Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio – recensione della docuserie Netflix

La recensione della docuserie che ripercorre con interviste e materiali inediti la tragica vicenda di Yara Gambirasio. Dal 16 luglio 2024 su Netflix.

L’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne promessa della ginnastica scomparsa da Brembate di Sopra, nel bergamasco, il 22 novembre del 2010 e trovata uccisa in un campo di Chignolo d’Isola ad alcuni km di distanza esattamente tre mesi dopo, per il quale è stato condannato nell’ottobre 2018 in via definitiva all’ergastolo l’operaio edile di Mapello, Massimo Bossetti, il cui movente sarebbe stato un’aggressione sessuale, ha assunto da subito una grande rilevanza mediatica, oltre che per la giovane età della vittima, anche per l’efferatezza del crimine e per diversi avvenimenti verificatisi nel corso delle indagini. Rilevanza, questa, che ha prodotto nel corso degli anni una letteratura giornalistica e audiovisiva piuttosto corposa nella quale hanno trovato posto libri d’inchiesta, podcast, film e serie tv. Ultima in ordine di tempo ad occuparsi della vicenda la docuserie Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio, disponibile dal 16 luglio 2024 su Netflix, la piattaforma statunitense che già nel 2021 aveva portato sui propri schermi la pellicola di Marco Tullio Giordana dal titolo Yara, anch’essa basata sulla cronaca degli eventi.

Alla base di Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio c’è un corposo lavoro di documentazione, una progressione degli eventi non lineare e una narrazione polifonica

Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio cinematographe.it

Alla notizia dell’uscita dello show, sviluppato e diretto da Gianluca Neri con la collaborazione in fase di scrittura di Carlo G. Gabardini ed Elena Grillone, ci si è subito chiesti cosa tale prodotto potesse aggiungere alle tante parole e immagini spese in questi anni. Non meno di due stagioni fa un’altra docuserie in due parti targata Discovery+, per la regia di Alessandro Galluzzi, Marina Loi e Flavia Triggiani, battezzata Sulle tracce dell’assassino. Il caso Yara, aveva ricostruito in maniera piuttosto accurata la vicenda in questione. Il modus operandi adottato dal team di SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano è anch’esso sostenuto da un corposo lavoro di documentazione iniziato nel 2017 (tra cui 60 faldoni contenenti 60.000 pagine di documenti, immagini, audio e video, con un totale di 118 minuti totali di reperti), da una progressione degli eventi non lineare e da una narrazione polifonica alla quale hanno partecipato voci diverse più o meno informate dei fatti tra esponenti delle forze dell’ordine che all’epoca presero parte alle indagini, carabinieri dei Ris di Parma, giornalisti di testate nazionali e locali che al tempo seguirono il caso, legali delle parti, criminologi e studiosi esperti di DNA.

La presenza di Massimo Bossetti è l’asso nella manica della docuserie

Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio cinematographe.it

Allora cosa Yara: oltre ogni ragionevole dubbio ha di diverso rispetto al materiale già in circolazione sull’argomento? Ebbene quel qualcosa è la presenza tra i nomi chiamati in causa del presunto carnefice, quel Bossetti che ancora oggi dal carcere di Bollate dove è detenuto si professa innocente. È lui al termine del secondo episodio a comparire davanti la macchina da presa per raccontare e raccontarsi nei restanti tre capitoli dei cinque totali che vanno a comporre lo show. Quindi è lui l’asso nella manica dagli autori, con le testimonianze sue e della moglie Marita Comi a rappresentare, oltre che una bomba a orologeria pronta a implodere sullo schermo, anche il principale motivo d’interesse nei confronti dello show. Per la prima volta, infatti, Bossetti ha la possibilità di esporre al pubblico la sua verità con un’intervista inedita che un tempo dal punto di vista giornalistico avrebbero considerato un vero e proprio scoop. Con la sua versione dei fatti la docuserie Netflix può ripercorrere le indagini e le controversie legate a quest’ultime anche da un’altra prospettiva: quella del “mostro”. Un prospettiva, questa, che nelle produzioni precedenti era venuta meno e che adesso consente allo spettatore di ascoltare anche la controparte. I frammenti della testimonianza di Bossetti vanno così a incastonarsi con quelli di chi ha deciso di schierarsi da una parte e dall’altra della barricata, restituendo una visione più completa e quanto più oggettiva possibile del e sul caso, dividendosi da colpevolisti, innocentisti e neutrali.

L’assenza tra gli intervistati di alcune figure chiave della vicenda si fa sentire e rende il contraddittorio parziale

Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio cinematographe.it

Ciononostante il contraddittorio viene comunque meno a causa dell’assenza nello show di alcune figure chiave della storia, a cominciare da quella della famiglia Gambirasio, della PM Letizia Ruggeri titolare delle indagini e di Ester Arzuffi, madre di Bossetti. La loro presenza è resa possibile e limitata ai soli materiali d’archivio e agli atti delle indagini e del processo. Manca dunque quel botta e risposta che avrebbe alzato ulteriormente l’asticella e di conseguenza il livello del dibattito.

Yara: oltre ogni ragionevole dubbio – valutazione e conclusione

netflix Il Caso Yara Oltre Ogni Ragionevole Dubbio cinematographe.it

Con la docuserie sviluppata e diretta da Gianluca Neri si torna a parlare nuovamente dell’omicidio di Yara Gambirasio, ma stavolta con la possibilità di assistere, seppur parzialmente a causa della mancanza tra le testimonianze di alcune figure chiave, a un contraddittorio. L’opportunità di ripercorrere la tragica vicenda della tredicenne di Brembate di Sopra attraverso più prospettive, compresa quella del presunto omicida Massimo Bossetti e di sua moglie, consente al pubblico di sentire più versioni e di esplorare con occhi diversi le indagini e le controversie legate a quest’ultime. Le interviste inedite, l’importante e accurato lavoro di documentazione, oltre alla capacità di ricostruire, restituire ed esporre con estrema chiarezza l’intricata vicenda, evidenziando anche i nodi irrisolti e i lati più controversi. Il ritmo del montaggio e la discreta confezione fotografica rendono la fruizione coinvolgente.         

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.6

Tags: Netflix