Hotel Portofino: recensione della serie TV
Il segreto della serie è avere chiuso, nello spazio relativamente angusto di un Hotel in Liguria, un gruppo di attori davvero molto bravi.
In uscita il 28 febbraio 2022 su Sky e in streaming su NOW, la serie Hotel Portofino è un period drama da non perdere. Nonostante lo stile inconfondibilmente British, l’ambientazione nell’Italia degli anni Venti e i costumi d’epoca – tra l’altro magnifici – ne costituiscano per cosi dire la carta d’identità, va detto subito che non si tratta di un prodotto di nicchia per pochi appassionati. Diretta molto bene da Adam Wimpenny e scritta ancor meglio da Matt Baker, la serie, scandita in sei episodi, è un piccolo gioiello televisivo che potrebbe diventare cult. Non manca certo qualche difetto ad Hotel Portofino, come ad esempio lo sguardo stereotipato sulla società italiana. Con la Brexit dietro l’angolo, perché stupirsi se i sudditi di Sua Maestà continuano ad essere un po’ altezzosi nei confronti del Continent (ovvero l’Europa)? Le location sono davvero belle: girata tra la Liguria e la Croazia, la serie regala panorami romantici, placidi tramonti, viste mozzafiato, interni da sogno, nonché villaggi caratteristici con gli immancabili panni stesi ai sole. E visto che il periodo storico è quello dell’ascesa del fascismo in Italia, non potevano mancare figure tipiche come il poliziotto ricattatore e corrotto, l’aristocratico con il figlio al seguito, il giovane antifascista.
Il cast di Hotel Portofino è il vero punto di forza della serie
Il segreto della serie è avere chiuso, nello spazio relativamente angusto di un Hotel in Liguria, un gruppo di attori davvero molto bravi. Non possiamo non partire da Mrs. Bella Ainsworth, la protagonista interpretata da Natasha McElhone, ex star di Californication e Designated Survivor. Bella, di nome e di fatto, gestisce con grazia e umanità questo piccolo hotel, incastonato di fronte al mare della Liguria, che ospita per lo più inglesi in vacanza nel Bel Paese. Ad affiancarla e ad ostacolarla nel lavoro di locandiera, troviamo il marito Mr. Cecil Ainsworth, ruolo affidato a Mark Umbers, che è ad un tempo un uomo affascinante, cinico, imbroglione, violento e fedifrago. Sotto il cielo di Portofino non regna mai la pace, nonostante gli sforzi della povera Bella, e allora ecco l’amato figlio Lucian, interpretato da Oliver Dench, reduce della prima Guerra Mondiale, diventare inconsapevolmente il centro di un triangolo amoroso.
A contenderlo ci sono la bella e ricca Rose, figlia dell’amante di Mr. Cecil Ainsworth, ma anche la povera Constance, che lavora come cameriera per l’albergo ed è madre di un figlio illegittimo, ed infine il dottor Anish Sengupta, ex commilitone nelle trincee francesi della prima Guerra mondiale, che da anni nutre segretamente un amore gay non corrisposto. Ci sono molti altri personaggi minori, anche se non di minore interesse che popolano le stanze dell’Hotel Portofino, come ad esempio il Conte Albani e suo figlio, interpretati rispettivamente da Daniele Pecci e Lorenzo Richelmy, ma anche la bisbetica Lady Latchmere, ruolo affidato all’ottima Anna Chancellor. Tra i pochi connazionali presenti in Hotel Portofino, segnaliamo inoltre Rocco Fasano che indossa i panni di un giovane antifascista e Pasquale Esposito che invece interpreta l’odioso Signor Danioni, un poliziotto corrotto.
Più che Agatha Christie c’è l’eterna Jane Austen dietro la serie TV
Un crimine all’interno delle mura del delizioso albergo di Bella Ainsworth può far venire in mente il cosiddetto stile “whodunit” (forma contratta di “Who has done it?”, in altre parole Chi ha commesso il fatto?), quindi un giallo alla Agatha Christie. In effetti, il richiamo alla Signora del Crimine è senz’altro opportuno, non fosse altro perché tutti i presenti avrebbero potuto compiere il misfatto. Tuttavia, non è questo il vero punto focale della serie tv. A ben vedere, l’attenzione è concentrata sui modi, sulle maniere e sui tratti del carattere dei vari personaggi. Hotel Portofino si inserisce così in un filone narrativo molto consolidato che ha inizio proprio nel Regno Unito, nel XIX secolo, con Orgoglio e Pregiudizio, il celebre romanzo di Jane Austen. Coerentemente con il cosiddetto Novel of manners (il romanzo di costume), il genere letterario che ha reso eterna Jane Austen, la serie racconta in maniera un po’ cinica i vizi e le virtù delle persone agiate, le distinzioni di classe, il corteggiamento e il matrimonio come mezzi di ascesa sociale, gli amori consentiti e quelli clandestini, la miseria dietro lo sfarzo, la verità nascosta dall’ipocrisia. Quindi sì Hotel Portofino merita non solo di essere vista, ma tutto lascia pensare che avrà anche un seguito.