H-Helena – Stagione 2: recensione della serie TV Netflix

Adriana Ugarte torna a vestire i panni della femme fatale e regina del narcotraffico Helena nella seconda stagione della serie crime spagnola scritta da Verónica Fernández e diretta da Jorge Torregrossa. Dal 5 febbraio su Netflix.

Il successo planetario de La Casa di Carta, ad oggi la serie non in lingua inglese più vista nella storia dello streamer, ha spinto Netflix a puntare forte e con decisione sulla Spagna, tanto da inaugurare nell’aprile del 2020 il Madrid Production Hub, il primo centro di produzione europeo del colosso americano per la realizzazione di serie. La riprova di un simile interesse sta nel numero crescente di acquisizioni, ma soprattutto di produzioni e messe in cantiere da parte del broadcaster a stelle e strisce di contenuti originali sulla lunga distanza battenti bandiera ispanica: da Le ragazze del centralino a Paquita Salas, da Élite ad Alto Mare, passando per Valeria, Toy Boy, El Vecino, I favoriti di Mida, Il caos dopo di te, Tre giorni di NataleMemorias de Idhún e l’imminente Sky Rojo. Una proposta piuttosto ricca e variegata all’interno della quale si è andata a inserire anche H-Helena, la serie crime nata dalla penna di Verónica Fernández e diretta da Jorge Torregrossa, che torna su Netflix con un nuovo ciclo di sei episodi (da 47 minuti cadauno) a due anni di distanza dal rilascio della prima stagione.

H-Helena 2: una femme fatale alle prese con l’ascesa al potere nel pericoloso mondo del narcotraffico

H-Helena 2 cinematographe.it

In questo secondo atto, disponibile a partire dal 5 febbraio, ritroviamo la femme fatale Helena alle prese con l’ascesa al potere nel pericoloso mondo del narcotraffico. Cronologicamente le lancette dell’orologio vanno a collocarsi a un anno esatto dalla fine del capitolo precedente, con la donna che una volta lasciatasi alle spalle il passato da prostituta vuole conquistare il rispetto e la fiducia del temibile boss Lucky Luciano. L’occasione non tarda ad arrivare quando tornata nella sua Barcellona si mette a capo di un cartello locale, avviando un laboratorio per la raffinazione dell’eroina. Gli affari sembrano andare lisci, almeno sino a quando un complotto da parte dei collaboratori, l’arrivo di un fratello problematico e le indagini di un poliziotto mandano in frantumi tutti i piani.

H-Helena 2: un menù piuttosto classico per una storia dalle tinte crime, melò e polar

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La domanda è: riuscirà Helena a salvarsi dal crollo del suo regno e dal fuoco incrociato di coloro che la vogliono eliminare? Per scoprirlo vi invitiamo alla visione di questa seconda stagione, che rispetto alla precedente vede l’asticella della tensione alzarsi di un paio di tacche, trovando nel giro di boa del terzo episodio la spinta decisiva. Da quel momento l’uso efficace del cliffhanger rilancia i restati tre, accompagnando lo spettatore sino a un epilogo che lascia presagire sviluppi futuri e il rinvio della parola fine per la serie. Ora sapere quando e dove rivedremo apparire la protagonista non è ancora dato saperlo. Nel frattempo ha avuto non poche gatte da pelare in una season dal ritmo inizialmente blando e successivamente accelerato, che l’ha vista impegnata nel tentativo di scalare  posizioni al vertice nel mercato del narcotraffico.

H-Helena 2: un period-drama curato nella ricostruzione storica e nella sua messa in scena

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Siamo nella Barcellona del 1961, restituita sullo schermo con la cura nella ricostruzione storica e nella messa in scena di un period-drama che si rispetti. Una scalata che prende il via dal basso, dalle atmosfere soffuse e avvolte nel fumo di un Night Club, portata avanti tra azzardi, mosse oculate, raggiri e volta faccia. Un menù piuttosto classico per una storia dalle tinte crime, melò e polar, che prende spunto dalla biografia di una donna realmente esistita della quale ovviamente non è stata mai resa nota l’identità. Tutto ciò che è dato sapere del personaggio in questione ce l’ha lasciato in eredità la prima stagione, nella quale lo spettatore ha avuto modo di conoscere la genesi di Helena, i suoi scheletri nell’armadio e l’ingresso nel mondo della criminalità.

L’interpretazione intensa e fisica di Adriana Ugarte è il motore portante della seconda stagione di H-Helena

H-Helena 2 cinematographe.it

A vestire i panni della protagonista ritroviamo Adriana Ugarte, che con l’intensità e la fisicità di una pregevole interpretazione riesce al contempo a restituire la determinazione e la fragilità di una donna dalla personalità assai complessa, in lotta con se stessa e con ciò che la circonda. È lei il motore di tutto, con i suoi sentimenti e le sue azioni che finiscono con l’innescare una reazione a catena irreversibile della quale assisteremo ai delittuosi effetti.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.9

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