La ragazza di neve – stagione 2: recensione della serie TV Netflix

Un nuovo scottante caso e altre sconvolgenti verità nella seconda tesissima stagione della serie spagnola tratta dai romanzi di Javier Castillo. Dal 31 gennaio 2025 su Netflix.

Due anni fa un po’ in sordina e senza annunci in pompa magna usciva su Netflix quella che si può considerare senza dubbio alcuno una delle migliori serie crime made in Spagna tra quelle targate grande N. Stiamo parlando de La ragazza di neve, lo show che David Ulloa e Laura Alvea hanno tratto dall’omonimo romanzo di Javier Castillo che ha letteralmente folgorato tanto gli addetti ai lavori quanto gli abbonati alla piattaforma a stelle e strisce. Gli stessi che non potranno non amare e appassionarsi a una seconda stagione altrettanto riuscita, rilasciata dal broadcaster il 31 gennaio 2025. Nei sei episodi da 48 minuti circa cadauno che la vanno a comporre, gli autori riallacciano i fili del discorso dando seguito agli eventi narrati nel primo capitolo, affidandosi alle pagine del secondo libro della collection firmato dallo scrittore spagnolo dal titolo Il gioco dell’anima, anch’esso diventato un best-seller dentro e fuori dai confini nazionali, con una vicenda ambientata tre anni dopo gli accadimenti della pubblicazione precedente.

Nella seconda stagione de La ragazza di neve si indaga sul misterioso caso di una ragazza morta crocifissa, la cui vicenda sembra essere collegata a quella di una adolescente scomparsa nel nulla diversi anni prima

La ragazza di neve - Stagione 2 cinematographe.it

Per chi avesse bisogno di un ripasso, il capitolo iniziale raccontava il caso di Amaya, una bambina scomparsa da Malaga durante la sfilata dei Re Magi. A occuparsene oltre alla polizia anche l’allora apprendista giornalista e scrittrice Miren Rojo, vittima a sua volta di uno stupro da parte di una o più figure mai identificate che aveva raccontato nelle pagine di un libro. Adesso la protagonista si trova a indagare su una scuola d’élite che sembra essere al centro della scomparsa e dell’omicidio di due ragazze. Lo farà insieme a Jaime, un reporter investigativo che arriva al giornale Sur in fuga dal suo passato e cercando di recuperare la reputazione perduta. Miren riceverà una lettera misteriosa che contiene un invito molto particolare: “Vuoi giocare?”. Si tratta dell’inizio di un incubo in cui la giornalista entrerà e dovrà lottare per uscire. Il tutto mentre indaga sul misterioso caso di una ragazza, morta crocifissa la cui vicenda sembra essere collegata a quella di una adolescente scomparsa nel nulla diversi anni prima.

La seconda stagione de La ragazza della neve alza ulteriormente l’asticella con un plot fatto d’intrecci ben riusciti e di colpi di scena piazzati a dovere

La ragazza di neve - Stagione 2 cinematographe.it

Il modus operandi della matrice e della sua trasposizione resta dunque lo stessa, con l’inchiesta giornalistica che scorre in parallelo alle indagini condotte dalla polizia, che finiscono inevitabilmente con l’intrecciarsi quando le rispettive piste portano allo sconvolgente epilogo. Ciò consente al fruitore di apprendere da entrambe le parti indizi, tasselli e prove che avvicineranno sempre di più le figure coinvolte e il pubblico alla risoluzione del caso e alla scoperta della verità che si cela dietro, ma anche di mettere ulteriormente a fuoco alcuni dettagli del tragico passato di Miren, segnato da quella violenza sessuale che le aveva sconvolto l’esistenza. La suddetta architettura narrativa e drammaturgica, pur nella sua classicità, permette alla concatenazione delle linee mistery, crime e poliziesche, attraverso la quale la scrittura tesse i tesissimi filamenti del racconto, di tenere sempre alta l’attenzione del pubblico, il livello di coinvolgimento e anche di proporre spunti riflessivi interessanti e potenti. Sta qui il segreto del successo dello show e al contempo la base solida sulla quale si regge l’efficienza e la riuscita anche in questa seconda stagione che alza ulteriormente l’asticella con un plot fatto d’intrecci ben riusciti e di colpi di scena piazzati a dovere, a cominciare da quella di inaugurarla con la drammatica e spiazzante uscita di scena di uno dei personaggi principali.

La seconda stagione parte con il botto, innescando un meccanismo a orologeria scandito da un ritmo incalzante che non darà respiro allo spettatore

La ragazza di neve - Stagione 2 cinematographe.it

Il gioco dell’anima parte dunque con il botto, innescando un meccanismo a orologeria scandito da un ritmo incalzante che non darà respiro allo spettatore, stretto anch’esso nella morsa di una narrazione fitta come una ragnatela nel senso letterale del termine quando si entrerà nelle maglie oscure del dark web e di un gioco macabro. Ma non aggiungiamo altro per evitare spoiler, ma aspettatevi un valzer di misteri, segreti, bugie e personaggi complessi, a partire dalla protagonista, come e di più della season one. Nei panni di Miren troviamo nuovamente una convincente Milena Smit, vista nel frattempo in tutto il suo talento in Il buco 2, qui alle prese con un profilo ancora più oscuro, lacerato e tormentato rispetto a quello che avevamo avuto modo di conoscere due anni or sono. Al suo fianco una new entry, interpretata in maniera altrettanto convincente da Miki Esparbé, che si unisce al cast nei panni di Jaime, un personaggio che non appare nemmeno nei romanzi. Una modifica che come il cambio di location da New York a Malaga rispetto alla matrice originale risulta essere funzionale e non un tradimento eccessivo. Il suo arrivo aumenta se vuoi le similitudini con la serie Regina Rossa, dove i protagonisti sono un uomo e una donna che non hanno nulla a che fare l’uno con l’altra, ma che finiscono per essere la coppia perfetta per risolvere il caso. Paragoni a nostro avvivo fini a se stessi visto che quello del duo agli antipodi è un archetipo che affonda le radice nella notte dei tempi della letteratura di genere chiamata in causa. Bravi gli autori a sfruttarlo nel migliori dei modi, aumentandone il peso specifico con una scrittura e una regia sempre attente e sofisticate, capaci di alzare e abbassare costantemente la suspence raggiungendo dei picchi con dei cliffhanger sapientemente collocati al termine di ciascun episodio, che ribaltano ogni volta le aspettative del pubblico.   

La ragazza di neve – Stagione 2: valutazione e conclusione

La ragazza di neve - Stagione 2 cinematographe.it

Con Il gioco dell’anima, sequel della serie crime La ragazza di neve, tornano le pericolose inchieste giornalistiche di Miren Rojo in una seconda stagione ancora più torbida, oscura e violenta. Stavolta l’azione si sposta nell’oscuro e malato mondo del dark web, laddove si intrecciano i destini delle vittime di turno, segreti inquietanti ed emergono dettagli sul doloroso passato della protagonista. Come il capitolo iniziale, anche il successivo ha potuto contare su una base mistery solida data dalle pagine dei romanzi di Javier Castillo, oltre che sull’efficacia del lavoro davanti e dietro la macchina da presa. Teso come una corda di violino, lo show spagnolo offre allo spettatore di turno un nuovo vorticoso giro sulle giostre dalle quali non sarà facile scendere.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4.5

4

Tags: Netflix