Home before Dark: recensione della serie Apple TV+
Home before Dark è arrivata su Apple TV+, testando una sorta di ibrido tra vari generi. Il cold case della piccola cittadina che diventa in diverse occasioni uno spunto per un racconto di formazione sulla protagonista e i suoi compagni di scuola. Alternando anche toni da crime e thriller ad atmosfere più naïf e da avventura tra ragazzini alla ricerca di un mistero.
Hilde Lisko e la sua famiglia si trasferiscono da Brooklyn a Erie Harbor, la minuscola cittadina affacciata sul lago da cui proviene il padre della piccola. Una volta sistemati nella casa, la famiglia inizia il difficoltoso adattamento al nuovo ambiente, ricco di vecchi ricordi e segreti nascosti, oltre che a un alzheimer paterno che inizia a diventare pesante e le profonde differenze rispetto alla brulicante Grande Mela. Hilde è un’appassionata giornalista in erba e, grazie al suo intuito infallibile, comincia fin da subito a notare strani eventi e a insospettirsi di fronte alle reazioni degli abitanti rispetto a un vecchio caso molto delicato dalla dubbia soluzione, vale a dire la scomparsa di un bambino del paese. Tra nuovi crimini e ostinate ricerche per provare che l’uomo incarcerato a suo tempo è innocente, la vita di Hilde si complica sia fuori che dentro le mura domestiche, dovendosi arrendere al fatto che nessuno è disposto a riaprire il cassetto più doloroso della storia della cittadina.
Hilde è la protagonista di Home before Dark, determinata a svelare tutti i misteri della città.I toni stridenti di Home before Dark raggiungono vari elementi, dal pessimo doppiaggio italiano fino a una serie di improbabili pillole di femminismo ed emancipazione femminile/adolescenziale distorta, che contribuiscono a rendere il personaggio di Hilde, assoluta protagonista della serie, non sempre amabile. L’empatia del pubblico rincorre quindi i personaggi più adulti, in primis i genitori (Matthew, il padre, soprattutto) interpretati da Jim Sturgess e Abby Miller, che sono facilmente individuabili come possibili vittime delle stressanti ricerche dei bambini. Così, il gruppo di giovani detective si dimostrano ostinati e, ovviamente, riescono a far valere le loro sensatissime ragioni. Il mondo dei bambini e quello degli adulti torna a scontrarsi in Home before Dark finendo con l’affermare un’altra volta la vittoria della genuinità delle intenzioni infantili rispetto ai torbidi intenti degli adulti.
Sono dieci gli episodi di Home before Dark in cui il mistero si disvela con insperata velocità e fluidità narrativa, affermando quanto il lato più concentrato sulle indagini sia meglio sviluppato rispetto a quello focalizzato sulle relazioni interpersonali. Da questo punto di vista, infatti, gli equilibri sono del tutto sballati, con la sorella maggiore di Hilde del tutto affogata dai numerosi filoni narrativi, che non lasciano spazio alle sue riflessioni e alle sue battaglie per adeguarsi al nuovo domicilio. potrebbe questo sembrare un aspetto secondario, ma nell’economia della narrazione avrebbe avuto la funzione di amplificare e sottolineare alcuni aspetti armonizzanti del racconto che risulta spesso profondamente diviso tra un elemento e l’altro.
In molte occasioni, di fatto, Home before Dark risulta una continua giustapposizione di personaggi ognuno preso dalle proprie battaglie senza una soluzione di continuità convincente e realistica. Complici anche una durata abbastanza lunga dei singoli episodi e un livello recitativo che supera la sufficienza solo per la performance di Sturgess, Home before Dark non riesce fino in fondo a essere il complesso meccanismo che vorrebbe e finisce con il confondere la sua stessa identità.