In difesa di Jacob: recensione dei primi tre episodi della serie di Apple Tv+
In difesa di Jacob, la storia di una famiglia pronta a tutto pur di difendere il figlio da una pesante accusa
Pur non essendo presente da molto tempo la nuova piattaforma streaming Apple Tv+ ha già dato prova di saperci conquistare con titoli molto interessanti, tra cui l’ultimo, In difesa di Jacob, reso disponibile il 24 aprile 2020.
Mettendo insieme dramma familiare e vicenda crime, questa miniserie britannica in otto puntate mira a incuriosire, a coinvolgere e a commuovere, con una storia che è personale e umana prima ancora che giudiziaria. Ecco la nostra recensione dei primi tre episodi!
In difesa di Jacob: una lotta disperata e sfaccettata per la difesa della famiglia
Trasposizione seriale del romanzo scritto da William Landay, In difesa di Jacob sembra essere la risposta di Apple a serie drama distribuite da Netflix come When They See Us e Unbelievable, pur non ispirandosi direttamente a una vicenda giudiziaria davvero avvenuta.
Dopo l’accusa di omicidio mossa contro il figlio Jacob (Jaeden Martell), l’ex assistente procuratore distrettuale Andrew Barber (Chris Evans) cerca di portare chiarezza nella vicenda per difendere il ragazzo, che si dichiara innocente.
L’immagine creata dalla sceneggiatura di Mark Bomback è quella di una famiglia felice ed equilibrata, un ambiente sereno nel quale sarebbe impensabile un’intrusione tanto drammatica. Da un giorno all’altro però la vita apparentemente perfetta dei Barber viene distrutta dall’uccisione di un compagno di classe di Jacob, per il quale il ragazzo viene sospettato. Sarà compito dei genitori fare in modo che la verità venga a galla, contro un’opinione comune che crede alla colpevolezza di Jacob e una magistratura che non molla la presa sul ragazzo.
La vicenda è simile a molte altre già raccontate da numerose serie tv e film, ma alla mancanza di una vera e propria innovazione contribuisce la componente umana, che sposta il caso su un piano più emozionale. Sono gli stessi dettagli tecnici a strutturare la serie come un prodotto sensibile, capace di donare spessore alla tematica principale e di accogliere anche spunti secondari: la vicenda giudiziaria di Jacob non è infatti solo la storia di un omicidio da risolvere, ma anche del dramma di una famiglia che desidera credere fermamente nell’innocenza di un suo membro, del mistero che aleggia attorno a un giovane protagonista non sempre difficile da interpretare e di un contesto scolastico talvolta ostile, fatto di allusioni, voci, pregiudizi e segreti.
In difesa di Jacob: le sfaccettature di una vicenda personale, prima che giudiziaria
Chris Evans, In difesa di Jacob
Sebbene lo scopo finale della visione di In difesa di Jacob non possa che essere lo svelamento della verità, la serie si compone di elementi che vanno oltre a questo intento, per coinvolgere lo spettatore su più piani diversi. Siamo di fronte a una storia intensa, nella quale ogni elemento sembra essere importante ai fini del caso.
I primi tre episodi non ci permettono di capire se Jacob sia innocente o colpevole, sappiamo solo che si professa estraneo ai fatti, ma eventi, contraddizioni e situazioni scomode fanno sì che la sua esperienza sia ambigua. Risulta però inevitabile che a prescindere dalla risoluzione positiva o negativa del caso gli equilibri famigliari siano ormai distrutti, elemento chiave e vero motore emotivo e narrativo della serie.
A sottolineare questa drastica riflessione è una regia lenta, che si prende tutto il tempo necessario per costruire e poi distruggere una situazione di serenità, le valide interpretazione di Chris Evans, Michelle Dockery e Jaeden Martell e una scelta sonora che alimenta l’ansia e diffonde un senso di minaccia.
Come avviene in ogni vicenda giudiziaria dal forte impatto sulla comunità, In difesa di Jacob è anche la testimonianza di quanto i media e l’opinione comune possano fare la differenza e influenzare il modo in cui un individuo può essere percepito.
La serie ha saputo dar prova nei suoi primi tre episodi di una buona gestione dei ritmi e dei toni. La suspense non manca, così come il desiderio di svelare fino a che punto il giovane Jacob è coinvolto nei fatti narrati. Non resta che attendere col fiato sospeso le prossime puntate, distribuite da Apple Tv +, per scoprire la verità.