Full Swing – Stagione 2: recensione della docu-serie Netflix

La seconda stagione di Full Swing: una stagione di golf arriva in streaming su Netflix il 6 marzo 2024, portando una ventata di aria fresca agli amanti sfegatati di uno sport pop e di nicchia al contempo.
Full Swing, con la sua stagione 2, costruisce un viaggio appassionante nel mondo affascinante e competitivo del golf professionistico. Lo sguardo attento e procedurale del creatore, ma anche l’ ottima qualità del materiale utilizzato per dipanare le imprese sportive dei protagonisti per tutta la durata dello show, offre un’ opera che potrebbe sembrare rivolta ad un target specifico e mirato, escludendo molti spettatori. Ma quando lo sport si tinge di emozione e competizione, la travalica i confini del suo genere per diventare racconto umano e mitico.

Full Swing, la stagione 2 continua la solida operazione della prima: un viaggio adrenalinico ed emozionante nel golf

Creato da James Gay-Rees, il documentario promette di offrire uno sguardo più approfondito sulle vite e sulle sfide dei giocatori di golf, spostando l’attenzione dalle cifre astronomiche della LIV league dell’Arabia Saudita alla complessità delle relazioni personali e delle rivalità sul campo.

La trama si snoda attraverso le storie di golfisti di fama mondiale come Rory McIlroy, Tom Kim e i fratelli Adam e Tom Fitzpatrick. Mentre la prima stagione è stata caratterizzata dalle offerte finanziarie onestamente gonfiate della LIV league, la seconda si propone di raccontare tramite immagini e momenti colti in live, in presa diretta durante il loro svolgimento, le dinamiche umane dei giocatori, offrendo uno sguardo intimo alle loro passioni e ambizioni.
Il regista Keith McCormick, affiancato da una squadra di talentuosi direttori della fotografia tra cui Ted Snow, Justin Fredericks e altri, cattura l’essenza del golf attraverso una cinematografia coinvolgente. La colonna sonora di H. Scott Salinas e Jeff Garber aggiunge un tocco emotivo, sottolineando i momenti cruciali e le emozioni che permeano la stagione.

Le puntate disponibili in streaming pongono il focus sulla Ryder Cup e sulla fusione tra le leghe PGA e LIV, introducendo nuovi elementi di suspense e rivalità. Mentre la Ryder Cup si svolge a Roma, i 12 migliori golfisti americani si scontrano con i 12 migliori europei in una competizione spettacolare. Gli ultimi due episodi della serie sono dedicati a questo evento epico, offrendo uno sguardo approfondito alle dinamiche della competizione e alle emozioni che la circondano.

La serie, prodotta da Box to Box Films, Vox, PGA Tour Productions, Vox Media Studios e distribuita su Netflix, si distingue per la sua capacità di portare gli spettatori nel cuore pulsante del mondo del golf. Mentre la prima stagione ha evidenziato l’aspetto finanziario e commerciale del golf professionistico, la seconda stagione si spinge oltre, esplorando le storie umane dietro ai giocatori e alle loro scelte di carriera.
Full Swing: una stagione di golf si configura come una serie imprescindibile per gli amanti del golf, offrendo un equilibrio affascinante tra azione sul campo e intimità emotiva. La cinematografia dettagliata e la colonna sonora avvincente contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente che trascende il semplice spettacolo sportivo.

Full Swing – Stagione 2: conclusione e valutazione

La serie si rivela un’opportunità imperdibile per chi desidera esplorare il mondo del golf sotto una luce nuova e una lente di ingrandimento filtrata dalle emozioni umane e personali dei protagonisti. Con due stagioni all’attivo, Full Swing: una stagione di golf conferma il suo status di punto di riferimento per documentari sportivi, regalando agli spettatori un viaggio emozionante attraverso le sfide e le trionfi di alcuni dei migliori giocatori di golf del mondo. Il prodotto Netflix invita gli spettatori a tuffarsi nel cuore palpitante di uno sport che, seppur noto per la sua tranquillità apparente, nasconde una competizione e un dramma intensi.