Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica: recensione stagione 2
Su Netflix ha debuttato la stagione 2 di Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica, la serie più folle e karmicamente imperdibile di sempre. Ecco la nostra recensione
Volete prima la notizia buona o quella cattiva? Sappiate che la stagione 2 di Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica sarà anche l’ultima: BBC America (network produttore della serie) ha deciso qualche settimana fa di interromperla. La notizia buona, però, è che abbiamo a che fare con una serie talmente forte, brillante e imperdibile che Netflix (il suo distributore internazionale) sarebbe definitivamente impazzito se non decidesse di prenderne le redini e continuarne la produzione. E noi, in Netflix, ci crediamo ancora.
Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica 2 continua a raccontare le vicende nonsense del suo strampalato protagonista (Samuel Barnett), un detective olistico, e del suo (meno riluttante dello scorso anno) assistente Todd (Elijah Wood), mentre affrontano un grande e apparentemente insensato mistero. Le indagini si svolgono seguendo le leggi non-scritte dell’Universo, del Karma, del destino. Se la risoluzione del caso dovrà arrivare, arriverà. Attorno a loro sempre lo stesso stuolo di personaggi improbabili.
C’è la sorella di Todd, Amanda (Hannah Marks) che soffre di una rarissima malattia, la pararibulite, che le causa allucinazioni terrificanti o dolorose, percepite come reali: è una malattia ereditaria e anche Todd ha recentemente manifestato i sintomi. Poi c’è Bart (Fiona Dourif), un’assassina olistica che crede che sia l’universo a indicarle chi uccidere oppure no. C’è Farah Black (Jade Eshete), ormai collaboratrice ufficiale delle indagini olistiche di Dirk e Todd. Poi c’è anche il Trio Chiassoso, gruppo anarchico e violento di vampiri olistici che ha riconosciuto in Amanda il proprio nuovo capo. Grandi aggiunte al cast della seconda stagione sono Alan Tudyk nei panni di un violento cacciatore di taglie dell’Ala nera (agenzia governativa olistica); John Hannah, grande cattivo della stagione e Amanda Walsh nei panni di una madre depressa e insicura alla ricerca di riscatto.
Nulla di quello che vedrete, sentirete e scoprirete in Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica avrà mai alcun senso, per lo meno come lo intendiamo nel mondo reale. La serie, creata da Max Landis (figlio di John Landis) è basata sull’omonimo personaggio della saga di romanzi di Douglas Adams, già autore di Guida galattica per gli autostoppisti. E questo dovrebbe bastarvi a farvi capire con cosa abbiamo a che fare e a convincervi a dargli un’occhiata. Questa seconda stagione mantiene tutti gli elementi che ci avevano convinto della prima, riconfermandosi prodotto dalla qualità inesauribile.
Lo show, trasmesso in Italia da Netflix, ci porta nei meandri più oscuri e confusi dell’esistenza olistica, introducendoci a concetti folli e demenziali che, sorprendentemente, riescono a vantare una sensatezza ineccepibile entro la fine della stagione. Ci abituiamo a pensare come Dirk e a far nostro il suo motto: “Tutto è collegato”. E tutto è collegato davvero. Non un singolo dettaglio di ciò che ci viene mostrato è inserito per caso. Dobbiamo ricordarci tutto, prestare attenzione a ogni sequenza e a ogni dialogo. Ok, che Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica è più che altro una serie comedy, ma il filone principale rimane il thriller poliziesco, il mistery che interroga lo spettatore quanto i suoi protagonisti. Perché in fondo è vero, le regole dell’olistica sono ben diverse dalla normale investigazione forense, ma ciò non ci impedisce di cercare in maniera forsennata una soluzione al caso della stagione.
Benché la seconda avventura di Dirk Gently e co. sia drasticamente diversa dalla prima, ciò non la rende meno interessante e coinvolgente. Questa volta Dirk è tenuto prigioniero dalla Ala nera, quella sezione dall’agenzia governativa che si occupa dei soggetti olistici. Todd e Farah sono sulle sue tracce quando, all’improvviso, un’auto cade dal cielo. Incontrano uno strano sceriffo e il suo ancor più strano vice e si imbattono in un mondo fiabesco.
L’entusiasmo per Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica non ha accennato a calare nella sua seconda stagione. La serie continua imperterrita a stupire, sconvolgere e coinvolgere nel migliore dei modi. È un prodotto innovativo e anti-conformista di cui, davvero, non possiamo che avere bisogno. Speriamo che l’Universo ci mandi una terza stagione. Noi attenderemo con olistica pazienza.