Èlite – Stagione 7: recensione della serie spagnola Netflix

I primi tre episodi promettono tanto rumore, ma potrebbe essere tanto rumore per nulla?

Èlite arriva su Netflix con i primi 3 episodi della sua settima e penultima stagione, disponibili a partire da giovedì 20 ottobre 2023. La serie spagnola più amata del mondo, con sua concorrente solo La Casa di Carta, nonché la più vista in assoluto sulla piattaforma streaming Netflix, propone una nuova serie di scandali, eccessi ed abusi da parte dei giovani rampolli dell’alta società spagnola. Tristemente, l’inizio di questa nuova stagione non sembra all’altezza delle precedenti, soprattutto se messo a confronto con le prime tre.

Nonostante la verve effervescente della serie non venga mai meno, riuscendo sempre a sorprendere il pubblico con le connessioni inaspettate tra i personaggi, intrecciando le storie in modi imprevedibili, la scrittura sembra decisamente scritta da un algoritmo che funziona per calcolo delle probabilità e delle statistiche, non con uno studio sentito del prodotto artistico. La serie, dunque, soffre della mancanza delle sue star: il motivo per cui il pubblico aveva iniziato ad amare lo show erano i suoi protagonisti originari, con le loro storie e i loro problemi di droga, sesso e rock ‘n roll.

Il continuo ricambio di cast, storie e intrecci disperde l’attenzione, rendendo impossibile quella brillante e tossica immedesimazione che non permetteva di staccare gli occhi dallo schermo nelle prime fasi dello show. Ma cosa è accaduto davvero nel tempo?

Èlite 7 : una serie affidata a nuovi volti e storie sconosciute, manca il mordente dei vecchi interpreti e la narrazione serrata

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Lo show soffre di una malattia che affligge molte serie TV: una durata nel tempo che stiracchia fino al limite la creatività degli showrunner Carlos Montero e Dario Madrona. Alcune serie TV dovrebbero conoscere i propri limiti, definendo i loro confini finché la carica creativa ha ancora il giusto mordente sul pubblico e gli attori una presa importante sull’intrattenimento degli spettatori. Élite offre tanto sesso gratuito e intrattenimento nella sua forma più seducente e pop, ma pecca di autocompiacimento nel suo proporre storie che si accavallano senza soluzione di continuità, ignorando un elemento estremamente importante insito nel meccanismo del format seriale,

Ciò che sembra davvero mancare alle utime stagioni di questa popolare serie spagnola è l’intenzione e l’abilità di fidelizzare i suoi spettatori; i nuovi attori non sono in grado di sostituire i volti presenti nelle prime puntate sia come intensità interpretativa che come presenza sullo schermo. Vorremmo tutti essere coinvolti nelle vicende del giovane Didac, la cui famiglia è conosciuta e ostracizzata per la storia criminale, o del suo miglior amico Nico, che ha portato avanti la transizione da donna a uomo. Le storie di abuso sessuale, rappresentate dal personaggio di Isadora (fidanzata di Didac), dovrebbero emozionarci e farci entrare in empatia con la sua lotta interiore. Ci lascia indifferenti, perché siamo testimoni di vicende che sembrano non riguardarci, la sorte di una coppia tormentata come quella formata da Sara (Carmen Arrufat) e Raul (Alex Pastrana), indecisi sul futuro della loro unione. Lo stile narrativo, ma anche la scarsa familiarità con i personaggi, non lo rende possibile o anche solo immaginabile nel materiale finora rilasciato,

Un elemento, inoltre, risulta ridondante nella stagione 7 come nelle ultime due: gli eccessi, presenti come pretesto narrativo nei momenti di grave vuoto narrativo. La sensualità e il lusso sfrenato erano un punto forte, divertente ed irriverente della serie, ma ora sono un mero riempitivo senza sostanza e rischio.

La stagione 7 di Èlite dimentica la sua premessa principale e si concede tutte le libertà che non dovrebbe: diventa una serie di eccessi gratuiti ma soprattutto un prodotto che prova a inserire trame e sottotrame sociopolitiche in quello che dovrebbe essere un teem drama senza ambizioni esistenzialiste o osservazioni sulle differenze culturali ed economiche della Spagna contemporanea. Alcuni prodotti nascono per la loro leggerezza, per la loro capacità di trasportare lo spettatore medio in un mondo verosimile ma al contempo lontano anni luce dalla quotidianità. Quando vuole diventare specchio della società e critico socioeconomico, lo show perde tutta la sua carica attrattiva e sovversiva. Si spera in una evoluzione più originale, più fedele allo spirito iniziale, per i prossimo cinque episodi di questa stagione pre-conclusiva.

Èlite – Stagione 7: valutazione e conclusione

Èlite è una serie nata con lo scopo di divertire e irretire il pubblico nelle vite lussuose e lussuriose dei suoi protagonisti, ricchi teenager spagnoli senza regole che conducono vite dissipate e drammatiche. Lo show, brillante ed irriverente nelle sue prime stagioni, sembra aver esaurito le cose da dire e le sfide da lanciare al suo pubblico: tutto ciò che la rendeva una distrazione divertente e di sano intrattenimento si è evoluto in una provocazione gratuita senza mordente. La speranza è che, con i prossimi episodi, ritrovi la retta via, quella che lo rendeva un guilty pleasure di qualità e degno del suo nome.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.3

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