Gotham – Stagione 4: recensione della season première
La quarta stagione di Gotham è approdata in Italia l'8 febbraio, su Premium Action. Analizziamo cos'è successo nel primo episodio della nuova stagione, intitolato "Pax Penguina".
Che Gotham sia nuovamente nel caos non è una sorpresa, ma la quarta stagione dello show che illustra le origini del Cavaliere Oscuro, stavolta, mostra un caos diverso, dettato da regole e da ordini inusuali. La città natale del futuro Batman sembra non sapere minimamente cosa significhi la parola pace o tranquillità: il crimine è sempre in agguato.
Protagonista ancora una volta della criminalità organizzata di Gotham è Oswald Cobblepot, alias Pinguino, che decide di gestire la delinquenza mediante il rilascio di una sorta di licenza, che autorizza le attività illecite nella città. Il primo episodio della quarta stagione, dal titolo Pax Pinguina, s’incentra proprio sull’obiettivo di folle onnipotenza di Pinguino, convinto di poter stabilire, con questa “normativa”, una pace che emuli la nota Pax Romana. Le intenzioni esplicitate dal villain segnalano con maggiore intensità i suoi deliri di prevaricazione su chiunque lo circondi: il raggiungimento di una perfetta Pax Pinguina lo farebbe diventare una sorta di Imperatore, in grado di garantire la pace tra i suoi domini (come fece Augusto nel corso dell’Impero Romano).
Gotham – Stagione 4: Jim Gordon e Bruce Wayne unici paladini della giustizia e della legalità
L’episodio evidenzia i pro e i contro di questo accordo. Se da un lato rimane un accordo basato sulla delinquenza, in quanto ammette comunque l’esecuzione di crimini, dall’altro effettivamente aiuta la città di Gotham, registrando, nel periodo della sua attuazione, il più basso tasso di crimini fino ad allora verificatosi. Ovviamente il paladino della giustizia per eccellenza, il Commissario Jim Gordon, si erge fin da subito a difesa della legalità, contrastando con fermezza la Pax Pinguina, deciso a bloccare le intenzioni del suo attuatore. Peccato che tutti siano contro di lui, anche i suoi colleghi, e soprattutto il suo braccio destro Harvey Bullock.
Altro paladino della giustizia, o meglio un giustiziere della notte in erba, è il giovane Bruce Wayne, più che mai deciso a sabotare il piano di Pinguino e le sue malsane idee sul crimine organizzato. I fan della serie avranno notato la grande evoluzione del “piccolo Batman” dalla prima stagione. La sua aria di severità, il senso di responsabilità, e il suo portamento da gentleman, sono marchi di fabbrica del personaggio, ma già alla fine della terza stagione e nel primo episodio della quarta, è possibile intravedere i tratti più evidenti di quello che poi diverrà uno dei supereroi più celebri globalmente, Batman.
Gotham – Stagione 4: la mitologia e la leggenda di Batman iniziano a far capolinea nella serie
La regia contribuisce a sottolineare la mitologia che circonderà la figura del futuro Cavaliere Oscuro. La quarta stagione della serie inizia proponendo il giovane Bruce Wayne con la primissima versione del costume nero del supereroe, mentre sorveglia le strade malfamate di Gotham, proprio nel modo in cui è finita la scorsa stagione dello show. La macchina da presa indugia sull’aspetto del giovane, inquadrandolo dal basso verso l’alto, trasmettendo immediatamente un’umanità superominica, e una sensazione d’imponenza, preannunciando il guardiano della notte che diverrà successivamente.
Degno di nota anche il continuo lavoro di post-produzione, in cui è incluso un idoneo processo di color grading, che consente di trasformare la città che non dorme mai, e piena di vitalità, New York, nell’iconica Gotham City, con le sue atmosfere cupe e minacciose.
Gotham – Stagione 4: il cast contribuisce a rafforzare la qualità della serie
Ciò che contribuisce a rafforzare la struttura narrativa e tecnica della serie, è la recitazione della maggior parte dei membri del cast. Pinguino, interpretato da un eccellente Robin Lord Taylor, è il “sovrano” indiscusso, colui che ruba la scena a qualsiasi attore che in quel momento sta condividendo lo schermo insieme a lui. Benjamin McKenzie riconferma un buon Commissario Gordon che, sebbene talvolta risulti forse un po’ troppo rabbioso e scontroso, continua ad affascinare per le sfumature caratteriali che sfoggia. Lo stesso David Mazouz sembra essere entrato ormai perfettamente nella parte del giovane Bruce Wayne, portando in scena verosimilmente l’alone di mistero, l’ambiguità, la testardaggine e l’astuzia tipici del suo personaggio.
Gotham, all’inizio della quarta stagione, dimostra di saper gestire con maestria i personaggi (eroi e villain) che ormai conosciamo da tempo, continuando a rendere piacevole la loro visione e le loro avventure; al tempo stesso, introduce anche nuovi personaggi, capaci di integrarsi senza alcuna difficoltà con il background originario. Certo, se vi aspettate un prodotto fedele ai fumetti siete nel posto sbagliato, considerando che Gotham è un mero prodotto d’intrattenimento, che mira a divertire tutti indistintamente (anche coloro meno avvezzi alla fonte originaria).
Pax Pinguina mette in campo elementi che senz’altro verranno approfonditi nel corso della serie e, se il buongiorno si vede dal mattino, speriamo che la quarta stagione continui su questa lunghezza d’onda, regalando ai fan altri personaggi con un degno spessore psicologico, numerosi colpi di scena e storyline innovative e appassionanti.
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