Exploding Kittens: recensione della serie animata Netflix

Con grande attesa e non meno curiosità, il pubblico si è approcciato alla visione di Exploding Kittens, la nuova serie animata di Netflix tratta dall’omonimo e celebre gioco di carte. Tuttavia, quella che si presentava come un’opportunità scintillante di intrattenimento si è presto rivelata una delusione cocente, un’esperienza televisiva che rasenta il tortuoso.

Disponibile in streaming a partire dall’ 11 luglio 2024, ha da subito fallito nel sostenere le aspettative degli utenti. Exploding Kittens è una creatura ibrida e mal concepita, che sembra frutto di una creatività in affanno e di un’irriverenza mal gestita.

Exploding Kittens è un vero naufragio narrativo

Il plot, o ciò che ambisce ad esserlo, parte da un presupposto già di per sé zoppicante. Dio, dopo una serie di grossolani errori (tra cui la creazione del deodorante al gusto di zucca), decide di scendere sulla Terra per redimersi, assumendo la forma di un felino. Ad accompagnarlo in questa paradossale avventura terrestre c’è Beelzebub, anche lei trasformata in un gatto per punizione a causa delle sue scarse performance infernali. Questo setting stravagante si scontra con la vita della famiglia Higgins: una madre ex Navy Seal in perenne ricerca di uno scopo, un padre maldestro e gestore di un ingrosso di dimensioni surreali, e i loro tre figli, ognuno più stereotipato e caricaturale dell’altro.

Il passaggio dalla dimensione ludica a quella narrativa si rivela, in questo caso, un’impresa disastrosa. Le battute sono fiacche, i dialoghi sconclusionati e le situazioni comiche risultano tanto forzate quanto inefficaci. Uno dei momenti più emblematici del fallimento umoristico della serie è rappresentato dalla scena in cui Dio-gatto descrive i piccioni come “disgustosi ma deliziosi, come un buffet di Las Vegas o Timothée Chalamet”. Una battuta che non riesce a strappare neppure un sorriso, ma piuttosto induce a riflettere sul naufragio della scrittura.

L’incapacità di mantenere coerenza e brillantezza nel tono della narrazione rende Exploding Kittens un esempio lampante di come il mero possesso di un brand di successo non basti a creare un prodotto audiovisivo valido. La trama, che dovrebbe offrire un fil rouge tra le varie situazioni, appare frammentaria e scollegata, senza mai decollare veramente. La superficialità con cui sono trattati i personaggi e le loro dinamiche rende impossibile qualsiasi tipo di empatia o coinvolgimento emotivo.

Il paragone con le produzioni animate di eccellenza, che da anni hanno abituato il pubblico a un binomio inscindibile di intelligenza e intrattenimento, è inevitabile e impietoso. In Exploding Kittens manca completamente quel quid di brillantezza e sofisticazione che ha fatto la fortuna di tanti altri show animati, relegando questo prodotto a un mero esercizio di stile privo di sostanza.

Le occasioni per un racconto ironico e sagace si sprecano, soffocate da un’esecuzione approssimativa e da una scrittura che sembra non avere mai trovato una sua direzione precisa. La struttura episodica della serie, lungi dal facilitare un ritmo incalzante e dinamico, accentua la sensazione di un percorso narrativo arrancante e privo di vera inventiva.

In conclusione, Exploding Kittens rappresenta una delle più grandi delusioni dell’attuale panorama televisivo, una miscela mal riuscita di potenzialità inespresse e fallimenti creativi. Lungi dall’essere una fonte di divertimento e riflessione, la serie si rivela un’esperienza estenuante, incapace di intrattenere e ancor meno di lasciare un segno duraturo.

Exploding Kittens: valutazione e conclusione

Exploding Kittens è un vera e propria detonazione di banalità e noia, da evitare come una carta esplosiva nel celebre gioco di carte! Un buco nell’acqua della altrimenti fornita scelta di titoli Netflix, specializzati in prodotti di animazione con una certa levatura. Non tutte le ciambelle, si sa, escono con il buco!