Doctor Who: Joy to the World – recensione dello speciale natalizio

Doctor Who: Joy to the World, la recensione dello speciale natalizio su Disney+ il 25 dicembre 2024.

Come da tradizione, Doctor Who torna con il solito speciale natalizio, disponibile su Disney+ il 25 dicembre. Questi episodi a tema si collocano tra una stagione e l’altra e fungono da ponte; di solito sono speciali a sé stanti, che non hanno nulla a che fare con la storia principale, ma contengono sempre delle citazioni ad eventi o personaggi, presentati nel corso della stagione. Doctor Who: Joy to the World non fa eccezione. L’episodio, scritto da Steven Moffat (un veterano nelle storie del Dottore), vede Ncuti Gatwa, sempre energico e in ottima forma nei panni dell’alieno protagonista, catapultarsi in un’avventura in solitaria. Il Dottore ha da poco salutato la nuova companion Ruby, ma non smette mai di girare per l’universo. Stavolta finisce all’interno di un albergo particolare: il Time Hotel, dove ogni stanza trasporta in un’altra dimensione spazio-temporale. Dagli antichi romani alla Londra vittoriana, ce n’è per tutti i gusti. Joy (interpretata da Nicola Coughlan, la Penelope di Bridgerton) finisce casualmente in questo hotel e il suo destino si intreccia con quello del Dottore e una misteriosa valigetta, che potrebbe portare alla distruzione dell’intero universo.

Doctor Who: Joy to the World è la classica favola natalizia del Dottore?

Doctor Who; cinematographe.it

Il Dottore è destinato a stare solo e a viaggiare da solo. Lo sa benissimo anche questa nuova reincarnazione che ha il volto di Ncuti Gatwa. L’alieno è ancora a bordo del suo Tardis e per abitudine si ritrova ad ordinare due tazze di caffè, per poi rendersi conto di non avere più Ruby Sunday (Millie Gibson) come compagna di viaggio. L’arrivo nel Time Hotel è l’inizio di un’avventura entusiasmante per il Dottore, anche se ben presto si trasforma in qualcos’altro. La scrittura di Moffat, unita alla visione di Russell T Davies (tornato dopo oltre dieci anni alla guida di Doctor Who) rendono lo speciale natalizio un’occasione per riflettere sul valore dell’amicizia in una classica storia che scalda il cuore. Doctor Who: Joy to the World può dividersi in due parti; una prima in cui il personaggio di Ncuti Gatwa è impegnato a risolvere il mistero della valigetta; una seconda dove lo vediamo interagire e stringere un forte rapporto d’amicizia con la domestica dell’hotel, Anita (Stephanie de Whalley), una donna sola proprio come lui.

Lo speciale natalizio di Doctor Who comincia nello stile tipido della serie sci-fi: un’avventura oltre il tempo e lo spazio, che entusiasma il Dottore. Almeno fino a quando l’episodio prende una piega del tutto inaspettata e trasporta lo spettatore verso un finale commovente, a cui non si è preparati.

Doctor Who: Joy to the World spreca il potenziale delle sue guest star con un episodio molto Dottore-centrico

Gli episodi speciali di Doctor Who sono sempre così: spesso si concentrano sul protagonista stesso, e offrono un maggiore approfondimento sul personaggio. In questo caso, il Dottore riflette sulla sua solitudine, una condizione che lo ha condannato fin da quando ha iniziato a viaggiare con il Tardis; il Dottore è abituato a conoscere e perdere le persone che incontra lungo il suo percorso, e Doctor Who: Joy to the World pone l’enfasi su questo. Anche il personaggio di Nicola Coughlan è una giovane donna rimasta sola, e fa strano chiedersi per quale motivo abbia deciso di alloggiare in un hotel la notte di Natale. A rubare la scena è Stephanie de Whalley: la sua Anita è una donna umana, semplice, riservata, che stringe un legame speciale con il Dottore. La sensazione è che l’episodio sprechi il potenziale di queste due guest star, che rimangono intrappolate in una storia che si svolge su due rette parallele, senza appunto incontrarsi mai.

Doctor Who: Joy to the World: valutazione e conclusione

Doctor Who è sinonimo di garanzia per il piccolo schermo, e non potrebbe essere altrimenti dato che è un prodotto che va in onda da oltre cinquant’anni nel Regno Unito. La sua forza sta nella capacità di rinnovarsi, che però a volte è sinonimo di debolezza. Non sempre gli archi narrativi funzionano – e lo abbiamo visto con il precedente showrunner Chris Chibnall. Russell T Davies, però, ha saputo riprendere in mano la sua creatura, trasformarla e modernizzarla, osando con le storie e i suoi personaggi. Doctor Who: Joy to the World è uno speciale natalizio che ha i suoi punti deboli, ma è un bel modo per lanciare la prossima stagione.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8