Express: recensione del pilot della serie spagnola StarzPlay

Su StarzPlay è disponibile dal 16 gennaio 2022 Express, la nuova serie thriller di produzione spagnola dal creatore di Vis a Vis.

È nell’oscuro mondo dei rapimenti lampo che si addentra una delle grandi novità di questa nuova stagione televisiva: Express, la prima serie originale StarzPlay di produzione spagnola.
Express è una serie di genere crime/thriller creata da Iván Escobar (Vis a Vis) e composta da otto episodi, distribuiti dal servizio streaming ogni domenica a partire dal 16 gennaio.

“Credono che i sequestri lampo possano essere risolti come un reato qualsiasi ma si sbagliano. Le cose sono cambiate. Viviamo in una società che si muove velocemente, che non ha tempo di pensare. E ovviamente abbiamo ciò che ci meritiamo”.

Una psicologa criminale cerca di fare luce su misteriosi sequestri lampo

La serie, ambientata nell’epoca post-pandemica e in un luogo non specificato della Spagna, segue le vicende di Bárbara (Maggie Civantos), psicologa criminale rimasta vittima di un sequestro lampo (“secuestro express”): una forma di estorsione che si sta velocemente diffondendo in tutto il mondo.
La terribile esperienza ha avuto per la donna delle ripercussioni sia fisiche – l’amputazione di un dito del piede – che mentali e relazionali. La sua famiglia, infatti, dopo l’accaduto fatica a riprendersi: le figlie hanno problemi a scuola, mentre lei e il marito hanno deciso di separarsi.

Dopo il trauma del sequestro anche la situazione lavorativa di Bárbara non è delle più rosee. Il distretto di polizia con cui collabora – un ambiente misogino composto da quasi esclusivamente uomini – si riserva il diritto di risolvere i casi in modo avventato e superficiale, sottovalutando – inoltre – il pericolo dei sequestri lampo.
La protagonista sceglie dunque di abbandonare la polizia e lavorare come negoziatrice per la Central Risk, una misteriosa azienda privata, provvista di tecnologia all’avanguardia, che si prefigge l’obiettivo di risolvere i casi in modo rapido ed efficiente.
Questa è l’occasione per Bárbara di scoprire chi c’è dietro il suo rapimento ed evitare che ci siano nuove vittime.

Un accurato ritratto della società in cui viviamo

Express cinematographe.it

Azione, intrigo e violenza sono gli elementi che caratterizzano Express. La serie usa l’espediente dei sequestri per mostrare un ritratto abbastanza fedele della società attuale, in cui tutto si muove alla velocità della luce.

Lo show prova anche a fornire una spiegazione socio-culturale relativa a questo tipo di violenza: dopo la pandemia il divario sociale è aumentato e sono molte le persone disperate pronte a tutto per non annegare nei debiti. I rapitori studiano la vittima e – in base all’abbigliamento, all’auto, al loro apparente stile di vita – decidono l’ammontare del riscatto.

Al fine di salvare il maggior numero possibile di vittime, gli eventi portano la protagonista a prendere delle decisioni poco sagge e dettate dall’istinto, in cui il fine giustifica i mezzi.
Fortunatamente, nel trattare questi delicati casi, Bárbara non è sola ma ha al suo fianco una squadra express, formata da Maribel, una sua ex-docente, cieca dalla nascita e con capacità uditive fuori dal comune; Zero, giovane genio del computer; Dulce, pilota di droni e amica di vecchia data della protagonista e Malasangre, ex detenuto che ben conosce l’ambiente criminale.

Un thriller avvincente adatto ad un pubblico adulto

Express cinematographe.it

Express si addentra in alcuni temi che potrebbero risultare duri per il pubblico più giovane: le scene di violenza sono mostrate senza filtri e in modo piuttosto crudo. Pertanto, è una serie che è consigliabile vedere e commentare con gli adolescenti che ne hanno libero accesso, per aiutarli a contestualizzare ciò che accade in una storia in cui ci sono armi, amputazioni e scene ad alta tensione.

Venendo invece alla messa in scena, anche qui – come ne La casa di carta, per citare un’altra produzione spagnola – alcune dinamiche sono poco plausibili. I personaggi che compongono la squadra di Bárbara sembrano, almeno per il momento, fortemente stereotipati, avendo un unico tratto distintivo che – casualmente – viene messo al servizio della risoluzione dei casi.
Il corpo della narrazione sembra invece rimandare alle produzioni poliziesche statunitensi:  in ogni episodio c’è un caso diverso da risolvere ma l’intera stagione è sorretta da una trama più ampia, connessa con la vita privata del/della protagonista.

Tra le note positive, lo show ha il pregio quello di essersi indirizzato verso uno scenario molto attraente, fatto di rapimenti e riscatti. Pertanto, l’azione non manca così come l’emozione, veicolata energicamente dalla protagonista, l’attrice Maggie Civantos, che guida il cast con scioltezza.
Degli otto episodi che compongono la prima stagione abbiamo visto solo il primo, quindi è ancora presto per giungere a delle conclusioni. Siamo ancora all’inizio di una storia che – nonostante non riesca a liberarsi dai luoghi comuni e da una certa dose di prevedibilità – ha indubbiamente il suo fascino.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8