Happy!: recensione della folle serie Netflix
Adrenalinico, schizofrenico, psichedelico e violentissimo: è Happy!, la nuova serie trasmessa in Italia da Netflix che ci porta nella folle vita del sicario Nick. Attenti, però: crea dipendenza. Qui potete leggere la nostra recensione
Quanto ci piace Happy!, con la sua violenza, il suo essere un fumetto che ha preso vita, la sua crudezza. Basato sulla serie graphic novel di Grant Morrison e Darick Robertson, il nuovo show trasmesso in Italia da Netflix (si tratta di un prodotto del network americano SYFY) è un turbine di sangue, sesso, violenza, tenerezza e ironia. In fondo, è esattamente quello che ci si aspettava sfogliando le pagine del fumetto: quello che vediamo sullo schermo, è la sua essenza trasposta.
Happy! ha come protagonista Nick Sax (il Christopher Meloni che alcuni ricorderanno come il detective Elliot Stabler nella serie Law & Order – Unità vittime speciali) un ex-poliziotto alcolizzato diventato un sicario che vive la sua vita tra droghe e cinismo. Dopo che viene ferito durante una missione che lo coinvolge nelle scaramucce della criminalità organizzata, durante il trasporto in ospedale inizia a vedere un piccolo unicorno alato di nome Happy. Si tratta dell’amico immaginario di una bambina di nome Hailey, che è stata rapita da un uomo spaventoso vestito come Babbo Natale. Happy scappa e cerca l’aiuto di Nick per trovarla e salvarla. Nick non deve fare altro che mettere da parte il suo spirito di sopravvivenza e la sua essenza profondamente egoista per salvare la vita della dolce Hailey.
Nel cast insieme a Meloni, ci sono Ritchie Coster, Lili Mirojnick, Medina Senghore, Patrick Fischler e la voce inconfondibile – nella versione originale – di Patton Oswalt per il tenero cavallino-cartone animato.
Happy!: il trip mentale di un narratore stra-fatto
Happy! è qualcosa di molto simile a quello che vedremmo se ci sottoponessimo alla sperimentazione di farmaci estremamente dannosi per la mente dell’uomo. Tutto è profondamente, intrinsecamente strano. E l’unicorno è una delle cose più normali. Fin dall’inizio capiamo quanto sarà difficile distinguere la realtà dall’immaginazione, quando a guidare la narrazione è un protagonista perennemente stra-fatto. Happy è il suo grillo parlante, che gli vola attorno, gli si posa sulla spalla e gli dice quale sarebbe la cosa giusta da fare.
In ogni momento, in ogni singolo momento della serie veniamo sottoposti ad un tasso di violenza inaudito, fisica e mentale, sostenuti solo dalla progressiva acquisizione di lucidità di un Nick che, come in un viaggio di redenzione, sembra volersi ripulire dalle sozzure sulla sua coscienza, dai brutti ricordi, da un destino segnato. Si ricorda ciò che è stato, ce lo spiega, e invoca il nostro e il suo stesso perdono. Qual è il limite entro il quale ognuno di noi può spingersi, prima di doversi abbandonare completamente al destino? Nick, quel limite (anche se non lo vuole ammette), non lo accetterà mai. Come lo sappiamo? Non “riesce” a morire: lotta fino allo stremo per recuperare terreno, per poi farsi prontamente rigettare nella mischia.
Happy! come Crank: schizofrenico rapidissimo e nervoso
Happy! è diretto da David Petrarca e Brian Taylor. Il primo è un prolifico regista televisivo di prodotti come L’alienista, Il Trono di Spade, Jessica Jones, Wayward Pines e molti, molti altri. Taylor, invece, è il regista di un film che ricorda moltissimo Happy! per la sua costruzione, la sua estetica e il suo dinamismo: Crank, film d’azione del 2006 con Jason Statham che, se non avete visto, vi consigliamo con tutto il cuore. Racconta la storia di un sicario che, in seguito dell’iniezione di un veleno cinese, dovrà continuare a mantenere alto il suo tasso di adrenalina, se non vuole che la sostanza faccia effetto e lo uccida. Crank è schizofrenico, rapidissimo e nervoso, uno stile che Happy! raccoglie a piene mani.
Per questo l’esperienza visiva, da spettatori della serie, non è un momento facile. Eppure, ci rendiamo conto che è difficile fermarsi alla prima, alla seconda o anche alla terza puntata. Vogliamo di più. Come una dosa necessaria di adrenalina, Happy! ci viene iniettato in vena. Volete continuare a sopravvivere? Vedetevi tutti e otto gli episodi della prima stagione; il rinnovo per la seconda c’è già stato, ma non vi assicuriamo che supererete l’attesa.