Il giardiniere: recensione della serie thriller di Netflix

La serie TV Netflix che piacerà agli amanti del thriller noir e ai fan di Álvaro Rico dai tempi di Elite!

Il Giardiniere è disponibile su Netflix dall’11 aprile 2025: una delle serie TV più attese – una produzione spagnola composta da sei puntate di circa 50-60 minuti che ha come protagonista Álvaro Rico, già conosciuto dal pubblico per aver interpretato Polo in un altro spettacolo (di successo): cioè Élite. Questo nuovo prodotto seriale diretto da Mikel Rueda e Rafa Montesinos, con la sceneggiatura curata da Miguel Sàez Carral (autore di Non una di meno), vanta anche un cast d’eccezione completamente spagnolo: accanto al protagonista Álvaro Rico (Élite, La caccia, Sagrada familia) che interpreta il personaggio di Elmer, ci sono Cecilia Suárez (Boston legal, Medium e Qualcuno deve morire) che recita nel ruolo della madre di Elmer e Catalina Sopelana (Prigione 77 e Sky rojo) nelle vesti di Violeta.

Il Giardiniere è la storia di un giovane killer segnato da un incidente che gli ha strappato la capacità di emozionarsi

Il protagonista è Elmer (Álvaro Rico), perseguitato da un passato oscuro e da un presente in cui è “prigioniero” di una madre manipolatrice, morbosa e opprimente. La China gestisce un’attività di giardinaggio che, per la verità, nasconde una crudele organizzazione criminale. Il cuore del plot è segnato dalla lotta interiore del protagonista, cresciuto dunque in un ambiente dominato dalla violenza e dalla crudeltà, e reso privo di emozioni a causa di un enigmatico incidente che ha subito quando aveva solo sei anni (che lo ha fatto diventare un ragazzo freddo, insensibile e imperturbabile). Infatti uccidere per quest’ultimo non ha mai costituito un problema fino a quando un nuovo incarico non cambia le cose: cioè quando a Elmer verrà chiesto di ammazzare Violeta, l’insegnante d’asilo. Questo preciso momento finirà per mettere sottosopra il suo mondo interiore. Quanto doveva essere un “compito” per certi versi identico agli altri provocherà il crollo dei suoi rapporti famigliari e non solo.

Amore, brutalità e redenzione nello show con Álvaro Rico

Il Giardiniere esplora il buio della violenza e lo splendore della liberazione, della redenzione, attraverso una storia con elementi di suspense e colpi di scena. “Un buon giardiniere non rivela i suoi segreti” afferma Elmer in una scena dello show che tra tensioni interne, segreti familiari e tranelli, si presenta come un thriller noir, in cui amore e morte si fondono ad hoc per tenere incollato allo schermo chi guarda. Peccato però che la serie tv non riesca a rendere credibile la sua love story centrale. È vero che i sentimenti di Elmer sono principalmente una proiezione e che lui è piuttosto innamorato dell’idea di quella donna, e non della persona reale, ma questo non giustifica uno script deludente perché avremmo voluto conoscere meglio il personaggio di Violeta. Nonostante i suoi punti deboli, complessivamente lo show intrattiene grazie alle performance principali di Rico e Suárez che almeno rendono un po’ più emozionante e luminosa la storia.

Il giardiniere: valutazione e conclusione

Il giardiniere porta sul piccolo schermo una storia prevedibile, con personaggi che non sono ben definiti, convincenti e autentici, e colpi di scena che rendono queste sei puntate un’esperienza di visione mediocre. Ciononostante la serie probabilmente vi piacerà se siete amanti del thriller noir o siete fan di Álvaro Rico sin dai tempi di Elite, o vi incuriosirà non per la storia d’amore rappresentata ma per la relazione disturbante tra madre e figlio, un rapporto che più di ogni altro aspetto vi condurrà – vostro malgrado- nel mondo interiore di un giovane killer senza emozioni la cui anima all’improvviso inizia ad accendersi d’amore!

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3

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