Doona!: recensione della serie coreana Netflix
Doona! è un brillante K-Drama che porta la cinematografia coreana alla fruizione del grande pubblico: una storia d'amore che ne racconta il dolore, ma anche la ricerca profondamente umana della felicità.
Doona! è il nuovo K-Drama disponibile in streaming su Netflix a partire dal 20 ottobre 2023: una storia d’amore in pieno stile coreano dipanata nell’arco di nove puntate ricche di significato, sentimento e riflessioni profonde sul senso dell’esistenza umana. Come tutte le opere provenienti da questo complesso e misterioso paese dell’estremo Oriente, anche Doona! offre un’occasione allo spettatore di riflettere sulle complicazioni dell’esistenza attraverso la lente di una cosiddetta romance, una storia d’amore tra due giovani molto diversi.
L’amore non è però un semplice pretesto, ma la lente di ingrandimento sull’animo umano utile per far luce sui suoi abissi più profondi e le sue tossicità: i protagonisti sono corpo di stereotipi, sono tipi umani ma sono anche individui unici, realistici, approfonditi e multiformi. La serie è creata con grande cura, profondità e con una sensibilità tutta coreana nello stile e nella grazia narrativa.
Doona!, un K-Drama sulla vita, la felicità e sul dolore: quando il romance diventa molto più di un semplice gioco delle coppie
Doona! raccoglie due grandi star del cinema e della televisione coreana, portando la serie al successo certo: i due protagonisti, innamoratissimi e molto diversi, sono interpretati dalla amata idol Bae Suzy delle Miss A, e dalla star Yang Se-jong. Dietro la cinepresa, ritroviamo anche Lee Jung-hyo, il regista della serie fenomeno Crash Landing On You. Sono anni di grande successo per la cinematografia e per i prodotti Made in Corea, grazie alla Korean Wave. Emblematico è il movimento mediatico e della critica intorno a opere come Squid Game o il film Premio Oscar Parasite. Uno stile unico che unisce grande intensità, pathos e ritmi narrativi lenti, cadenzati da un montaggio rarefatto che si prende il suo tempo per entrare nella psicologia dei suoi protagonisti principali, raccontando le loro ragioni con ampi silenzi e sguardi.
Anche Doona! si prende il suo tempo per raccontare la storia d’amore tra due giovani tanto innamorati quanto diversi: la ex idol Lee Doona, una vera star che conduce lo stile di vita che la sua fama comporta, e lo studente d’ingegneria Won-jun. L’affetto tra i due, che si cementa con il proseguire della storia, viene messo in subbuglio dai loro differenti temperamenti, ma anche dalle loro abitudini diametralmente opposte, due veri e propri antipodi. La vita mirabolante di una star come può incastrarsi con le necessità e le quotidiani di un semplice studente universitario? Il dilemma che in un dramma in stile americano sarebbe stato gestito con dialoghi lunghi, qualche stereotipo e decisamente troppo pathos viene qui trasformato in una storia di vita.
Come nella realtà, i personaggi di Doona sono complessi, fallibili, ripetono gli stessi errori, ingabbiati in un loop di schermi e pattern mentali che si reiterano nella loro malata normalità. Lo spettatore, abituato alla narrazione lineare “alla occidentale” potrebbe percepire i cambiamenti e le evoluzioni dei personaggi come lente, se non inconsistenti. Ma lo scopo del regista è proprio questo: lasciar percepire a chi guarda i tempi come naturali, la progressione degli eventi e delle dinamiche relazionale è lenta, tortuosa, talvolta si avviluppa su se stessa con una familiarità in cui tutti possono rivedersi.
Un elemento che aggiunge profondità alla lotta di questi due innamorati, così soli e così diversi, è la radicale critica nei confronti dello showbitz. Questa macchina che fagocita cuori e vite, nella quale fuggono tutti coloro che desiderano sentirsi amati, che necessitano del plauso del pubblico per poter guarire le ferite del proprio ego, viene mostrata nei suoi meccanismi più brutali e disumanizzanti. La giovane idol Doona è preda di questo malato flusso di energie, spese solo per poterne ricavare amore, accettazione, pienezza per colmare il vuoto più profondo, L’amore reale, sincero, di due innamorati può valere quanto l’adorazione delle folle, di un paese intero? Questo è uno dei temi principali di questo drama ricco di pathos, creato ad arte per costruirsi sugli sguardi, i non detti, i silenzi pregni di significato.
Doona!: conclusione e valutazione
Doona! è un prodotto d’arte, una riflessione sulla felicità, l’insicurezza e sull’amore. Il romance trova modo per ampliare la sua ricchezza drammaturgica e racconta della lotta insita nelle relazioni di coppia, ne viene fuori il dolore e il dramma più reale. Infine, Won-jun e Lee Doona sono lo specchio di ogni relazione, vissuta nelle differenze individuali, nel dolore quotidiano insisto nel confronto tra due mondi, due esperienze e modi di interagire con la realtà.
La regia delicata, lenta, di Lee Jung-hyo, con le sue luci soffuse e le sue atmosfere ricche di pathos racconta una storia di sentimenti sottesi, emozioni profonde e intense, indicibili. Riusciranno i protagonisti a vincere la vita e far trionfare l’amore, nonostante le mille differenze? Scoprirlo è parte del gioco, doloroso e sorprendente, messo in atto dalla serie!