Gomorra – stagione 4 : recensione dei primi due episodi
I primi due episodi della stagione 4 di Gomorra introducono diverse linee narrative mostrando uno scenario diverso rispetto alle stagioni passate
Torna Gomorra con l’attesissima quarta stagione su Sky Atlantic e su Sky Cinema Uno dal 29 marzo con 12 nuovi episodi. Con Salvatore Esposito, Cristiana Dell’Anna, Arturo Muselli, Loris De Luna, Ivana Lotito. Una produzione originale Sky con Cattleya e Fandango in collaborazione con Beta Film.
Gomorra – stagione 4: la serie dopo Ciro “l’immortale”
La terza stagione si era conclusa con uno strappo doloroso: la morte di Ciro Di Marzio “l’immortale” (Marco D’Amore) uno dei personaggi di punta della serie ideata da Roberto Saviano, successo non solo italiano ma internazionale. Ciro si sacrifica per Genny Savastano che ora è completamente solo e può contare solo su se stesso per proteggere la sua famiglia. Ed è proprio con lui che si apre la quarta stagione dopo un prologo che introduce un nuovo personaggio: Gerlando Levante (Gianni Parisi) cugino della defunta Donna Imma. Genny è in lacrime dopo essere stato costretto a uccidere con le sue mani Ciro: nella mente risuona la sua voce che lo incita ad ammazzare un innocente per la prima volta, terribile “svezzamento” di Genny nella seconda puntata della prima stagione. Nel mondo di Gomorra anche il ricordo di un amico è macchiato di sangue. Nuove alleanze e nuove faide, un elemento costante: il potere.
I primi due episodi diretti da Francesca Comencini, supervisore artistico della serie, introducono diverse linee narrative mostrando uno scenario completamente diverso rispetto alle stagioni passate: Genny sembra cambiato e ostinato a una vita da “normale” imprenditore, apparentemente ripulito. “Consegna” un enorme potere a Patrizia innescando le prime tensione nel “patriarcato”. A entrare in gioco c’è anche una nuova famiglia: quella dei Levante che dominano incontrastati sui territori avvelenati a Nord di Napoli. Mentre Sangue Blu, profondamente cambiato dopo la morte di Ciro, e Valerio Misano cercano un’autonomia difficile da ottenere.
Gomorra – stagione 4: una serie che si rinnova
Il mondo di Gomorra fuori dalle dinamiche spietate dei clan si estende anche all’economia, alla finanza e alla politica. Tutto è compromesso e nessuno è innocente, nemmeno il buon padre di famiglia che ha avvelenato la sua terra per soldi. La Terra dei fuochi è, così, raccontata attraverso la straziante malattia di una donna che vorrebbe vivere anche un giorno in più solo per sentire più a lungo “l’odore dei capelli della sua bambina”. Accanto alle ben note dinamiche mafiose e a scene di forte efferatezza, c’è anche spazio per sentimenti puri come quelli dello stesso Genny nei confronti del piccolo Pietro o per il tormento di Sangue Blu per aver causato la morte di Ciro: “Quann attierr’ a coccrun, attier’ a te stess”.
Comencini dosa bene i duplici momenti della serie, alternando a ritmi serrati e ad alta tensione, lunghi momenti di riflessione e introspezione. Due puntate preparatorie di quella che si prevede sarà una stagione nella quale le donne hanno un ruolo centrale. Il personaggio di Patrizia, in particolar modo, raccoglie l’eredità di Donna Imma e Scianel completando la sua discesa in quel mondo oscuro che inizialmente aveva tentato di rigettare, anzi, ne diventa la personificazione, la “madre”. Azzurra, invece, è sempre più il braccio destro del marito Genny e non solo una madre e moglie amorevole e appassionata.
La quarta stagione di Gomorra conferma il livello altissimo non solo produttivo ma anche narrativo della serie punta di diamante italiana scritta da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli, Enrico Audenino e Monica Zapelli. Un prodotto che non ripete se stesso ma che, invece, ha la capacità di rinnovarsi e di proporre nuovi spunti e tematiche, sempre appassionante, sempre spiazzante.
“Un labirinto di specchi in cui cammineremo per 12 episodi ci mostrerà donne e uomini che a diverse latitudini, in contesti differenti avremmo potuto essere noi o le persone che consociamo” ha dichiarato Roberto Saviano. Un team di 5 registi a dirigere la quarta stagione: la già citata Comencini, Enrico Rosati, Ciro Visco, Claudio Cupellini e Marco D’Amore che, dopo tre stagioni da protagonista, passa dietro la macchina da presa e dirige gli episodi 5 e 6.