Doctor Who – Stagione 11: recensione del primo episodio
Jodie Whittaker fa ufficialmente il suo debutto in Doctor Who nel primo episodio dell'undicesima stagione della serie tv fantascientifica britannica, finalmente anche in Italia.
Dopo tre mesi dal debutto britannico Doctor Who arriva finalmente anche in Italia con la super attesa undicesima stagione. Nuovo ciclo importante per la serie tv fantascientifica più longeva al mondo, Doctor Who porta con se due grandi cambiamenti a partire da un nuovo interprete, anzi, una nuova interprete. Per la prima volta infatti il Dottore è interpretato da una donna, l’attrice Jodie Whittaker. Il secondo cambiamento, poi, è l’arrivo di un nuovo showrunner: si tratta di Chris Chibnall, che i tv series addicted ricorderanno essere il creatore e showrunner di un’altra serie tv britannica di notevole successo, ovvero Broadchurch – Jodie Whittaker era nel cast. In questa serie thriller/crime protagonista era una nota conoscenza dei fan di Doctor Who: la decima incarnazione in persona, David Tennant. Nomi già familiari, quindi, che tornano a fare squadra in un progetto televisivo culturalmente e storicamente importante.
Con The Woman Who Fell To Earth, Jodie Whittaker fa il suo debutto ufficiale in Doctor Who
Dopo l’ottimo trittico di Peter Capaldi come dodicesimo Dottore – presente in tre stagioni della serie tv – è pronta al debutto la prima e tanto discussa incarnazione femminile del Dottore. In occasione dell’uscita inglese della serie tv su BBC One avevamo passato in rassegna le tappe che avevano portato a quella decisione.
Potete leggere qui il nostro editoriale: Doctor Who: con Jodie Whittaker comincia una nuova era per la serie tv
Il primo episodio dell’undicesima stagione, in onda in prima visione assoluta su Rai 4 il 20 gennaio 2019, non è, in realtà, il miglior debutto per un nuovo Dottore. La puntata, infatti, non spicca per originalità narrativa e, per certi versi, si mantiene consapevolmente a pochi metri da terra senza mai davvero alzarsi in volo. Ryan (Tosin Cole), un magazziniere, si imbatte in uno strano baccello scovato nella radura di un bosco fuori dalla città. Stranito dalla sua forma e dal suo colore, il ragazzo chiama aiuto e lo riceve dall’arrivo di Yasmin Khan (Mandip Gill), poliziotta del distretto, nonché amica scolastica d’infanzia di Ryan. A bordo del treno che li avrebbe riportati a casa, Yasmin, Ryan, sua nonna Grace, il marito di lei, Graham (Bradley Walsh), e Karl, un operaio della zona, restano intrappolati nel vagone da una strana entità fatta di energia elettrica. Proprio nel momento di massima tensione il Dottore, precipitato dal cielo, scacciato da TARDIS dopo la rigenerazione, viene catapultato all’interno della carrozza salvando temporaneamente i personaggi a bordo.
Il Dottore, ancora inconsapevole della propria nuova identità fisica, fa quindi team per combattere la nuova misteriosa minaccia incombente. L’episodio si risolve con uno schema lineare e molto semplice portato all’esaltazione da un primo monologo della nuova incarnazione che, finalmente, ritrovata una rimasta nascosta, come un timido bambino, lucidità mentale, si presenta ai suoi nuovi compagni e al mondo. Nonostante la puntata in sé non riesca davvero a convincere, la partenza dell’undicesima stagione di Doctor Who riesce quantomeno a colpire una certa curiosità dello spettatore e del fan veterano della serie soprattutto verso la nuova protagonista. Jodie Whittaker, chiamata ad interpretare un personaggio tanto difficile quanto sfaccettato nella sua lunga storia televisiva, vince la prima sfida portando a casa un’interpretazione molto fluida, a tratti esuberante, ma non estremamente forzata. La grande vittoria sarà dare al suo Dottore una personalità nuova, ma che, al tempo stesso, possa intrecciarsi ed amalgamarsi con le dodici personalità precedenti: d’altra parte si tratta della stessa persona.
La timida premiere fa tuttavia sperare in una stagione certamente differente nell’approccio – sin dalle prime scene notiamo una notevole differenza dallo stile di racconto proprio di Steven Moffat, predecessore di Chibnall – ma ben legato a quella che è la vera essenza di Doctor Who: un prodotto televisivo trasversale capace di unire target differenti raccontando, attraverso mitiche avventure nello Spazio e sulla Terra, temi comuni.