Il premio della vita: recensione della serie Apple Tv+
Il destino di una piccola e quieta cittadina viene rivoluzionato quando, dalla sera alla mattina, compare apparentemente dal niente una strana macchina (chiamata Morpho) nel modesto supermercato locale. Il premio della vita, serie tratta dall’omonimo romanzo di M.O. Walsh e disponibile su Apple TV+ dal 29 marzo 2023, racconta di come questo strano marchingegno scuote le vite degli abitanti del paese. Tra tutti merge Dusty, un uomo buono e mediocre, che all’alba del suo quarantesimo compleanno si scopre prigioniero di una vita tanto anonima quanto rassicurante, i cui unici scossoni sono dovuti a qualche voto basso rimediato dai suoi studenti.
Messo di fronte alla nuova macchina, Dusty decide di testarne il talento: rivelare a ogni cliente il suo vero potenziale. Tra chi si scopre mago e chi star del cinema, il nostro antieroe scopre di essere nato per mentire. Cosa fare quindi di questa informazione? Come rinnovare il rapporto con la sua famiglia e con i suoi studenti in base a questa inaspettata scoperta? O, forse, la macchina si è solamente sbagliata? In dieci episodi che compongono la prima stagione, Il premio della vita segue il percorso di Dusty che inizia a porsi domande per lui insolite e mettersi alla ricerca del vero senso della sua vita e della vera felicità. Al suo fianco, anche tutti gli altri abitanti della città riscoprono una nuova linfa vitale che li mette sulla pista di nuove ambizioni e scenari futuribili ben più grandi della loro attuale quotidianità.
Il premio della vita: una commedia dai toni surreali
Già vincitore di un Emmy Award, David West Read crea la trasposizione seriale del successo editoriale The Big Door Prize, disponibile sulla piattaforma streaming Apple TV+ con il titolo di Il premio della vita. Ad aiutarlo nella resa di questa commedia dai toni surreali ci sono gli interpreti principali, tra i quali vale la pena sottolineare Chris O’Dowd, che ricopre il ruolo del protagonista Dusty Hubbard, e Sammy Fourlas, che veste invece i panni di Jacob. Tra di loro le novità dettate dall’arrivo di Morpho si innestano su un rapporto pacifico anche se potenzialmente esplosivo: Dusty è chiamato a cambiare il ruolo di pigro insegnante alle prese con uno studente un po’ più svogliato degli altri, mentre Jacob ridefinisce il rapporto con la scuola e con la società in base a una nuova idea di uomo da diventare. Se entrambi incarnano di fatto l’immaginario di “maschi beta”, proprio loro sono i personaggi che più degli altri sono chiamati a dare vita a un rinnovamento della propria esistenza in chiave ambiziosa ma sempre realistica. Il premio della vita si compone di episodi di circa 35 minuti ciascuno, in cui i toni comici e ridanciani sono stemperati da un alone di mistero che incombe per tutta la durata della serie, avvicinando di volta in volta il racconto a una narrazione di genere che alterna fantascienza presa di coscienza di sé. Anche da un punto di vista cromatico, i confini tra le due tipologie di approccio sono piuttosto definiti, lasciando che la luce blu emanata da Morpho diventi sua prerogativa esclusiva, giustapponendosi ai colori dorati e pastello che invece contraddistinguono la statica quotidianità di Dusty e famiglia.
Il premio della vita: conclusione e valutazione
Il premio della vita è una serie divertente e non banale, la cui sceneggiatura riprende uno dei romanzi più creativi della letteratura americana degli ultimi anni. A sua disposizione, tutti gli altri elementi scenici, dalla regia alla fotografia, passando per la recitazione, formano una squadra coesa, pronta a dar vita a un racconto fedele allo spirito originario, che cerca di far emozionare mentre si riconsidera la propria (ineluttabile) staticità coeva.