Imma Tataranni – stagione 3: recensione della serie TV

Torna il sostituto procuratore più famoso d'Italia, con una straordinaria Vanessa Scalera

Imma Tataranni- Sostituto Procuratore è una serie italiana tratta dai libri di Mariolina Venezia, con protagonista il personaggio del titolo e ambientata a Matera.
La prima stagione è stata trasmessa nel 2019, riscuotendo un inaspettato successo con i suoi sei episodi; la seconda, con otto episodi, è invece del 2021 ed è stata divisa in due parti.

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Imma Tataranni – stagione 3: dove eravamo rimasti e dove siamo rimasti

La terza stagione è iniziata il 25 settembre 2023 con il primo episodio Lontano Dagli Occhi (diretto da Francesco Amato con soggetto della stessa Venezia, Pierpaolo Pirone e Salvatore De Mola, che insieme al regista ha firmato anche lo script originale), e avrà otto episodi divisi anche stavolta in due parti.
L’ultimo episodio della seconda stagione di Imma Tataranni (La Donna Che Perse la Testa) si era concluso con l’agguato a Saverio Romaniello (Cesare Bocci) e al maresciallo Ippazio Calogiuri (Alessio Lapice): se il primo è morto, il secondo è rimasto gravemente ferito e in coma.

Così lo troviamo in Lontano Dagli Occhi, con la Tataranni che lo va a trovare ogni giorno (con i sentimenti sempre più contrastanti per il ragazzo), mentre in procura ormai può contare solo sul volenteroso Capozza (Gianni Lillo) e su Diana (Barbara Ronchi).

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La figlia del sostituto procuratore, Valentina (Alice Azzariti), ha deciso intanto di andare a studiare Lingue Orientali a Napoli, seguendo il suo ragazzo Gabriele (Marcos Vinicius Piacentini) figlio del procuratore capo Alessandro Vitali (Carlo Buccirosso).

Tutto cambia…

Simo a metà del Novecento quando Tomasi di Lampedusa scrive Il Gattopardo consegnando alla storia una frase storica: tutto cambia perché tutto cambi. E cosa c’è di più attinente a questo motto eterno delle fiction Rai? Se Il Commissario Montalbano ha imperversato e dettato regole dal 1999 fino al 2021, con la sua chiusura (?) era rimasto un posto vuoto nel palinsesto Rai, nel cuore degli spettatori, nelle classifiche di ascolti tv: posto prontamente preso proprio dalla Tataranni, in punta di piedi prima e prepotentemente dopo.

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Che a ben vedere, anche se forse apparentemente possono sembrare due prodotti lontanissimi, sono più simili di quanto non si voglia far credere: entrambe fiction tratte da serie letterarie di successo in un traino che fa da circolo vizioso -il libro sponsorizza il film che sponsorizza il libro che sponsorizza il film… e così via-, entrambe con un protagonista istituzionale che però trasgredisce alle regole (Salvo) o al comune sentire (Imma) per avvicinarsi al sentire comune, entrambe ambientate nella provincia e non nella metropoli, con un occhio attentissimo al servizio pubblico di promozione del territorio; entrambe che camminano sul doppio binario detection e famiglia, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Una forza della natura: Imma Taranni o Vanessa Scalera?

Certo, nessuna delle due è un prodotto tirato via, anzi sono due serie non solo a fortissima tenuta ma anche scritte benissimo e recitate meglio: ma ugualmente al Commissario Montalbano, che non sarebbe diventato il fenomeno che è stato senza l’apporto di Luca Zingaretti (che in qualche modo ha riscritto con la sua fisicità e il suo colore caratteriale il personaggio), Imma Tataranni è quello che è quasi solo grazie a Vanessa Scalera.

Che come il suo “predecessore” scrive sopra il personaggio di Mariolina Venezia -la quale notoriamente non ha mai fatto mistero di non aver particolarmente gradito la scelta dell’attrice, dal punto di vista estetico- seguendo la sua sensibilità, le dona spessore umano, riesce a metterla al centro di una sorta di uragano narrativo incredibilmente affascinante.

E non che gli altri interpreti siano di meno: dalla Ronchi a Massimiliano Gallo, da Bucirosso a Lapice fino alle numerose guest star, tutti recitano in punta di piedi ma con incredibile aderenza, finendo per costruire un ritratto unico e coerente del racconto, che si colora ormai con la solita, efficacissima fotografia di una Matera mai così luminosa e insieme oscura.

E questo senza che le trame siano mai banali o la scrittura meno che taglientissima: la terza stagione di Imma Tataranni conferma le doti delle prime due, e riesce a mantenere la tradizione di una sceneggiatura brillante senza ripetersi. Anzi, Lontano Dagli Occhi riesce a rendere evidente una elle caratteristiche più sorprendenti e insieme vincenti della fiction, ovvero quel suo centrare un tema e portarlo avanti con intelligenza, però declinandolo sia dal punto di vista umano e caratteriale, sia da quello della detection poliziesca, riuscendo a dire cose profonde e interessanti in entrambi i casi, restituendo una serie che sa mantenersi fresca pur coinvolgendo il pubblico vastissimo della prima serata di RaiUno.

Imma Taranni – stagione 3: valutazione e conclusione

La terza stagione di Imma Tataranni sembra allora essere maturata sulla sicurezza e consapevolezza, perfettamente sicura del suo potenziale narrativo ed emotivo: perdipiù accelerando sempre di più sulla protagonista, che se all’inizio era incerta sulla sua sgradevolezza, ora (sempre con la complicità eccellente della Scalera) affretta il passo e non ha timore di mostrarsi a volte incattivita a volte innamorata, spesso insicura e sempre arrabbiata, in modi e maniere come difficilmente un personaggio mainstream ha avuto il coraggio di essere. E il merito è sicuramente del connubio tra regista (Amato, che sul grande schermo ha domato Toni Servillo in Lasciati Andare del 2017, ma anche abbondato con la melassa sentimentale -vedi 18 Regali del 2020- ma sempre con piglio severo) e sceneggiatore (De Mola, che si è distinto nelle migliori serie poliziesche, da Distretto di Polizia allo stesso Montalbano, da Nel Nome Del Male di Infascelli a Vincenzo Malinconico), come unire cuore e cervello, durezza da thriller e sensibilità da commedia famigliare.

Insomma, tutte le premesse per una stagione che potrebbe diventare la migliore delle tre.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2

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