Dinner Club – Stagione 2: recensione della docu-serie Prime Video
Dal 17 febbraio torna con quattro episodi su sei (gli altri dal 24 febbraio) Dinner Club, l'imperdibile serie food travelogue con Carlo Cracco e quattro special-guest in giro per le cucine d'Italia.
Dopo il successo ottenuto dalla prima stagione, resa disponibile da Prime Video nel settembre dello scorso anno, torna in esclusiva dal 17 febbraio 2023 con i suoi primi quattro episodi (gli altri due dal 24 febbraio) la seconda stagione di Dinner Club, la serie food travelogue prodotta da Banijay Italia e diretta da Caterina Pollini e Riccardo Struchil. Stavolta ad accompagnare lo chef Carlo Cracco nelle sue quattro tappe alla ricerca dei prodotti tipici da riproporre a cena ci saranno Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Luca Zingaretti e Marco Giallini, assieme a due ospiti speciali ed ex “concorrenti” veterane Sabrina Ferilli e Luciana Littizzetto. Con loro viaggeremo rispettivamente nella Sila a bordo di una Panda 4×4; nel Sud Tirolo su un camioncino d’epoca; in Romagna su una moto con sidecar e nella Sicilia Orientale su un furgoncino hippie.
Dinner Club – Stagione 2: formula che vince non si cambia
Un format-itinerario che sceglie di mantenere la sua formula di spontaneità, libertà d’azione e veridicità delle situazioni quali elementi che hanno sorprendentemente funzionato nell’esordio e che giustamente gli autori mantengono anche in questo secondo capitolo, dedicando però una maggior attenzione al cibo e alle materie prime, le quali, nel corso degli episodi, diventando veri e propri co-protagonisti. Insomma, le regole del Dinner Club rimangono le stesse (viaggiare su qualsiasi mezzo, in una meta a sorpresa, trovare gli ingredienti e preparare una cena ai restanti ospiti), ma quella fondamentale resta quella di divertirsi e divertire, intraprendendo un mini excursus nei borghi e nelle zone più o meno conosciute del Belpaese scoprendo volti, personalità e prelibatezze del territorio.
Aggiungi un posto a tavola
Grazie alla disponibilità dei quattro neo special-guest e all’ironia delle navigate Ferilli e Littizzetto, Dinner Club 2 si fa ancora più corale e spassoso, dove tutti trovano il proprio personale modo di giocare scherzosamente con lo chef stellato Cracco e le sue (poco riuscite) freddure, con il quale instaurano un rapporto confidenziale e piacevolmente autoironico, non mancando di momenti finali più intimi e riflessivi. Un mix di cooking show e blog di viaggio che non ha mai il serioso effetto illustrativo à la Linea Verde, ma che invece conquista già dai primissimi minuti per il modo in cui si approccia alla materia “cibo in Italia” senza mai la pretesa di doverla spiegare.
Dinner Club: riscoprire l’imprevedibilità del viaggio e il gusto del convivio
La vera forza di Dinner Club resta appunto la capacità di far incontrare il personaggio noto spogliato della sua professione – e dunque reso genuinamente ‘uno di noi’ – con la rilassatezza spensierata del viaggio estivo condito con peripezie, assaggi, esperienze mai provate prima e attimi di riconciliazione con la natura. Come nelle migliori delle preparazioni culinarie considerate buone e saporite, è l’equilibrio di tutti gli elementi a far esaltare le potenzialità di un ottimo prodotto di edutainment che mescola la modernità smart delle piattaforme e alcuni tratti trasversali della generalista, dove a prevalere è il ritrovato gusto del convivio; della sera a cena con gli amici; delle risate che fanno da eco dall’inizio alla fine. Uno show anti-tutorial convinto di non dover più servirsi dell’ormai ridicola e superata intransigenza esaltata dei programmi tv da Master Chef in poi per parlare di cucina e trasmettere a chi guarda la curiosità e la voglia di mettersi in viaggio verso un remoto borgo dello Stivale. Oppure di mettere (chissà, forse per la prima volta) le tanto “riscoperte” mani in pasta.