Cruel Summer: recensione della serie TV Amazon Prime Video
Cruel Summer è un thriller psicologico intenso e sorprendente.
Anni ’90. Kate Wallis, biondissima, popolare, gentile, fidanzata con il più bello della scuola, scompare improvvisamente. Tutti i suoi concittadini sono sconvolti, tra loro, l’unica che sembra non esserne particolarmente turbata è Jeanette Turner, la cui vita sta per cambiare. La vita di tutti però è pronta a cambiare di nuovo. Questo racconta Cruel Summer, la serie composta da dieci episodi – uscita il 6 agosto 2021 su Amazon Prime Video – creata da Bert V. Royal, prodotta da Royal con Jessica Biel (produttrice già di The Sinner), Michelle Purple, scritta dalla showrunner Tia Napolitano.
Cruel Summer: il racconto dell’adolescenza, di un’estate misteriosa e degli anni ’90
In una piccola città del Texas, Kate (Olivia Holt) sparisce nel nulla e nello stesso tempo la vita di Jeanette (Chiara Aurelia) che sembra non avere nulla a che fare con lei sboccia e quasi “ruba” la vita della coetanea. Jeanette cresce, matura e si trasforma da outsider dolce e impacciata diventa la più popolare della città, si fidanza con il fidanzato di Kate, Jamie, diventa amica delle sue amiche, mettendo da parte quelli di una vita – che c’erano quando tutti la credevano una sfigata -, toglie l’apparecchio e cambia look. Jeanette è un’altra o meglio è diventata la fotocopia di Kate. Dove è Kate? Chi l’ha rapita? Cosa sa Jeanette della sua sparizione? Tutto questo è oggetto della serie tv arrivata su Amazon Prime Video.
Cruel Summer gioca con il tempo, con tre piani, l’estate del 1993, del 1994 e del 1995, concentrandosi su alcune giornate, sempre le stesse; come può cambiare la vita da un anno ad un altro? Tantissimo sembrano dirci Jeanette e Kate. Di anno in anno, lo spettatore si immerge nelle loro vite, nei gorghi del loro animo, nelle oscurità delle loro menti e il genere teen mystery drama, young adult mostra una nuova visione su come raccontare l’adolescenza e tutti i misteri, le fragilità, le gioie ad essa relative. Con uno sguardo attento e interessante mette in scena una storia di sparizioni e di ricomparse, di segreti e verità, di maschere e volti reali e lo spettatore assiste a questo luna park di luci e oscurità, infatti la Jeanette del ’93 vive in un mondo coloratissimo, apparecchio ai denti, giochi in famiglia (una sorta di famiglia del Mulino Bianco, un padre e una madre modello, sempre presenti ed un fratello con cui si litiga ma a cui si vuole bene), che poi diventa a poco a poco un mondo grigio (anzi nero-grigio-bluastro), il cui centro è proprio Jeanette.
La ragazza diventa la persona più odiata d’America perché si inizia a credere che lei in un modo o nell’altro sia causa della scomparsa di Kate – o almeno non abbia detto/fatto nulla per salvarla, pur di mantenere la popolarità acquisita durante l’assenza della ragazza rapita -, a cambiare è anche il suo aspetto: taglia i capelli corti, indossa abiti scuri. Cruel Summer, come dice il titolo, vuole raccontare un’estate crudele e lo fa attraverso le sue due protagoniste e i personaggi che ruotano intorno a loro, e attraverso le gradazioni di colore che si riferiscono alle tre annate per rappresentare proprio il cambiamento fino ad arrivare in un buco sempre più nero, da cui sembra impossibile uscire.
