High Potential: recensione della serie crime Disney+
High Potential è un procedurale leggero con una protagonista (una mamma detective improvvisata) esplosiva e irriverente.
High Potential con una mamma single con tre figli che inizia a lavorare con la polizia, sfruttando la sua incredibile genialità. Dal 23 gennaio 2025 è disponibile per la visione la prima stagione dello show targato Disney+ composto da tredici episodi, di cui ognuno è rilasciato settimanalmente. La serie tv, sviluppata da Drew Goddard, è il remake americano della serie tv franco-belga HPI che nel nostro Paese conosciamo come Morgane – Detective Geniale, trasmessa su Rai 1. Lo showrunner è Todd Harthan e High Potential è l’ultima serie realizzata da ABC Signature prima che venisse inglobata all’interno di 20th Television, realizzando un unico studio per le produzione seriali del gruppo Disney.
High Potential – Un procedurale leggero con una mamma detective improvvisata ed esplosiva
High Potential è un procedurale sincero e leggero, che ha come protagonista una mamma detective esplosiva: un personaggio scritto bene, una protagonista che recita ancora meglio. Kaitlin Olsen è tagliata per questo ruolo che le fa mostrare tutte le sue doti, e come soprattutto è in grado di guidare una serie dopo Hacks e It’s Always Sunny in Philadelphia. Interpreta Morgan, una mamma single con tre figli che fa le pulizie a Los Angeles, che un giorno al dipartimento di polizia si mette a sistemare alcune foto e riesce a portare alla soluzione un caso, riordinando degli indizi. Il suo QI è 160 e il capo della divisione major crimes prende la decisione di usare l’intelletto della protagonista per risolvere altri casi. La donna chiede in cambio alla polizia un aiuto affinché capisca cosa è accaduto a Roman, il padre della figlia maggiore Ava, scomparso quando era appena nata. La serie tv rimane in piedi grazie all’interpretazione di Olsen anche perché le storyline minori relative ai vari detective sono appena accennate. Tutto viene adombrato dalla centralità del personaggio principale. Una caratteristica che genera contrasto visivo ( a partire dai vestiti e dal suo look appariscente, la dialettica e il trucco marcato) prima ancora che narrativo col resto della squadra con la quale dovrà imparare a collaborare. I suoi colori cozzano deliberatamente con il grigiore del dipartimento e dei suoi colleghi.
Uno spettacolo che funziona per il suo soggetto e la scenografia, per il mondo che supporta e arricchisce la narrazione
High Potential è una serie tv che funziona per il suo soggetto e per la scenografia, per il mondo che supporta e arricchisce la narrazione. Non è un prodotto particolarmente forte o d’impatto, innovativo o che possa spopolare sui social. In ogni caso c’è una donna che ha un’intelligenza fuori dal comune, ma che non sorprende solo per questo. Ha una memoria fotografica, ricorda tanti particolari, riesce a vedere delle imbastiture dove gli altri non vedono nessun segnale. Una mamma che è un po’ una detective nata ed ha una sensibilità fuori dal comune. Non è affatto la prima volta che vediamo un genio risolvere crimini (e non a caso questa serie è un remake, potremmo aggiungere ), ma in tanti potrebbero trovarla piacevole, divertente e leggera se a fare tutto questo è una donna come la Morgan nella versione Kaitlin Olsen! Una donna sui generis che veste in modo eccentrico e sgargiante, che dice sempre la cosa giusta al momento giusto.
High Potential: valutazione e conclusione
High Potential è un remake con una protagonista che va alla grande e regge tutto sulle sue spalle (ci appare un po’ meno indovinata invece la scelta di Daniel Sunjata nel ruolo di Karadec, partner iniziale della donna) ma nel complesso il cast funziona. Abbiamo apprezzato il conflitto seriale che ne emerge, le ambientazioni, le situazioni e gli scenari di forze opposte che conservano la libertà di descrivere il personaggio principale e quelli che le stanno intorno. Anche se non colpiscono totalmente nel segno. La serie crime intrattiene soprattutto grazie al soggetto, come detto e per la cura di tutti quei dettagli che ci svelano in piccole quantità – ma senza interruzione – “il nuovo mondo” di una professionista dell’anti politicamente corretto.