Gangs of Milano: recensione della serie Sky diretta da Ciro Visco

Gangs of Milano è la serie diretta da Ciro Visco con Salmo e i camei di Jake La Furia, Noyz Narcos e Disme. dal 21 marzo in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now.

Gangs of Milano è la nuova serie Sky diretta da Ciro Visco; delinea un’ombra partenopea che giunge, mantenendo il proprio linguaggio sino alle periferie milanesi. Stereotipi importati in un ambito che, per quanto periferico, differisce notevolmente per contesto e condizioni sociali.

Gangs of Milano: la periferia trasloca

Gangs of Milano; Cinematographe.it

Certamente, i perimetri sono stati riqualificati anche se il cambiamento non è avvenuto in egual modo. Ma il racconto e la cifra narrativa restano fermi a uno stato di degrado diffuso dove la “regina sovrana” è sempre la stessa da nord a sud: la droga. Ciò non ci sconvolge – niente di nuovo da Le nuove storie del Blocco– il bollettino dalle Vele di Napoli all’hinterland sembra, erroneamente, essere lo stesso! Gangs of Milano presta poca attenzione al territorio <teatro> della narrazione, soprassedendo non solo su una precisa conoscenza del territorio ma anche sul contesto antropologico-sociale diametralmente diverso. I protagonisti sono sempre ragazzi, quasi a voler sottolineare il fallimento di una generazione che dimora annoiata e priva di motivazioni in “non luoghi”; luoghi fantasmi in cui sono assenti, totalmente, quei piccoli rifugi culturali dai quali generare forme di riscatto.

Gangs of Milano non entra nella storia

Gangs of Milano; Cinematographe.it

Continuando l’analisi in Gangs of Milano tutto avviene nella fretta di scambi d’azione e linguistici “cifrati” fin troppo evidenti così come le “barre” dei rapper, protagonisti tra addetti ai lavori e camei di favore. Ma andando oltre la storia, si sprofonda in una cornice movimentata da colossi di cemento anni ’80 e ’90, esempi di un’architettura selvaggia alle prese con sesso, droga, sottocultura, non certo quella della pop art, non certo vivace come l’underground, ma unicamente incentrata sull’ozio, sui cattivi passatempi. Pur trattando contesti attuali, Gangs of Milano non si proietta in nulla di inedito, tutt’altro; un cliché visto e rivisto che cristallizza, tra finzione e virtuosismi, modelli negativi, discutibili chiusi e ancorati a una dimensione immobile. Manca l’attitudine al cambiamento, manca la possibilità di aprirsi all’altro, allo straniero, alla multiculturalità, adottando dinamiche sane, manca il desiderio di emanciparsi e affrancarsi dalla sudditanza di una polvere bianca che detiene il potere mentale e fisico.

Lo schema umano è quello dei vinti, degli sconfitti, del bullismo prospettico e unidirezionale per chi non fa nulla per cambiare il mondo, il proprio mondo che inizia e finisce identico. Gangs of Milano non nutre la speranza, paralizza dentro un topos statico tanto nelle periferie di Napoli quanto in quelle milanesi scadendo nell’ovvietà di una morale che convince pochi.

Gangs of Milano; 
Cinematographe.it

Ludovico, Bea e Madhi sono i protagonisti di questo racconto sub metropolitano. Le aspirazioni si limitano a un cambio territoriale senza alterare abitudini e orizzonti di vita. La periferia milanese è più grande della stessa città, si dilata da nord a sud stringendo il centro, restandone fuori. Due realtà che si toccano senza creare alcun contatto pur essendo un’unica identità. Forse, la cosa più interessante è quella metaforica coincidenza o similitudine con la condizione carceraria, oppressa dal numero, invivibile. Tra i protagonisti Salmo, il giudizio è unico: la sua faccia è perfetta per impersonare il cattivo del quartiere ed è perfetta per il perdente della città; scartarlo da parte della regia poteva essere una buona alternativa.

Gangs of Milano: valutazione e conclusione

Gangs of Milano, dopo otto episodi, è la cartina tornasole di Gomorra e ancor prima di Romanzo Criminale e Sky è sempre la sede madrina di questo genere seriale, in tutti i sensi; questa volta l’unica differenza è tendenzialmente linguistica: siamo a Milano e l’inglesismo è di dovere nel titolo e nello slang tra trap e scontri. Ciro Visco, in definitiva, realizza un lavoro estetico preferendo la scenografia alla sceneggiatura, restando sui mezzi in superficie e non andando mai sottoterra dove, forse, tra buio e ambiguità, il risultato avrebbe realmente denunciato uno status paralizzato dalla violenza e supremazie tra lotte interne. C’è un corpo in questo sceneggiato e lo si nota dal minutaggio di ogni singolo episodio ma questo navigare nelle acque sporche degli altri per troppo tempo rende stantia l’attenzione di una serie che manifesta ma non processa, in un momento in cui il cinema, qualsiasi forma si voglia attribuire, dovrebbe analizzare e intervenire rappresentando attraverso la finzione un’alternativa alla realtà.
Gangs of Milano è la nuova serie Sky, diretta da Ciro Visco, disponibile dal 21 marzo 2025.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.6

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