preghiera che dedica ai morti prima di iniziare ad analizzarne i corpi.
Carattere, forza, determinazione nel lavoro fanno infatti da contraltare alla fragilità di questo medico legale che vive una lotta interiore, tra un passato burrascoso e la perdita del marito, che nasconde a botte di antidepressivi e dialoghi con un terapeuta. Forse il più grande peccato di questa serie dalla fotografia glaciale, è proprio l’assestarsi su una narrazione già vista e che non osa, senza entusiasmare particolarmente da un punto di vista tecnico. Durante la visione infatti tornano alla mente serie statunitensi di vecchio stampo come Cold case – Delitti irrisolti, con cui la Cooper condivide anche la caratura professionale e umana della protagonista.
Coroner viaggia ad ogni episodio su due trame, quella del caso di turno e quella che approfondisce il passato, i fantasmi e le incertezze della protagonista. Proprio su questo fronte, avrebbe potuto essere approfondito psicologicamente in maniera più accurata e costante, contribuendo a rendere gli episodi meno schematici e alimentando maggiormente una certa suspense: spesso infatti, persino la protagonista non è abbastanza forte da sopravvivere ai casi più complessi, tanto che questi la sorpassano a livello di scrittura. Un’occasione mancata insomma, che avrebbe reso la serie meno statica, alimentando quel pepe di curiosità in più nello spettatore, senza fermarsi al semplice seppur intrigante intrattenimento.
La prima stagione di Coroner è composta da otto episodi della durata di circa 43 minuti ciascuno, e va in onda ogni venerdì su su Sky Investigation, in streaming su NOW ed è disponibile anche on demand.