James May – Il nostro agente in Italia: recensione della serie Prime Video
James May si lascia alle spalle la Terra del Sol Levante per andare alla ricerca della "bella vita" in Italia
James May ritorna dopo una pausa di due anni sulla piattaforma Prime Video (dal 15 luglio 2022) con il suo programma di viaggi. Dopo aver esplorato ogni angolo del Giappone, May si dedica al Bel Paese alla ricerca della “dolce vita” con lo speciale James May – Il nostro agente in Italia. James May lascia ancora una volta l’Inghilterra per raggiungere la Sicilia, la prima tappa del suo viaggio in Italia. Da qui parte la sua odissea di 12 settimane che lo porterà a risalire lo Stivale visitando la città sotterranea di Napoli, combattendo nell’arena dei gladiatori all’ombra del Colosseo, immergendosi nel Rinascimento a Firenze, visitando il porto di Genova tra enormi navi e container, facendo shopping a Milano, solcando i canali di Venezia e perdendosi nel fascino delle Dolomiti. La simpatia e il fascino inglese di James May non deludono neanche in questa stagione.
Gli scenari, gli approfondimenti e le gite turistiche di May non sono assolutamente scontate e, nonostante l’Italia possa apparire come una meta decisamente meno appetibile rispetto al Giappone sotto i nostri occhi, guardare il nostro Paese e le nostre tradizioni dal punto di vista di una delle personalità che hanno reso grande Top Gear è davvero impagabile. L’effetto documentario è ridotto al minimo con le spiegazioni delle varie attrazioni turistiche e non filtrate attraverso le parole di James May, il quale si rivela più che un presentatore un vero e proprio compagno di viaggio. I vari scambi di battute con il regista, la produzione e lo staff tecnico del documentario aggiunge un elemento di schiettezza e originalità che porta a pensare che non ci sia un vero e proprio copione ma che tutto sia il frutto del momento presente.
L’Italia secondo James May
Alcune volte, tuttavia, viene donato più spazio ad alcuni momenti a discapito di altri, creando uno sbilanciamento tra una situazione e l’altra. Alcuni approfondimenti, ad esempio la scalata dell’Etna, avrebbero meritato un maggiore minutaggio. Ciononostante, lo stesso James May riconosce a volte queste lacune, ironizzando con il suo impeccabile umorismo. Alcuni incidenti di percorso sono inevitabili in programmi di viaggio di questo tipo ed è impossibile programmare ogni attività nei minimi dettagli. A bordo della sua Panda, May riesce a entrare nella cultura italiana prendendo le distanze, per la maggior parte, dai luoghi comuni del Bel Paese.
May non esplora solo il lato artistico dell’Italia: anche il lato tecnologico viene spesso analizzato. E è così che May porta lo spettatore in luoghi come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in Abruzzo e a Maranello, dove il presentatore inglese ha avuto modo di guidare una Ferrari Roma nel circuito di Fiorano. La fotografia e la regia non presentano caratteristiche particolarmente originali, optando per uno stile classico. Il comparto sonoro presenta invece molte canzoni tradizionali per immergere lo spettatore in un’atmosfera completamente italiana. In conclusione, James May – Il nostro agente in Italia si rivela un ottimo seguito al suo predecessore ambientato in Giappone. Forse per gli italiani sarebbe stato più interessante esplorare le tradizioni di un paese lontano ed esotico come il Giappone. Nonostante ciò il punto di vista di James May si rivela interessante e unico anche per gli italiani stessi. Ancora una volta May regala un viaggio istruttivo e divertente all’insegna della cultura e della tradizione.