I Cavalieri di Castelcorvo: recensione dei primi episodi della serie italiana Disney+
Prove da superare e misteri da svelare nella nuova produzione Disney+ I cavalieri di Castelcorvo. Un team tutto italiano al servizio di un soggetto iniziale intrigante.
Dal 6 Novembre su Disney+ arriva la prima stagione in 15 episodi della serie originale I Cavalieri di Castelcorvo, creato da Simona Ercolani e Angelo Patore. Verranno rilasciati, lungo il corso del mese, tre episodi a settimana per cinque settimane.
Nella campagna italiana, lontana dalle piste più battute, sorge il piccolo paese di Castelcorvo. Un piccolo borgo sovrastato da un imponente e antico castello, dove la vita scorre lenta e tutti conoscono tutti. Tra le strade di ciottoli e le casette a schiera, si nascondono però streghe e altri spaventosi esseri magici. Il castello, perfettamente situato al centro della mappa del paese, funge da motore che azionerà una serie di rivelazioni che mostrano una realtà oltre a quella terrena: l’Altrove. Il piccolo paese, dunque, non è tranquillo come sembra e per difenderlo servono dei valorosi Cavalieri. Quattro ragazzi – Giulia (Lucrezia Santi), Riccardo (Fabio Bizzarro), Betta (Margherita Rebeggiani) e Matteo (Mario Luciani) – dovranno risolvere enigmi e affrontare le loro più grandi paure per diventare grandi, vivere una grande avventura e diventare i paladini che combattono il male che si annida a Castelcorvo.
I Cavalieri di Castelcorvo: la profezia si avvera
Con i primi tre episodi della serie originale Disney+ – “La profezia”, “L’ora delle streghe” e “Il gioco misterioso” – , abbiamo tutte le informazioni necessarie per stabilire un contatto diretto con le premesse impostate e il tono della produzione. Ogni tassello viene mostrato senza accelerare i tempi, prima facendo la conoscenza dei quattro giovani protagonisti e, successivamente, inserendo i primi segni di minaccia incombente. L’idea alla base del progetto funziona: una profezia è pronta a trasformare i prescelti più impavidi in protettori di Castelcorvo. Per assumere questo importante ruolo, i personaggi dovranno risolvere enigmi ambientali e indovinelli via via più articolati e contorti; si tratta di un incipit convincente, che rivela subito le chiare intenzioni della serie.
L’obiettivo è divertire senza affidarsi allo spettacolo gratuito: gli attori di punta, alle loro prime interazioni su schermo, offrono una personalità vincente e un’intesa dignitosamente moderata. Lucrezia Santi e Fabio Bizzarro hanno il preciso compito di essere gli occhi dello spettatore, con reazioni credibili e comportamenti che non superino il limite del paradossale. Il rapporto che si va ad instaurare fra i due, fratelli nel titolo Disney+, serve per addentrarci nella dimensione favolistica che dovrà distendersi lungo il corso delle puntate. Scattanti, pieni di energia e divertiti sul set, legano con gli altri due interpreti Margherita Rebeggiani e Mario Luciani senza particolari pressioni.
I Cavalieri di Castelcorvo: una regia spenta, ma animata dallo spirito di avventura
La pecca più rilevante, ne I Cavalieri di Castelcorvo, la possiamo individuare in una direzione che manca di mordente, stando alle prime puntate rilasciate. Si nota il cambio netto di qualità delle riprese, specialmente quando si devono realizzare dei campi totali e inquadrare l’intero paese di Castelcorvo. Il fianco mostrato a livello di definizione viene sopperito dalla carica energica dei giovani attori e dall’originalità del soggetto, s se contestualizzato nel genere di appartenenza ed essendo una delle prime serie italiane in esclusiva per la piattaforma streaming. La magia non risiede tanto nell’effettistica e nei fondali, ma nelle prove di ingegno da superare e nella collaborazione fra i Cavalieri, che devono far fronte alla paura di imbattersi in una dimensione altra.
Per il momento si sta dando poco spazio alle Strie: streghe mangiatrici di ricordi, che distraggono i bambini più volubili e malleabili con l’intento di intrappolarli nell’Altrove. La serie Disney+ , tuttavia, mantiene i piedi saldi sulla terraferma, con dinamiche che non sfociano nello sfoggio di creatività dall’impatto visivo straordinario. La priorità è garantire una buona dose di divertimento con battute simpatiche, elementi scenici affascinanti da esplorare per interessarsi di più al background del paese degli esseri magici, e una durata contenuta di venti minuti ad episodio per una maggior fruibilità.