La Ruota del Tempo – Stagione 3: recensione della serie TV Prime Video
Nella terza stagione dello show la battaglia tra luci e ombre si intensifica, con i villain più fenomenali di sempre!
Il comandamento della terza stagione di La Ruota del Tempo è combattere l’Ombra usando l’arma più potente a disposizione dei seguaci della Luce: e cioè l’umile ragazzo di campagna Rand al’ Thor (Josha Stradowski) che è la reincarnazione del Drago Rinato (l’unico in grado di fermare gli attacchi dell’Oscuro, una pericolosa figura della storia che però è destinata a salvare il mondo o a distruggerlo). Già le premesse dello spettacolo di genere fantasy tratto dalla saga di romanzi di Robert Jordan – i cui primi tre episodi sugli otto complessivi sono disponibili dal 13 marzo 2025 su Prime Video – annunciano una battaglia epica.
La Ruota del Tempo – Stagione 3: lo spettacolo inizia con una fenomenale sequenza d’azione confacente a un finale

Questo ciclo di episodi si basa principalmente sul quarto libro della saga di Robert Jordan, L’ascesa dell’ombra (The Shadow Rising), e le sue nuove puntate conducono chi guarda nelle distese del Deserto Aiel, nella pericolosa e affascinante città portuale di Tanchico e nell’antica città proibita di Rhuidean. Il pilot esplode in maniera insolita e sorprendente, con una fenomenale, epica sequenza d’apertura action piena di colpi di scena che di solito vediamo in un finale. Alla riunione del Consiglio indetta dal Seggio di Amyrlin per smascherare Liandrin Guirale e l’Ajah Rossa come Amiche del Tenebroso, la situazione si capovolge quando le Aes Sedai dell’Ajah Nera che hanno giurato segretamente fedeltà al Male rivelano il loro vero volto e fanno esplodere una battaglia feroce che rivoluziona le carte in tavola. La scena iniziale attiva nuovi scontri violenti, ambientati in luoghi tenebrosi che insieme ai costumi forniscono la base per l’aspetto visivo della serie tv, influenzandone il tono e contribuendo in maniera significativa al modo in cui il pubblico riceve la storia, diventando in questo caso parte integrante della narrazione stessa. Si rappresenta un’ascesa dell’ombra tutta puntata sulla forza e il dinamismo della fotografia che scommette sulle tonalità rossastre ( il rosso è il colore del sangue e del pericolo) e grigiastre (il colore delle ceneri, che simboleggia qui anche l’ambivalenza degli Uomini Grigi, i Senz’anima- piccolissimo gruppo di Amici delle Tenebre ne La Ruota del Tempo – di entrambi i sessi).
La battaglia contro L’Ombra si intensifica con i villain più terrificanti di sempre

La prima e la seconda stagione si erano focalizzate soprattutto sul viaggio di Rand e sulla battaglia contro l’Oscuro; anche in questa terza prosegue il viaggio di Rand, ma adesso troviamo i villain davvero in prima linea, più pericolosi e influenti, ma soprattutto più convincenti come presenze terrificanti. Nel frattempo, i conflitti interni tra le Aes Sedai e le mosse calcolate dei Reietti contribuiscono a creare un’atmosfera di disastro imminente. Questa nuova stagione eccelle nel raccontare che i veri pericoli non risiedono solo nella guerra, ma nelle bugie e nei tranelli che sopraggiungono a porte chiuse. La cura della fotografia e dei costumi è senza dubbio apprezzabile quanto le riprese dei vasti paesaggi e le inquadrature ampie scelte per immergerci nell’imponenza del mondo di La Ruota del Tempo, enfatizzandone momenti critici e bellezza. Tuttavia, continuiamo a registrare anche uno stile di recitazione non totalmente convincente e la presenza di impedimenti tecnici che non sono stati perfezionati. Gli effetti visivi non sono affatto originali (ma in un fantasy non è proprio l’insieme di tecniche e strumenti a permettere di creare ambientazioni surreali e creature mai viste prima?). Lo show presenta anche altri nei come una recitazione “massimalista” del cast e uno stile alquanto discutibile, una Rosamund Pike che in alcune scene appare davvero spenta e un personaggio come Rand (nientedimeno che il leggendario Drago Rinato) che incrocia le braccia come una star di Hollywood seduta nel suo salotto!
La Ruota del Tempo – Stagione 3: valutazione e conclusione
La storia della terza stagione di La Ruota del Tempo rende lo spettacolo più affascinante anche se alcune sottotrame potrebbero essere difficili da seguire quanto i dialoghi serrati. I nuovi episodi esplorano i complotti politici e ne espandono il mondo fantastico, ponendo in prima linea i villan più spaventosi. Migliora complessivamente la curiosità dello spettatore per questa stagione che è soddisfacente per ciò che concerne la complessità narrativa ma che ancora non riesce a distinguersi (con l’eccezione di un giocatore d’azzardo dannatamente bello -Stradowski ) per qualità tecniche o per le performance attoriali.