I Medici 2: recensione del finale di stagione
Una serie che funziona in ogni sua parte, che attrae così tanto gli spettatori da sembrare forse troppo breve nella sua durata.
L’odio genera l’odio. Lorenzo sii un uomo migliore. Fa del bene. Sii buono
26 aprile 1478. Durante il giorno di Pasqua si consumò una delle congiure più crudeli, volte all’annientamento del potere Mediceo su Firenze, la celebre Congiura dei Pazzi orchestrata dall’omonima famiglia, rivale dei signori della città. Tradimento e Consacrazione, i titoli degli ultimi due episodi de I Medici 2 (nota anche come I Medici 2 – Lorenzo il Magnifico) riassumono perfettamente ciò che dovevamo aspettarci dalla conclusione dei rapporti tra i Medici e i Pazzi, e dagli eventi che si scatenano in seguito al terribile avvenimento. Una seconda stagione composta da soli otto episodi, metà diretti da Jon Cassar (i primi quattro) e metà (gli ultimi quattro) da Jan Maria Michelini, che forse avremmo voluto fossero stati di più.
Otto episodi in cui abbiamo assistito all’ascesa di Lorenzo, alle sue amministrazioni, ai suoi affari, alle politiche matrimoniali tipiche della famiglia Medici, alle sue relazioni famigliari e al rapporto con l’ulteriore celebre famiglia di banchieri presente a quel tempo sul suolo fiorentino, i Pazzi. Scrittore, poeta, umanista, riusciamo solo a intravedere una parte della grandezza del protagonista di questa seconda stagione, che verrà indubbiamente esplorata con maggiore enfasi nel corso della stagione 3 attualmente in fase di produzione in Italia.
I Medici 2: una stagione che funziona in ogni sua parte
La stagione 2 ha debuttato con un pilot ricco di buone premesse, a partire dal riarrangiamento del main e opening theme cantato da Skin e composto da Paolo Buonvino, fino ad arrivare ai dettagli e all’accortezza poste nelle scenografie e alle buone performance del cast internazionale e nostrano. In Tradimento scopriamo in che modo la Famiglia Pazzi e alcuni complici organizzano la missione mirata all’omicidio in contemporanea di entrambi i fratelli Medici, Lorenzo e Giuliano, mentre Consacrazione presenta lo svolgimento e gli istanti immediatamente conseguenti alla Congiura.
Le premesse del pilot sono state ampiamente confermate dal season finale, chiudendo perfettamente un cerchio che in qualche modo si era già avviato con l’ultimo episodio della scorsa stagione, quando Lucrezia Tornabuoni annunciò di aspettare un figlio, che avrebbe chiamato Lorenzo. Se la prima stagione de I Medici peccava, però, di molte incongruenze e di una recitazione un po’ troppo rigida (esibita soprattutto dal protagonista Richard Madden), la stagione 2 è una vera e propria ventata d’aria fresca. Una serie che funziona in ogni sua parte, che attrae così tanto gli spettatori da sembrare forse troppo breve nella sua durata.
I Medici 2 è privo della “licenza poetica” per cui è stata criticata la prima stagione della serie
Ogni episodio tesse una trama di intrecci, alleanze, tradimenti volti ad accrescere gradualmente la tensione, che esplode inarrestabile nel season finale, regalando agli spettatori un episodio ricco di pathos e sentimenti contrastanti. Bene o male tutti noi conosciamo l’esito della Congiura, ma fino all’ultimo secondo speriamo che in qualche modo la finzione televisiva cambi le carte in tavola. Fortunatamente, I Medici – Lorenzo il Magnifico è privo di quella “licenza poetica” per cui spesso era stata criticata la prima stagione. Certamente è stata concessa qualche divagazione romanzata, ma è assolutamente nella norma e entro ogni limite, altrimenti che gusto ci sarebbe.
Sorprende l’azzeccato casting scelto per i vari personaggi che contribuiscono a rendere la stagione 2 un successo. Daniel Sharman (Lorenzo de’ Medici) non convinceva totalmente nel pilot, ma nel corso della stagione ha dimostrato di essere un buon Lorenzo il Magnifico, magnanimo, ma anche risoluto e protettivo quando si tratta di affari e famiglia. Il big villain della stagione, Jacopo Pazzi, è stato interpretato da Sean Bean, spesso “vittima” di varie prese in giro dei fan perché è solito interpretare numerosi personaggi che muoiono quasi all’inizio di ogni film/serie tv (Ned Stark ne Il Trono di Spade, Boromir ne Il Signore degli Anelli giusto per citarne un paio); ne I Medici almeno Sean Bean è riuscito a sopravvivere per un’intera stagione, dando il meglio col suo Jacopo. D’altronde Bean è perfetto nei ruoli da villain, li interpreta così bene – intensità di sguardi, sorriso beffardo e crudele, gestualità da cospirazioni e intrighi – che è davvero impossibile amarli o tentare di capire le loro azioni anche solo per un attimo.
In generale tutto il cast è stato selezionato veramente ad hoc, ma chi spicca, al di là di Sharman e Bean, sono indubbiamente Bradley James e Matteo Martari, rispettivamente nei panni di Giuliano de’Medici e Francesco Pazzi. James, maggiormente noto per aver interpretato Re Artù nella serie tv Merlin, si cala totalmente nelle vesti di Giuliano, prima libertino guidato soltanto dai piaceri per l’alcool e le donne e poi perdutamente innamorato della meravigliosa musa di Sandro Botticelli, Simonetta Vespucci. Giuliano dimostra di essere spesso più lungimirante del fratello Lorenzo e l’impetuosità mostrata da James riesce a trasmettere in modo ancora più intenso questi lati caratteriali del personaggio.
L’italiano Matteo Martari tiene testa a Sean Bean in quanto a interpretazione di un antagonista. Lui e Bean formano una coppia perfetta nei panni di Francesco e Jacopo Pazzi, mostrando una sorprendente alchimia. Se proprio vogliamo trovare una nota negativa, forse è stata un po’ troppo azzardata la scelta di Raoul Bova come Papa Sisto IV – probabilmente non ci credeva nemmeno lui fino in fondo.
I Medici – Lorenzo Il Magnifico è stata veramente una grande sorpresa, specialmente dopo le delusioni suscitate dalla prima stagione della serie. Siamo sicuri che anche la terza stagione – le riprese sono già iniziate – ci riserverà un’altra avventura entusiasmante.
La chiamerò Primavera, perché dopo la morte, torna la vita. Si rinasce.