La tregua – Stagione 2: recensione della serie tv Netflix
La recensione della seconda stagione de La tregua, serie tv con Yoann Blanc, Guillaume Kerbush e Anne Coesens, disponibile su Netflix dal 9 febbraio 2019.
La tregua (La trêve) è una serie tv belga diretta da Matthieu Donck con Yoann Blanc, Guillaume Kerbush e Anne Coesens. La seconda stagione de La Tregua, disponibile su Netflix dal 9 febbraio 2019, ci porta in un piccolo villaggio immaginario delle Ardenne, Musso, un paese freddo e inquietante. La serie poliziesca belga, ideata da Stéphane Bergmans, Benjamin d’Aoust e Matthieu Donck, torna con nuovi casi e nuovi sospetti a sconvolgere la vita dell’investigatore Yoann Peeters.
La tregua: dove eravamo rimasti?
Dopo il tragico esito del caso Driss Assani (nella prima stagione), Yoann Peeters si è trasferito a 30 km da Heiderfeld e ha cercato di rifarsi una vita lontano dalla polizia come professore di criminologia. Ma il passato bussa feroce alla porta di Yoann: Jasmina Orban, la sua ex psicologa, lo coinvolge in un nuovo caso.
La dottoressa Orban, psichiatra di Yoann Peeters, segue un nuovo paziente: Dany Bastin, un paziente di 27 anni. Dany Bastien è un giovane problematico appena uscito di prigione, che viene nuovamente accusato di aver ucciso una donna: si tratta di Madame Du Tilleul, una signora per cui aveva lavorato per qualche settimana come giardiniere. Dany nega tutto, ma i poliziotti non gli credono. Jasmina Orban, credendo che dietro questo caso si celi una macchinazione oscura, chiede aiuto all’unica persona che può aiutarla davvero: Yoann Peeters.
Ma Yoann non è più un investigatore e aveva giurato che non avrebbe mai più investigato. Dopo qualche riluttanza Yoann si mette in gioco nuovamente e unisce le forze con la sua ex psichiatra per un’indagine fitta e ombrosa che riaccenderà ricordi dolorosi, quattro anni dopo essere stato portato alle porte della follia.
L’ombra dei fantasmi del passato nella seconda stagione de La tregua
La tregua ci porta ancora una volta nella vita del poliziotto antieroe Peeters, in apparenza un uomo nuovo, lontano dalla vita tempestosa di Heiderfeld. Ma i fantasmi del suo passato sembrano non volerlo abbandonare mai del tutto. Questa seconda stagione è ambientata nel villaggio immaginario di Musso ma i personaggi principali, e gli intrighi, sono invariati: in tal modo La tregua continua l’opera di duplice narrazione che ha sviluppato nella prima serie. Da un lato c’è una trama universale che offre una riflessione sull’uomo, il male e le circostanze in cui si sviluppa e dall’altro c’è lo sfondo, lo scenario che individua e contestualizza la storia, in questo caso le Ardenne.
La serie mantiene il suo ambiente, le Ardenne, e buona parte del suo cast, ma questa volta riguarda un doppio femminicidio. Il personaggio dell’ispettore Peeters, straordinariamente incarnato da Yoann Blanc, si è evoluto: la sensibilità dell’ispettore sembra essersi gradualmente trasformata. La sua forte instabilità e violenza, durante la prima stagione, è diventata un’intuizione e una professionalità salvifica all’inizio della seconda stagione. Resta da vedere se l’instabilità del personaggio prenderà il sopravvento o meno.
Nei primi episodi de La tregua si può ben notare che la narrazione perfeziona gli intrighi e gli intrecci e lavora sulla fisicità dei suoi protagonisti. Questa volta l’indagine si concentra su un giovane, Dany Bastin, la cui mente è ancorata all’età infantile a causa di un trauma misterioso. Paesaggi boscosi, strade tentacoli sono parte di ciò che è il teatro dell’omicidio: dalle prime immagini viene evocato un universo visivo e sonoro esplosivo.
A Musso, come a Heiderfeld, incontriamo personaggi e abitanti del villaggio che cercano disperatamente di condurre la loro vita, nonostante siano spesso al centro del radar della polizia. Questa fuga nella normalità è il cuore della storia; ciò che intriga realmente lo spettatore e lo porta a guardare questa serie non è tanto il crimine, ma la capacità dei cittadini e soprattutto dell’omicida di vivere normalmente, dopo aver commesso delle atrocità.
Leggi anche – La tregua: recensione della prima stagione della serie TV Netflix
La tregua nella seconda stagione trova e enfatizza un’ambivalenza, tra amoralità e morale, inseriti in diversi piani e aspetti etici e sociologici scanditi dalla società e da chi la abita. Inoltre, la serie mantiene egregiamente gli ingredienti del romanzo poliziesco: segue sempre le tracce di personaggi marginali ma anche su quelli che possono sembrare meno sospettosi.
Questo permette di dipingere un ritratto della vita rurale di un villaggio delle Ardenne, con tutte le peculiarità di questo tipo di ambiente, presentato con il suo spirito naturalistico: sapore della terra, aura misteriosa e nebbiosa, foreste settentrionali. Quel che domina la serie sono sempre gli inganni e le intimidazioni di ogni genere, che complicano l’arduo lavoro degli ispettori di polizia e intensificano la tensione narrativa della storia.
La seconda stagione de La Tregua è disponibile su Netflix dal 9 febbraio 2019.