Kakegurui Twin: recensione della serie anime Netflix

Il prequel dell'anime non riesce a brillare di una luce propria, ricalcando troppo la narrazione della prima stagione.

Kakegurui ritorna su Netflix con un prequel che vede come protagonista Mary Saotome, uno dei personaggi principali della serie tratta dal manga di Homura Kawamoto. Un anno prima della comparsa di Yumeko Jabami, protagonista della serie originale, Kakegurui Twin segue l’ascesa di Mary Saotome nella gerarchia della Hyakkaou Academy. In questo liceo, il prestigio sociale non è determinato dallo sport o dallo studio, ma dalla propria abilità nel gioco d’azzardo. Dopo le lezioni, le aule scolastiche si trasformano in luoghi di perdizione e bische clandestine dove prendono luoghi giochi d’azzardo come poker, black jack e roulette dalle poste in gioco che spaziano dai milioni di yen alla schiavitù. I perdenti che non possono ripagare i debiti dopo il gioco al Consiglio Studentesco diventano “animali domestici”: schiavi senza alcun diritto sociale che subiscono umiliazioni emotive, psicologiche e, a volte, sessuali.

Kakegurui Twin: un prequel che manca di originalità

Kakegurui Twin cinematographe.it

In questo cupo scenario, Mary Saotome, una studentessa del primo anno, fa amicizia con Tsuzura Hanatemari, un “animale domestico” emarginata da tutti proprio per essere in debito con il Consiglio Studentesco. L’obiettivo di Mary sarà quello di liberare Tsuzura dal rango di “animale” ripagando il suo debito e farsi strada nel complesso quanto affascinante mondo del gioco d’azzardo della Hyakkaou Academy. La trama è quasi la stessa della prima stagione di Kakegurui ma con una protagonista differente. La scalata al potere di Saotome assomiglia molto a quella di Yumeko. Per i fan di lunga data questo potrebbe essere un punto a sfavore, considerando che il prequel non aggiunge molto all’universo narrativo di Kakegurui. Tuttavia, Kakegurui Twin riesce a distanziarsi dalla controparte originale grazie agli splendidi quanto originali giochi d’azzardo, la vera anima della serie. Nell’arco di tutti e sei gli episodi, Mary Saotome dovrà utilizzare il suo ingegno in situazioni disperate.

Esattamente come Kakegurui, i disegni e le animazioni sono una gioia per gli occhi. La colonna sonora si distingue ancora una volta con le melodie jazz che hanno reso famosa la prima stagione. L’opening dell’anime tuttavia non regge il paragone con le due sigle di apertura dell’anime sia dal punto di vista della realizzazione grafica che per la parte sonora. La caratterizzazione dei personaggi è piuttosto approssimativa con la sola eccezione di Mary Saotome, la quale, in ogni caso, viene presentata in un modo completamente diverso dalla prima stagione snaturando troppo le azioni per cui è stata resa nota nella serie originale. Uno dei fulcri su cui Kakegurui fa leva è la natura ossessiva per il gioco d’azzardo mista a una componente sessuale perversa e ai limiti della decenza. Tutto ciò viene a mancare in Kakegurui Twin, in cui non si ha una reale percezione dell’enorme pericolo in cui i personaggi principali possono incorrere ad ogni gioco.

La forte espressività, le pulsioni dei personaggi esacerbati dai primi piani di Kakegurui non sono presenti nel prequel se non in poche eccezioni. Nonostante Kakegurui Twin sembra essere pensato come una versione più leggera della controparte originale, vengono a mancare i temi del capitalismo e del valore umano rispetto al denaro che hanno reso le prime due stagioni piccoli diamanti nel vasto panorama degli anime. Un prequel che forse non era necessario ma che, sicuramente, farà felice più di un fan che aspetta ormai da troppo di perdersi nei lunghi corridoi della Hyakkaou Academy.

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Regia - 0
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 4.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.4

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