La creatura di Gyeongseong: recensione della serie TV Netflix
Una creatura mostruosa, la guerra e l'amore sono gli ingredienti principali di questa storia ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tra i contenuti seriali proposti da Netflix trovate la sfarzosa serie tv sudcoreana La creatura di Gyeongseong, period horror creato da Kang Eun-kyung e Chung Dong-yoon, e interpretato dai magnetici Park Seo-jun e Han So-hee. Una creatura mostruosa, la guerra e l’amore sono gli ingredienti principali di questa storia che si basa anche su tecnologie fantascientifiche, ambientata in Corea durante la Seconda Guerra Mondiale (al termine dell’occupazione del Giappone Imperiale durata ben trentacinque anni). Lo spettacolo si snoda in dieci episodi e la prima parte dello show è già disponibile sulla piattaforma streaming dal 22 dicembre 2023, mentre il secondo blocco di puntate sarà visibile dal 5 gennaio 2024.
La creatura di Gyeongseong – Nella trama un imprenditore e una detective affrontano insieme una creatura nata dall’avidità umana
La creatura di Gyeongseong inizia con una lunga scena d’apertura molto violenta e inquietante, disseminata di cadaveri e sangue, che si conclude con l’arresto dei ribelli (in un’operazione per non lasciare traccia). A Gyeongseong (nell’odierna Seul), siamo nella primavera del 1945. La Corea del sud è occupata da un Giappone sull’orlo della sconfitta militare, le cui violente milizie reprimono sanguinariamente i sudcoreani che manifestano in nome dell’indipendentismo. L’affascinante Jang Tae-sang (Park Seo-jun) è uno degli uomini più potenti e benestanti della città, è il proprietario di un rinomato banco dei pegni, ma è anche considerato l’uomo più informato sul conto di qualsiasi abitante. Per questa sua fama viene incaricato, senza avere alternativa, dal commissario di polizia per ritrovare una cortigiana scomparsa, ma per portare a termine questa missione avrà tempo fino alla caduta di tutti i fiori di ciliegio. La camera segue poi l’arrivo in città di una misteriosa donna, una detective che inizia a seguire il protagonista. Sin dal primo episodio chi guarda si troverà di fronte ad un’alternarsi di sequenze impressionanti, a poche scene rilassanti, e a momenti tipici dei k-drama a cui le produzioni della penisola asiatica ci hanno ormai abituato.
Una storia spaventosa con due protagonisti tipici del k-drama romantico
La creatura di Gyeongseong è un’opera ricca di personaggi radicati nel loro tempo, in una Corea del sud dove si cercava sostanzialmente di sopravvivere. Il period drama infatti fa da sfondo ad una narrazione che procede su più linee parallele. Da un lato Chung Dong-yoon riprende le atrocità che circondano la città, con le morti macchiate del sangue di chi, dall’alto delle sue cariche, compie delle inquietanti operazioni in nome del potere. Dall’altro gli elementi del mistery con detective privati che si inseriscono in un plot tipico della soap opera sudcoreana, con qualche spruzzata persino comica. Nella trama spaventosa della serie tv ci sono le due forze che muovono l’umanità. E la battaglia fra il bene e il male pervade le strade della città ormai in preda alla confusione, i cui abitanti sono all’oscuro delle cose orribili che stanno avvenendo all’interno dell’ospedale Ongseong.
La creatura di Gyeongseong: valutazione e conclusione
La creatura di Gyeongseong si fa guardare per una splendida fotografia dai toni autunnali. I due attori, Park Seo-jun e Han So-hee, sono immersi anche in una sfarzosa scenografia ma nel complesso lo spettacolo non ci ha stupito per autenticità, inizia con un ritmo lento e scelto per far studiare al pubblico i due protagonisti -Tae-sang e Chae-ok – che interpretano esattamente i ruoli tipici del k-drama romantico (ovvero un uomo e una donna inizialmente inaccostabili ma destinati ad innamorarsi) in una storia troppo angosciosa e spaventosa che potrà non piacere a tanti.