Cruel Summer: tra andate e ritorni, vittime e carnefici, successi e cadute
La serie narra anche la vita di questi ragazzi, le difficoltà del crescere, importante, se non fondamentale, diventa la piramide sociale con cui si fa i conti a quell’età – soprattutto nei film e nelle serie americane -: Kate non sa bene come gestire la popolarità, non sa come gestire le grosse aspettative che i suoi genitori hanno su di lei, dall’altra parte Jeanette, il contraltare dell’altra, desidera essere qualcuno, vuole la fama, essere guardata. Quest’ultima vuole talmente tanto avere gli occhi addosso che diventa il centro del ciclone, inizia ad avere i paparazzi fuori casa, tutti la conoscono; uscire dall’ombra non sarebbe dovuto essere così, non avrebbe dovuto fare così male. Sparisce chi prima era la più amata, viene messa sotto i riflettori chi prima era sconosciuta; le vite dell’una e dell’altra sono appese ad un filo – le due ragazze sono molto simili in realtà – e basta poco per far crollare ogni cosa.
Basta che uno sparisca per prendere il suo posto, basta ricomparire e tutto viene scompaginato; è veramente crudele ciò che capita alle due protagoniste della serie, unite da un destino comune, gettate in modi differenti in un tritacarne da cui è difficile salvarsi perché nessuno è ciò che sembra e i colpi di scena sono tantissimi. Jeanette, Kate e i loro amici sono spesso sbagliati perché figli non delle loro convinzioni ma di ciò che la società si aspetta da loro: nessuno vuole deludere le aspettative, vogliono essere accettati e questo vuol dire anche colpire, ferire, mettere fuori gioco gli altri. La serie dimostra come i ragazzi e le ragazze spesso sono fragili, cattivi e incattiviti, gelosi, invidiosi e falsi, feriscono per non essere feriti; nessuno si salva neppure colei che dovrebbe essere la vittima perché la verità non è sempre quella che appare o che sembra. La psicologia dei personaggi infatti si fa sempre più centrale nella narrazione perché sono proprio i lati oscuri, ciò che capita nelle stanze dei protagonisti, nei giardini bui, dietro le tende delle case, dietro agli alberi a rappresentare i punti focali della storia.
Cruel Summer mette in scena anche i segreti, i problemi e le fragilità di famiglie che sembrano perfette
Importante è anche la famiglia: le madri di Kate e Jeanette, Joyce (Andrea Anders) e Cindy (Sarah Drew) sembrano costruire le vite delle figlie secondo i loro sogni, sono due donne determinate ma anche molto fragili che spesso sbagliano, inciampano e non sono all’altezza di una situazione così drammatica, una figlia scomparsa, l’altra ritenuta colpevole. Fondamentali sono i padri: per Kate non si tratta del padre biologico ma con lui, Rod, ha un rapporto speciale, da lui si sente protetta, voluta bene, per Jeanette Greg è il padre che tutte le figlie femmine vorrebbero, è sempre presente, l’adora e per lui lei non è mai sbagliata.
Di episodio in episodio la nube intorno ai personaggi si fa sempre più intensa, diventa una coltre, la struttura delle puntate diventa sempre più chiara: l’estate della scomparsa, l’estate del ritorno, l’estate più cupa. I salti temporali dimostrano come la scrittura sia fatta alla perfezione e non si perda nulla per strada; lo spettatore capisce benissimo in che luogo e in che tempo si trova tramite la tripartizione temporale e, incredibilmente, la suspense e il coinvolgimento montano sempre di più, come accadeva nella prima stagione di Tredici.
Cruel Summer: una serie misteriosa che sorprende mostrando, solo alla fine, la verità
Cruel Summer è un thriller psicologico intenso e sorprendente, una storia in cui si parla di crescita, d’amore e d’amicizia, di misteri su Jeanette e su Kate, ma anche sugli altri personaggi, che si disvelano completamente solo nel finale.
Si fa anche una fotografia dell’America, quella degli anni ’90 attraverso gli abiti, le canzoni, lo stile, i riferimenti, dell’adolescenza, di come si abbia il bisogno di sentirsi accettati, ieri come oggi.