Grotesquerie: recensione della serie TV horror di Ryan Murphy

I dieci episodi di Grotesquerie sono un viaggio verso l'Inferno. Amabile!

Ryan Murphy colpisce ancora: con Grotesquerie, il prolifico autore televisivo realizza una serie TV dove l’horror, il thriller e il poliziesco si mescolano tra loro. Il risultato è un concentrato di mostruosità, ma a far paura non sono le creature da incubo, bensì gli esseri umani. Le vicende di Grotesquerie iniziano come in un normale procedural crime: la detective Lois Tyron (Niecy Nash, attrice comica qui chiamata a interpretare un ruolo inedito) indaga su una serie di omicidi violenti che stanno spaventando la sua comunità. I casi interessano anche Sorella Megan (Micaela Diamond), suora e giornalista del Catholic Guardian con una particolare propensione verso i crimini di sangue. Le due iniziano a collaborare insieme, scoprendo di potersi affidare l’una all’altra. Mettendo in ordine gli indizi si ritrovano intrappolate in una rete pericolosa che pare sollevare più domande che risposte.

Leggi anche Grotesquerie e quella domanda che ossessiona Ryan Murphy

Grotesquerie: quando i mostri sono gli esseri umani

grotesquerie; cinematographe.it

Grotesquerie è il progetto più personale ed esistenzialista di Ryan Murphy, come lo sceneggiatore e produttore aveva raccontato nella conferenza stampa di presentazione della serie TV. Nella sua creatura c’è un po’ tutto ciò che racchiude il suo stile: sesso, sangue, violenza e perversione. Il tutto è fatto per sviscerare nel profondo dell’animo umano e scoprire i desideri più nascosti di ognuno di noi. Murphy è anche un provocatore: sa che mettendo in scena gli orrori ed estremizzandoli, riesce a provocare una reazione nel pubblico. E ha sempre funzionato. A differenza delle sue precedenti creazioni, Grotesquerie è un progetto unico: non ci sono mostri da inseguire. Le uniche creature da sconfiggere sono gli uomini. Che siano essi scettici o persone di fede, tutti i personaggi di Grotesquerie hanno i loro demoni e i loro lati oscuri. Perfino suor Megan, che appare così devota, genuina eppure talmente infervorata davanti alla scena del crimine. La detective Lois, sua controparte, ha i suoi drammi familiari: un marito in coma e una figlia con disturbi alimentari che sembra non curarsi della sua salute. Anzi, accusa la madre di non accettarla così com’è.

Le strade di Lois e Megan sono destinate a incontrarsi come spinte da uno scopo comune: trovare il serial killer che sta squartando persone e famiglie senza un apparente modus operandi. Eppure, ancora una volta, c’è un senso dietro questa scia di sangue. Ne è convinta suor Megan, che spinge la pragmatica e tenace Lois a vedere gli omicidi sotto una nuova luce. E se fosse un segno divino, un qualcuno che si sta immolando a Dio per farci capire come l’umanità sia spacciata? I richiami al cult di David Fincher, Se7en sono molteplici in questo caso. Anche lì si parlava di peccati e si puntava il dito contro un’umanità sporca che aveva bisogno di essere ripulita. La detective Lois, invece, pensa proprio che il mondo stia per soccombere al Male, e non vede più una via d’uscita: è spacciata, quasi disillusa, e non capisce questo senso di giustizia divino nel quale, al contrario, sorella Megan crede.

Grotesquerie: valutazione e conclusione

I dieci episodi di Grotesquerie sono un viaggio verso l’Inferno. Un carrellata di orrori umani da cui si può restare sconcertati, oppure meravigliati come suor Megan. L’uso del gore, tanto amato da Ryan Murphy, raggiunge quasi una manifestazione artista che ricorda gli omicidi del famigerato Hannibal Leclerc nella serie TV Hannibal. Grotesquerie è una serie TV provocatoria, molto diversa dai precedenti lavori di Murphy, ed è irresistibile. L’alchimia tra le due protagoniste è ben equilibrata: la veterana Niecy Nash se la cava benissimo in un ruolo inedito, lasciando trasparire una leggera vena di ironia nella sua interpretazione. La giovane Micaela Diamond incarna una suora pura quanto basta, ma sotto al velo c’è tanto altro tra scoprire. Completano il cast anche Nicholas Chavez nei panni del provocante e giovane Padre Charlie, mentre a un’insolita Leslie Manville viene chiesto di interpretare la perversa infermiera Redd, che si prende cura del marito in coma di Lois. Come già detto prima, il mondo di Grotesquerie è composto da esseri umani mostruosi, ma anche imperfetti: tutti nascondono un lato oscuro, anche le persone più insospettabili.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8