Gli ansiosi: recensione della miniserie Netflix
Felix Herngren firma la sua miniserie, in bilico tra dramma e comicità.
Disponibile dal 29 dicembre 2021 su Netflix, Gli ansiosi è una miniserie in sei episodi, a metà strada tra dramma e comicità, che segue le disavventure di John durante alcune indagini poliziesche. John è “figlio d’arte”: suo padre è infatti un poliziotto che gli ha trasmesso la passione per la giustizia, specialmente considerato che il loro piccolo paese in piena provincia finlandese annovera ben pochi crimini da perseguire. Un giorno, una maldestra rapina alla banca locale mette in allarme i due agenti, i quali inseguono il rapinatore fino al palazzo in cui si rifugia. Otto persone si trovano dentro un appartamento e diventano ostaggi del criminale che, all’arrivo della polizia, sembra essere svanito nel nulla. Durante le indagini John attraversa i racconti e le vite dei protagonisti, ripercorrendo eventi traumatici del passato, scoprendo piano piano che la loro presenza contemporaneamente nello stesso luogo non era una semplice coincidenza.
Gli ansiosi: a metà tra dramma e comicità
Gli ansiosi si muove perennemente sul filo tra commedia e racconto drammatico, con sei episodi di circa 30 minuti ciascuno, nei quali si sviscerano le esperienze dei protagonisti per permettere loro di fare pace con se stessi. Soprattutto John e alcuni altri personaggi si assumono il ruolo di elemento farsesco, con caratteri macchiettistici tali da rendere l’intera narrazione straniante. A far da contraltare a questo lato comico (il taglio di capelli lasciato a metà, la rapina svolta letteralmente alle sue spalle) ci sono i risvolti a dir poco tragici del passato: John da ragazzino ha provato invano a far cambiare idea a un aspirante suicida e deve affrontare la pesante tossicodipendenza della sorella, cosa che angustia anche suo padre. Intorno a lui ruotano le vite altrettanto complicate degli altri personaggi: una coppia che cerca di svalutare le case da acquistare, una giovane coppia in attesa del primo figlio, una ragazza in cerca di denaro per potersi prendere cura delle figlie. Il tono di Gli ansiosi con il passare delle puntate diventa sempre più pesante, concentrandosi progressivamente sempre di più sulle questioni che hanno portato i diversi personaggi a riunirsi in quello stesso appartamento tutti insieme. In questo senso, definire questa serie come commedia risulta difficoltoso, visto anche che gli elementi di scherzo sono relegati nelle prime due puntate.
Piacevole e interessante, una serie perfetta per un binge watching in un pomeriggio piovoso
Ancora non è disponibile il doppiaggio in italiano e forse complice anche questa barriera linguistica piuttosto evidente, la recitazione rimane imbrigliata in movimenti ed espressioni rigorosi, sempre misurati. Non per questo, però, gli attori risultano fuori fuoco, fornendo al contrario performance del tutto in linea con questa produzione e riuscendo anche a creare empatia. Alla fine dei conti la problematica principale di Gli ansiosi è una sceneggiatura iperbolica, che cerca di avvicinare elementi surreali a profondi traumi psicologici senza però trovare una soluzione di continuità o un equilibrio che faccia dialogare i due aspetti. Diretta da Felix Herngren, la serie segna il ritorno dietro l’obiettivo del regista finlandese già autore della versione cinematografica di L’uomo che saltò dalla finestra e scomparve e del sequel, rinomato per le sue produzioni caratterizzate da una sorta di comicità sospesa e impalpabile che, in questo caso come detto non trova il suo equilibrio ottimale. Ottima per un binge watching in un pomeriggio piovoso, con coperta e tazza calda in mano, Gli ansiosi è piacevole e interessante, anche se tradisce in parte le promesse di comicità presentate dalla sua brandizzazione sulla piattaforma.